Speleologia in Lombardia: echi dal 28° Raduno Regionale di Brinzio – 1 e 2 marzo 2025

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Lo scorso weekend, il caratteristico comune di Brinzio (VA) ha ospitato il 28° Raduno Regionale Speleologico, organizzato dalla Federazione Speleologica Lombarda in collaborazione con il Gruppo Speleologico CAI Varese e il Gruppo Grotte I Tassi, con il patrocinio del Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori, del Comune di Brinzio e del CAI di Varese.

Brinzio si è rivelata una cornice perfetta per l’evento: il borgo con il suo acciottolato in pietra, circondato dalle pendici del Campo dei Fiori, rappresenta da sempre un punto di riferimento per gli speleologi lombardi. Il massiccio offre un vasto sistema di cavità sotterranee, che affascina ed emoziona tanto i ricercatori quanto gli appassionati.

Tra queste spicca la Grotta Marelli, situata nei pressi del Grande Albergo Campo dei Fiori, una delle più profonde e importanti della Lombardia. Regina tra le cavità della zona, è caratterizzata da pozzi spettacolari, gallerie ampie, saloni sotterranei e reperti di grande valore scientifico, come il celebre scheletro di Ursus spelaeus, conservato presso il Civico Museo Insubrico di Scienze Naturali di Induno Olona.

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Oltre alla Marelli, altre grotte del Campo dei Fiori meritano attenzione, come la Grotta del Frassino, il Bus del Remeron, con i suggestivi laghetti Bertarelli e Binda, e la Scondurava. Ma soprattutto, Nuovi Orizzonti: riscoperta nei primi anni ‘90, è diventata rapidamente la grotta più estesa del massiccio, con chilometri di sviluppo verticale e orizzontale, tra fango, ghiaia, acqua e strettoie. Un vero paradiso per gli speleologi più avventurosi.

Il Museo della Cultura Rurale Prealpina, accogliente sede del raduno, ha ospitato le numerose conferenze e incontri che hanno caratterizzato questo intenso fine settimana dedicato alla speleologia.


Due giorni di aggiornamenti e studi sul mondo sotterraneo

L’evento ha riunito operatori, studiosi e appassionati del mondo ipogeo, offrendo un programma ricco di sessioni scientifiche, proiezioni, interventi tecnici e presentazioni editoriali.

Solo un resoconto degli interventi, magari tralasciando molto.

Sessione Scientifica: Proiezioni Speleologiche e Studi Ambientali

Arie di grotta e analisi termiche
Alessandro Uggeri (Gruppo Speleologico CAI Varese) ha illustrato i dati raccolti attraverso il monitoraggio delle temperature sotterranee mediante data logger. Il suo intervento ha fornito una lettura chiara delle condizioni termoigrometriche della Grotta Marelli, contribuendo alla comprensione delle dinamiche interne delle cavità e del loro rapporto con il clima esterno. Molto interessante la parte sui test con tracciamenti (metodi on-off, metodi semiquantitativi con captori, limonene/pinene – Cella – e metodi quantitativi, con anidride carbonica -Miragoli – o con propellente ecologico – Vernassa – mediante il dispositivo NASO (Novel Aereal Sensing Observer): quest’ultimo appare particolarmente interessante e versatile, per la sua capacità di tracciare i movimenti dell’aria in grotta in modo semplice ed economico. Basato su un sensore con datalogger, il sistema utilizza un tracciante non nocivo all’ambiente di grotta per monitorare le connessioni tra diversi ambienti.

Alessandro Uggeri

Studi sugli Ischyropsalis e habitat grotteschi
Antonio Premazzi (Speleo Club Erba) ha illustrato le ricerche biospeleologiche di Luana Ajmar sugli Ischyropsalis, un gruppo di opilionidi, analizzando il loro habitat nella Grotta Nuovi Orizzonti.
Qualche anno fa, l’ingresso di Nuovi Orizzonti era ostruito da materiali accumulati a seguito di un incendio e di forti venti. Grazie all’impegno dei volontari, in particolare del CAI Varese, è stato ripristinato un accesso sicuro e stabile.
L’intervento di Antonio ha fornito dettagli affascinanti sul ciclo di vita degli Ischyropsalis, dall’ovodeposizione fino alla predazione da parte di altri abitanti delle grotte, come Oxychillus, il piccolo mollusco mangiatore di uova. Interessante il drastico calo delle popolazioni di opilionidi: dai 4.000 esemplari del 2022 (anno molto secco) ai soli 40 del 2023 e 2024.

Progetto “Oblivion Life” e ricerca microbiologica
Marco Nigro (Gruppo Speleologico CAI Varese) ha presentato il Progetto Oblivion Life, sviluppato con Vincenzo De Michele, dedicato allo studio dei microrganismi ipogei, in particolare nella Grotta Remeron e nell’Orrido di Cunardo.
L’indagine microbiologica si propone di identificare nuove specie batteriche e fungine e di valutare il potenziale biotecnologico di queste forme di vita estrema.

