Il progetto del nuovo Ponte della Scafa: meno impatto e più efficienza

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Fiumicino – Presentato ufficialmente il nuovo progetto del Ponte della Scafa, un’infrastruttura strategica destinata a migliorare la viabilità tra la città e il X Municipio di Roma. L’opera, inserita tra gli interventi essenziali del Giubileo della Chiesa Cattolica 2025, promette di rivoluzionare il sistema dei collegamenti tra le due sponde del Tevere, riducendo l’impatto ambientale e garantendo una maggiore efficienza nel traffico veicolare.

Alla presentazione erano presenti figure istituzionali di rilievo, tra cui l’assessora capitolina ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, il segretario regionale del PD Daniele Leodori, la consigliera regionale Michela Califano e il presidente del X Municipio, Mario Falconi. Presenti anche diversi esponenti dell’opposizione di Fiumicino e l’assessore alle Attività Produttive del X Municipio, Antonio Caliendo.

Il progetto del Ponte della Scafa

Il progetto del nuovo Ponte della Scafa ha subito nel corso degli anni diverse revisioni. La prima versione, concepita nel 2005, prevedeva un’infrastruttura con stralli e cavi d’acciaio sostenuti da un’antenna di 75 metri. Tuttavia, tale soluzione risultava in contrasto con le normative stradali e di sicurezza, oltre a presentare un impatto visivo significativo. Dopo una lunga fase di riprogettazione, il ponte è stato trasformato in una struttura ad arco a via superiore, soluzione che consente una maggiore armonia con il contesto urbano e paesaggistico. La quota massima dell’opera è stata abbassata di due metri rispetto ai progetti del 2007 e del 2021, raggiungendo ora un’altezza di 165 metri. L’impalcato sarà sorretto da un grande arco, una scelta tecnica che ne migliora la stabilità e la durabilità. Particolare attenzione è stata riservata anche alla viabilità circostante: il progetto prevede infatti la realizzazione di due chilometri di sistema viario ottimizzato, comprensivi di piste ciclabili, percorsi pedonali e aree verdi.

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L’integrazione con l’ambiente

Uno degli aspetti più innovativi del nuovo ponte è l’integrazione con l’ambiente circostante. Per minimizzare l’impatto visivo dell’infrastruttura, il progetto prevede la creazione di colline artificiali che fungeranno da schermo naturale ai piloni del ponte. Saranno inoltre realizzate zone umide e aree verdi che contribuiranno a migliorare la biodiversità della zona e a valorizzare l’ecosistema fluviale. Sul versante del paesaggio urbano, il progetto include un parco d’affaccio dotato di strutture sportive, un’area che diventerà un punto di aggregazione per cittadini e turisti. L’intero intervento si ispira a modelli di sostenibilità ambientale e paesaggistica, riducendo al minimo l’impatto sull’ecosistema del Tevere.

Il destino del vecchio ponte

Uno degli interrogativi principali riguardava il destino del vecchio Ponte della Scafa. Contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, l’infrastruttura non sarà demolita, ma convertita a uso ciclopedonale. Inoltre, durante la fase di costruzione del nuovo ponte, il vecchio rimarrà aperto al traffico veicolare con limitazioni, per poi essere riservato esclusivamente ai mezzi di cantiere. Questa soluzione consentirà di garantire la continuità della mobilità tra Fiumicino e il X Municipio di Roma senza interruzioni significative, riducendo al minimo i disagi per residenti e pendolari.

Secondo il cronoprogramma illustrato dall’assessora Segnalini, i lavori per il nuovo Ponte della Scafa dovrebbero partire entro la fine del 2025, con una durata stimata di tre anni. L’importo complessivo per la realizzazione dell’opera ammonta a 110 milioni di euro, di cui 10 milioni ancora in corso di reperimento. “Questa infrastruttura è strategica non solo per il territorio di Fiumicino e del X Municipio, ma per tutta la Regione Lazio”, ha sottolineato il segretario regionale del PD, Daniele Leodori. “Il nuovo ponte contribuirà a migliorare i collegamenti con l’aeroporto Leonardo Da Vinci, favorendo una mobilità più efficiente e sostenibile”.

La consigliera regionale Michela Califano ha evidenziato come il nuovo ponte sia solo un tassello di un più ampio progetto di riorganizzazione della viabilità locale. “Negli anni il Ponte della Scafa ha mostrato tutte le sue criticità. La realizzazione del nuovo ponte è un passo fondamentale, ma non può essere l’unica soluzione per risolvere i problemi di viabilità tra Fiumicino e il X Municipio“, ha dichiarato. In questo senso, Califano ha sollecitato l’istituzione di un tavolo di concertazione tra la Città di Fiumicino e Roma Capitale, per discutere ulteriori interventi, tra cui la possibile costruzione del Ponte di Dragona, che offrirebbe un’alternativa aggiuntiva ai flussi di traffico.

L’iter progettuale del nuovo Ponte della Scafa rappresenta un esempio di pianificazione urbanistica sostenibile, in cui le esigenze di mobilità si coniugano con la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Un’opera destinata a trasformare la mobilità di un’area strategica del Lazio, migliorando la qualità della vita di residenti e pendolari.

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