Campania: tra descolarizzazione, criminalità minorile e l’ombra della Terra dei Fuochi – ArtesTV

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La Campania, una delle regioni più affascinanti d’Italia per storia e cultura, si trova ad affrontare da decenni problematiche complesse che intrecciano questioni sociali, ambientali e istituzionali. La descolarizzazione, la criminalità minorile, il disastro ambientale della Terra dei Fuochi e l’allarme crescente della povertà rappresentano sfide interconnesse che richiedono un’azione concreta e immediata da parte dello Stato.
Negli ultimi anni, la Campania ha registrato tassi allarmanti di povertà assoluta e relativa. Secondo gli ultimi dati Istat, la regione è tra le più povere d’Italia, con un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 40% in alcune aree. La mancanza di lavoro, l’assenza di politiche di sviluppo economico e la fragilità del tessuto sociale hanno contribuito a rendere sempre più difficile la vita di migliaia di famiglie.
Questa povertà diffusa ha conseguenze devastanti. I bambini e gli adolescenti crescono in contesti in cui la sopravvivenza quotidiana è una sfida, dove la scuola è vista come un lusso e il futuro appare come un vicolo cieco. La criminalità organizzata sfrutta questa disperazione, offrendo ai giovani “scorciatoie” fatte di illegalità e violenza. Senza una risposta decisa da parte delle istituzioni, il rischio è che questa spirale di miseria e delinquenza diventi irreversibile.
La descolarizzazione, ovvero l’abbandono precoce del percorso scolastico, è un fenomeno preoccupante in Campania. Molti giovani lasciano la scuola prima di completare l’istruzione obbligatoria, spesso a causa delle difficoltà economiche delle famiglie. Senza istruzione e senza prospettive lavorative, i ragazzi diventano facile preda della criminalità organizzata.
La camorra ha bisogno di manovalanza, e i minori sono i più facili da reclutare: spacciatori, corrieri della droga, esattori del pizzo. Il fenomeno delle “paranze dei bambini”, le baby gang che si muovono come vere e proprie bande criminali, è la prova concreta di un sistema che ha fallito nel proteggere i suoi giovani. Senza un’istruzione adeguata e senza alternative reali, questi ragazzi finiscono per vedere nel crimine l’unica via possibile per il riscatto sociale.
La Terra dei Fuochi, estesa tra le province di Napoli e Caserta, è da anni il simbolo del degrado ambientale e dell’impunità. I rifiuti tossici smaltiti illegalmente e i roghi di materiali pericolosi hanno trasformato questa zona in una delle più inquinate d’Europa. L’aria è avvelenata, l’acqua contaminata e la terra impregnata di sostanze cancerogene.
La popolazione locale paga un prezzo altissimo: tumori, malformazioni neonatali e malattie respiratorie sono in aumento. Nonostante le denunce, lo Stato è rimasto a guardare per troppo tempo. Recentemente, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per non aver fatto abbastanza per proteggere i cittadini della Terra dei Fuochi (Rai News).
Di fronte a questa emergenza, lo Stato si è dimostrato assente o inefficace. Le politiche di contrasto alla criminalità sono spesso insufficienti, le bonifiche ambientali lente e poco incisive, e gli investimenti nell’istruzione inadeguati. Questa mancanza di risposte rafforza la convinzione che la legalità sia un’utopia e che solo la camorra possa offrire un’alternativa concreta.
Alcuni giornalisti hanno paragonato la Campania alle regioni più povere dell’Africa per denunciare l’abbandono istituzionale. Ad esempio, un articolo del Corriere del Mezzogiorno ha evidenziato il livello di corruzione e inefficienza nella gestione degli appalti pubblici, con arresti di funzionari e imprenditori coinvolti in scandali (Corriere del Mezzogiorno).
Queste affermazioni, sebbene provocatorie, servono a sottolineare la gravità della situazione. In un contesto di povertà, criminalità e degrado ambientale, l’assenza di uno Stato forte e autorevole rischia di condannare la Campania a un destino di marginalità e sofferenza.
La Campania è una terra straordinaria, ricca di storia, cultura e talenti di  arte e cultura, un luogo che ha dato i natali a intellettuali, scienziati e artisti di fama mondiale. Napoli è la città del Vesuvio e di San Gennaro, delle università prestigiose e della tradizione partenopea che ha conquistato il mondo. Non può essere abbandonata a un destino di criminalità, ignoranza e degrado.
Le istituzioni devono assumersi la responsabilità di garantire un futuro ai giovani, investendo in scuole, formazione e opportunità di lavoro. È necessario uno sforzo congiunto per restituire dignità alla Campania, bonificare la Terra dei Fuochi e restituire fiducia ai suoi cittadini.
La Campania deve brillare, non bruciare. Non può essere lasciata nelle mani di chi la distrugge. È tempo di scelte coraggiose, di politiche serie e di un’azione concreta per liberarla dal giogo dell’illegalità e del malaffare. Solo così potrà riscattarsi e diventare il simbolo di un’Italia che non si arrende, ma lotta per il suo futuro.Non può essere lasciata nelle mani della criminalità e dell’incuria. È necessario un intervento deciso per:
• Contrastare la povertà con investimenti seri nel lavoro e nelle infrastrutture.
• Potenziare l’istruzione e prevenire la dispersione scolastica con programmi di sostegno per le famiglie in difficoltà.
• Accelerare le bonifiche della Terra dei Fuochi e punire severamente chi avvelena il territorio.
• Rafforzare la lotta alla camorra, impedendo che i giovani diventino strumenti della criminalità organizzata.
La Campania deve brillare, non bruciare. Non può essere lasciata sola a combattere le sue battaglie. Le istituzioni devono svegliarsi, perché il tempo per agire sta finendo. Non possiamo permettere che un’intera generazione venga sacrificata all’indifferenza e alla rassegnazione. È il momento di trasformare il dolore e la rabbia in una rinascita concreta, perché questa terra merita un futuro migliore.



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