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Esplorazioni nella grotta “Le Bambine Crescono” – Grigna Settentrionale
Simona Manzini e Leda Monza (Gruppo Grotte Busto Arsizio) hanno presentato il Progetto InGrigna, raccontando le esplorazioni condotte nella grotta “Le Bambine Crescono” e illustrando l’evoluzione delle tecniche di rilevamento speleologico. L’intervento si è chiuso con una riflessione sugli episodi di discriminazione di genere nel mondo speleo, in riferimento ai commenti negativi circolati dopo un recente incidente, con intervento di soccorso, a Bueno Fonteno.

Simona Manzini e Leda Monza – Le Bambine crescono – progetto InGrigna!

Tra Adda e Adige: esplorazioni al Passo dello Stelvio
Andrea Maconi e Alessandro Uggeri (Si va per mari e monti)
hanno presentato le esplorazioni nei sistemi carsici d’alta quota del Passo dello Stelvio, concentrandosi sull’Abisso Generale Marietto, una grotta di oltre 150 metri di profondità, formatasi nel Triassico Superiore e recentemente liberata dal ritiro del ghiacciaio del Livrio. Il ritrarsi del ghiaccio ha reso possibile la scoperta di innumerevole grotte prima non accessibili. Andrea ha descritto le esplorazioni condotte con Felicita Spreafico tra la Vedretta del Naso, dove i sentieri CAI sono stati trasformati dal ghiaccio, nella Valle di Sobretta, in Zona Geron (versante lombardo), e nella Vedretta di Campo (quest’ultima zona affascinante ma accessibile non più di una settimana all’anno). Anche qui il ghiacciaio, arretrando, ha scoperto grotte piccole ma bellissime. Le acque scorrono anch’esse verso le sorgenti Drei Brunnen. Le risultanze delle esplorazioni saranno presentate al XVIII Convegno di Speleologia del Trentino Alto Adige, in programma a Villazzano nel novembre 2025 (cfr https://www.scintilena.com/xviii-convegno-di-speleologia-del-trentino-alto-adige-al-via-gli-eventi-preparatori/02/27/).

Il tracciamento delle acque ha indicato un collegamento con le sorgenti Drei Brunnen sopra Trafoi, note anche per le presunte proprietà miracolose attribuite loro dai sudtirolesi.


Tecnologia e innovazione in speleologia

Il “Grottometro”: un LiDAR per la speleologia
Marco Cazzaniga (GS Comasco) ha presentato il Grottometro MK1,
un dispositivo LiDAR autocostruito, a basso costo, che permette di effettuare rilievi ipogei di altissima precisione. Presentazione simpatica e coinvolgente.


Esplorazioni e nuove scoperte nelle cavità lombarde

Abisso Schiaparelli: aggiornamenti dalle esplorazioni
Marco Venegoni (Gruppo Grotte CAI Gallarate) ha presentato le ultime novità riguardanti l’Abisso Schiaparelli, mostrando immagini spettacolari che hanno suscitato grande interesse tra i partecipanti. Il racconto delle esplorazioni ha evidenziato come, nonostante una recente battuta d’arresto dovuta a un incidente, le attività siano proseguite con entusiasmo e dedizione.

Grotta dei Fulmini: una scoperta tra storia e nuove esplorazioni
Luca Cirea e Roberto Testa (Gruppo Speleologico Prealpino) hanno illustrato il percorso esplorativo della Grotta dei Fulmini, così denominata per la sua vicinanza alla Stazione Fulmini dell’Osservatorio di Monte Campo dei Fiori.
Sebbene l’ingresso fosse stato individuato già nel 1990 dal Gruppo Grotte CAI Carnago, solo nel 2016 gli scavi sono stati ripresi. Una squadra composta dal G.S. Prealpino e dal G.G. CAI Carnago è riuscita a riaprire un passaggio, sbucando in un ampio ambiente sotterraneo situato sopra una verticale inesplorata. Entusiasti della scoperta, gli speleologi hanno proseguito l’esplorazione, superando diversi pozzi e gallerie fino a raggiungere la Sala dello Specchio, così chiamata per un evidente fenomeno di specchio di faglia ben visibile sulla parete principale.
Tuttavia, una nuova frana ha nuovamente ostacolato l’accesso. Nel 2017, i lavori sono ripresi e proseguono tuttora, aprendo la strada verso ambienti mai esplorati prima.


Esplorazioni internazionali: la spedizione in Montenegro

Marzia Rossi (Gruppo Grotte Milano SEM CAI) ha raccontato con entusiasmo e competenza l’esperienza della Montenegro Speleo Expedition 2024, una spedizione speleologica organizzata dal Centro Ricerche Carsiche Seppenhofer nell’agosto 2024, sulle montagne del sud-est del Montenegro, al confine con l’Albania.

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L’intervento ha fornito spunti interessanti sulle metodologie di esplorazione e documentazione adottate in contesti internazionali, offrendo una riflessione sullo stato attuale della speleologia montenegrina. In particolare, è emerso come molte grotte del paese siano state esplorate nel tempo da gruppi europei, i quali però non avevano condiviso i dati raccolti con il catasto locale.

