Dalla riconversione dell’ex Palazzo comunale al nuovo marchio turistico: il progetto ‘Miradas’ per dare nuovo impulso a Orgosolo

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di Andrea Tramonte

Un spazio comunale riconvertito, rigenerato a partire dall’identità più profonda del paese per ospitare uno spazio multifunzionale dedicato alla comunità. E poi un nuovo marchio di destinazione turistica in grado di valorizzare il borgo, inserirlo nei flussi internazionali raccontando un paese che vuole aprirsi sempre più all’esterno, lasciarsi attraversare e contaminare senza dimenticare le sue radici. Il progetto ‘Miradas‘ a Orgosolo – finanziato dal ministero della Cultura nell’ambito del Pnrr Bando borghi Linea B – è partito nel 2023 e andrà avanti fino all’anno prossimo attraverso una serie di interventi strategici che coinvolgono non solo il patrimonio culturale e storico del territorio, ma anche la sua offerta turistica e le dinamiche sociali della comunità.

Il primo passaggio di questa trasformazione è stato il recupero dell’ex palazzo comunale, un edificio che, dopo anni di inattività, è stato completamente ripensato e riconvertito grazie alla collaborazione tra il Comune e l‘Istituto europeo di design (Ied) di Cagliari. Studenti ed ex studenti di vari corsi della scuola, sotto la guida dei loro docenti, hanno contribuito a realizzare un progetto architettonico e di design ispirato all’identità culturale del borgo: dai motivi geometrici e cromatici dell’abito tradizionale orgolese, ai simboli dei famosi murales che adornano le vie del paese, tutto è stato pensato per creare uno spazio multifunzionale che potesse rappresentare la comunità di Orgosolo.

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La progettazione grafica e architettonica è stata sviluppata con un team di lavoro composto da studenti ed ex studenti Ied coordinato dall’architetto e docente Paola Riviezzo. Il comparto di Interior design, con le ex studentesse Silvia Morelli e Nicole Sanna, ha pensato al cambio di destinazione d’uso e all’allestimento delle sale. Gli arredi selezionati – leggeri, impilabili e facilmente lavabili – presentano linee semplici e tinte in linea con le informazioni ricavate dal workshop. Il contributo dello studente del corso di Product design Alessandro Berretta, con il supporto del docente Ferdinando Bifulco, ha dato vita a una lampada ispirata ai gigli decorativi ricorrenti nell’abito orgolese. Infine, la veste grafica dell’edificio – sviluppata dalle studentesse Teresa Mereu (Fashion design) e Lorenza Pisano (Media design), supportate dai docenti Daniele Conti e Andrea Pisanu – presenta figure stilizzate di animali della fauna sarda realizzate con elementi lignei a incastro, con l’intenzione – come da ispirazione dell’intero progetto – di porre l’accento sul collegamento identitario con il territorio, in chiave contemporanea.  La struttura, distribuita su quattro piani, ospita una varietà di spazi condivisi: uffici turistici, sale per workshop e laboratori, aree di coworking e sale conferenze, destinati a diventare un punto di riferimento per le associazioni locali e per le future attività turistiche e culturali.

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Il secondo step è stata la presentazione ufficiale del marchio turistico “Orgosolo – L’altra faccia della Sardegna”. Il nuovo logo è frutto di una collaborazione sempre con lo Ied di Cagliari, coi suoi docenti – Marco Duò e Daniele Conti – e gli studenti della scuola. Rappresenta un volto stilizzato e sorridente, simbolo di un territorio che vuole proporsi come un’alternativa alle tradizionali mete turistiche dell’isola. “L’altra faccia della Sardegna” racconta un borgo che ha sempre custodito gelosamente la propria identità, ma che ora vuole aprirsi al mondo con una visione rinnovata e moderna. “Il progetto di rigenerazione urbana è stato colto in pieno dal paese anche sul fronte del branding – racconta Duò a Sardinia Post -. Questo lavoro non significa fare un logo o creare una immagine ma conferire al luogo una personalità, una identità sia visiva che verbale. Una veste – prosegue Duò – ma anche un messaggio, un contenuto. Una o più parole che poi possono diventare racconto”. Anche in questo caso il lavoro portato avanti rispecchia la filosofia didattica della scuola, del ‘learning by doing’. “Insieme a Daniele Conti – spiega il docente – abbiamo creato una squadra operativa composta da laureati in media design e studenti. I primi si sono potuti così cimentare con un lavoro concreto e una commessa reale. I frequentanti hanno potuto toccare con mano il flusso di lavoro e dare un contributo operativo”. Con un lavoro sul campo, “ricerche profonde sul territorio – racconta Duò – giornate trascorse a visitare i luoghi e a confrontarci con le persone. Orgosolo è un paese con una forte connotazione identitaria: siamo arrivati da “stranieri” e ci siamo voluti inserire nella comunità. Con il coinvolgimento operativo ed emotivi con le persone. Come designer abbiamo cercato di tradurre gli obiettivi più strategici – in questo caso lo sviluppo turistico – ma anche le emozioni e il senso di appartenenza degli abitanti”.

Un processo creativo durato diversi mesi e che si è sempre mosso in ottica di co-creazione dal basso con la comunità di Orgosolo, ispiratrice sia attraverso le parole di chi ha partecipato ai tavoli di lavoro che attraverso alcune immagini del paese: il tratto grafico del logo e la font utilizzata sono entrambi, infatti, una rielaborazione di una serie di elementi rinvenuti nelle ricerche sul territorio – in particolar modo tra gli iconici murales che rendono le strade e i palazzi di Orgosolo assolutamente unici nel loro genere. Il team di Ied Cagliari che ha ideato e progettato il marchio è composto da studenti ed ex studenti del corso di laurea in Media design: Giorgia Mura, Matteo Martis, Gabriele Idili, Lorenzo Zoccheddu, Giada Martis e Cristiano Pittalis.

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(Nella foto: Marco Duò)

Il sindaco Pasquale Mereu ha sottolineato l’importanza di questo nuovo marchio come strumento di promozione per il paese, non solo a livello locale ma anche su scala internazionale, grazie ai canali digitali. “Utilizzare un marchio unico per tutte le attività del territorio ci permetterà di essere più riconoscibili e forti nella nostra offerta turistica”, ha dichiarato il sindaco. “Essere partner del progetto Miradas per Ied significa molto – ha dichiarato il direttore della scuola, Antonio Lupinu -. Quello che insegniamo ai nostri studenti è che per progettare bisogna partire dall’osservazione, dall’ascolto: è quello che hanno fatto in questi mesi, incontrando la comunità, ascoltando le storie e le esperienze degli abitanti del paese, dei visitatori, degli operatori turistici. Sono le persone della comunità che hanno ispirato il nostro progetto e siamo felici di restituire loro gli esiti di questo lavoro”.

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