“Ci siamo anche noi per il turismo e la grande nautica di yacht e super yacht”

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Quando si parla di grande nautica il pensiero corre a territori che hanno scritto la storia del settore, in primis la Liguria e la Costa Ovest della penisola, con Viareggio e Marina di Carrara al centro di un bacino di produzione che rappresenta il gotha del settore. Ma da tempo si è sviluppata una realtà altrettanto importante dall’altra parte dello Stivale, lungo la costa adriatica, e in particolare nelle Marche, dove operano aziende di primissimo ordine, che si riconoscono nell’Associazione Marche Yachting & Cruising, organismo in crescita costante, che opera in un contesto in grado di distinguersi per efficienza e sinergia con il territorio.


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In prima linea, in questo contesto, spiccano aziende che rispondono ai nomi di Cantiere delle Marche, Palumbo Superyachts (titolare dei marchi Isa, Columbus, Extra, Mondomarine, SY Refit), Ferretti Group (titolare della Superyacht Yard allestita ad Ancona); Italia Yachts (barche a vela e a motore), Wider, CPN, Massari Design, AMS Italia (fornitore di soluzioni meccaniche), Furlanetto International (fornitore di impianti elettrici navali), Luise Group (holding specializzata in servizi di portualità turistica e assistenza). Nomi di fama e prestigio internazionali, ai quali va riconosciuto il merito di un impegno costante mirato allo sviluppo delle produzioni e del territorio. Come? Con nuovi progetti, nuovi vari, crescita dell’occupazione e attenzione allo sviluppo della portualità e del turismo nautico sul versante orientale.


Di queste questioni si è parlato nel convegno organizzato proprio dall’associazione d’imprese del settore che operano nelle Marche, svoltosi alla Loggia dei Mercanti di Ancona e intitolato “Navigando verso il futuro – il settore nautico di lusso nelle Marche”. L’evento ha riunito aziende della filiera e istituzioni per un confronto sulle prospettive e le necessità del settore, con l’obiettivo comune di rafforzarne la competitività e promuovere lo sviluppo.



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Durante l’incontro è stata presentata una ricerca condotta dall’Università Politecnica delle Marche, esposta dalle professoresse Valentina Giannini e Sara Corvaro, che ha fotografato lo stato attuale del comparto cantieristico e nautico nella regione. I dati hanno evidenziato la leadership italiana nella costruzione di yacht di lusso, con una crescita significativa del numero di dipendenti e del fatturato. E’ stato ricordato che l’intero indotto conta oltre 10.000 addetti e registra un forte aumento dell’export, in particolare verso gli USA e i Paesi extra-UE. Le previsioni per il triennio 2024-2026 – è stato ricordato – indicano un ulteriore incremento del 6% del fatturato.


Oltre alla produzione, grande attenzione è stata dedicata al tema degli approdi. Le Marche, con i loro 180 km di costa, puntano a sviluppare sette porti per incentivare sia il turismo nautico che il refitting. Il potenziale di ormeggi per grandi yacht si attesta tra 123 e 164 per imbarcazioni dai 30 agli oltre 80 metri, con una disponibilità a breve termine di 61 ormeggi per yacht dai 30 agli 80 metri.


Al centro del dibattito anche le esigenze concrete delle aziende, rappresentate da alcuni soci dell’Associazione Marche Yachting & Cruising, come Sandro Bruni, di Palumbo Superyachts; Ennio Cecchini, del Cantiere delle Marche; Daniele De Tullio di Italia Yachts; Gianluca Fenucci di CPN; Gioia Furlanetto, di Furlanetto International; Bruno Piantini di Ferretti Group Superyacht Yard; Fabio Fraternale di Wider; Alessandro Massari di Massari Design, Francesco Pelizza di AMS Italia, e Fulvio Luise, di Luise Group (holding del turismo nautico che opera in Italia e all’estero con oltre 50 società e centinaia di collaboratori, tra aziende dirette e indotto).


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Un punto cruciale emerso nel confronto è la necessità di spazi adeguati alla costruzione delle imbarcazioni, insieme a una formazione sempre più specifica per garantire manodopera qualificata. Infrastrutture solide, una logistica efficiente e il potenziamento dell’aeroporto e delle reti di trasporto sono elementi fondamentali emersi dal dibattito per consentire una crescita strutturata del settore.


E’ emersa inoltre l’importanza di una valorizzazione turistica e culturale che favorisca lo sviluppo di un’adeguata mentalità di accoglienza verso la clientela internazionale di alto livello. Per quest’ultimo punto Fulvio Luise ha dimostrato con i numeri l’attrattività del territorio marchigiano per il turismo alto-spendente.


Le istituzioni presenti, dall’amministrazione regionale a quella comunale, dalla Camera di Commercio all’Autorità di Sistema Portuale, hanno raccolto le istanze del settore, dimostrando la volontà di supportare le imprese con strumenti concreti. Solo il tempo ci dirà se all’impegno delle aziende corrisponderà anche quello dei rappresentanti della pubblica amministrazione. Ma l’ottimismo non manca, visti i progressi già compiuti in questo territorio che negli ultimi anni ha favorito innovazione, competitività, networking, informazione e formazione continua delle risorse.

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