Negli ultimi anni, il Montenegro ha richiesto ufficialmente ai gruppi stranieri di fornire i dati speleometrici raccolti, un passo fondamentale per costruire una mappatura completa del patrimonio ipogeo nazionale. La presentazione ha sottolineato l’importanza di una collaborazione internazionale più trasparente e strutturata tra speleologi di diversi paesi.


Soccorso speleologico: il caso di Bueno Fonteno

Gregorio Mondini (Gruppo Speleologico CAI di Varese) ha descritto con attenzione le procedure di intervento in situazioni di emergenza speleologica, soffermandosi in particolare sul più recente soccorso effettuato a Bueno Fonteno.

L’operazione ha coinvolto 159 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) provenienti da 13 regioni italiane ed è stata considerata di elevata difficoltà, poiché si è svolta in una zona remota e inesplorata della grotta, dove nessuno aveva mai messo piede prima.

Mondini ha fornito una panoramica dettagliata sulle tecniche adottate, affrontando anche le problematiche connesse alla comunicazione nelle operazioni di soccorso sotterraneo, che tuttavia sono state gestite con successo. L’intervento si è concluso positivamente, dimostrando ancora una volta la preparazione e l’efficienza delle squadre speleologiche di soccorso.

Non sono però mancate riflessioni critiche: il caso di Bueno Fonteno ha sollevato alcune polemiche sui social media, con commenti poco rispettosi nei confronti dell’operazione e dei suoi protagonisti. Questo ha portato i relatori a sottolineare quanto sia ancora necessario lavorare sulla cultura del rispetto della persona e della valorizzazione delle diversità di genere, di ruolo e di professione, anche all’interno del mondo speleologico.

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Presentazioni Editoriali e Nuove Prospettive nella Speleologia

Andrea Ferrario ed Edoardo Raschellà presentano il Nuovo Manuale di Speleologia del CAI

Andrea Ferrario ed Edoardo Raschellà hanno presentato il Nuovo Manuale di Speleologia del CAI, redatto con contributi da tutta Italia. Il manuale, che si può acquistare in libreria, oppure a prezzo agevolato presso le Sezioni CAI, è uno strumento di riferimento che vuole fornire indicazioni metodologiche e approfondimenti sulle tecniche di esplorazione e documentazione degli ambienti sotterranei. Nel manuale del Club Alpino Italiano confluisce tutta la conoscenza e l’esperienza maturata in oltre cento anni di esplorazione e quasi settanta di formazione sul territorio nazionale, dalla nascita della Scuola Nazionale di Speleologia nel 1958. Alla stesura del volume hanno contribuito esperti, studiosi di professione e volontari, tutti soci CAI, molti istruttori di speleologia. L’opera è esaustiva, dai cenni storici sulla nascita dell’esplorazione speleologica all’evoluzione del modo di muoversi in grotta e delle attrezzature per l’esplorazione degli ambienti ipogei, a nozioni di geologia, all’approfondimento degli ecosistemi specifici (flora e fauna), alla speleologia subacquea, alle ricerche archeologiche, ai metodi di rilievo, di documentazione e divulgazione. Interessante il capitolo dedicato alla tutela degli ambienti carsici. Da tempo, il CAI ha preso atto che la difesa dell’ambiente sotterraneo, vulnerabile e con il cuore di cristallo, dipende anche dal comportamento degli speleologi. Il mondo ipogeo ha sposato la protezione ambientale, a fianco del CAI, che nel 2013 ha inserito la speleologia nel Nuovo Bidecalogo. La conservazione dell’ambiente parla la lingua della conoscenza e della protezione, di Rete Natura 2000, raccolta di siti naturali, terrestri e marini in cui va garantita la sopravvivenza a lungo termine di specie e habitat minacciati.

Dulcis in fundo, la presentazione del libro fotografico “Panorami Sotterranei: viaggio nelle grotte del Campo dei Fiori”, a cura di Luana Ajmar e Antonio Premazzi del Speleo Club Erba, che documenta visivamente le bellezze e le peculiarità degli ambienti sotterranei: è un’opera che esplora il fenomeno carsico della montagna locale. Luana e Antonio sono speleologi con una lunga esperienza nell’esplorazione delle grotte del Parco Campo dei Fiori e non solo: hanno condiviso, nell’incontro e nel loro libro, le conoscenze acquisite nel corso degli anni, offrendo una visione approfondita delle caratteristiche geologiche e naturalistiche delle cavità sotterranee della regione.

Conclusioni

Il Raduno Regionale Speleologico di Brinzio, che è proseguito il 2 marzo con l’assemblea regionale, ha confermato il suo ruolo centrale per la comunità speleologica lombarda (e non solo), offrendo aggiornamenti, innovazione e condivisione di esperienze.
Le numerose presentazioni hanno evidenziato l’importanza della collaborazione tra gruppi speleologici, studiosi e istituzioni, con un occhio sempre attento alla tutela degli ambienti sotterranei e alla formazione delle nuove generazioni di speleologi.

Un evento che ha lasciato un segno, tra nuove scoperte, storie di esplorazioni e il desiderio, sempre vivo, di andare oltre i confini del noto.



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