Identificare startup innovative, solide e scalabili a livello industriale. E’ questo l’obiettivo del programma di venture capital di Gruppo Fedrigoni, società specializzata nella produzione di carte speciali per il packaging e altre applicazioni creative, etichette autoadesive, supporti grafici per la comunicazione visiva e Rfid. Nell’ambito di questa strategia Fedrigoni acquisisce una quota di minoranza di Papkot, startup che ha sviluppato la prima tecnologia su larga scala per rivestire la carta con un materiale nanostrutturato che elimina la plastica dagli imballaggi monouso porta la carta ad avere le stesse proprietà della plastica.
Grazie a questo investimento Fedrigoni e Papkot – si legge in una nota – accelereranno la diffusione della tecnologia di Papkot in tutto il mondo, garantendo ai principali brand del largo consumo e del food&beverage l’accesso a soluzioni di imballaggio ad alte prestazioni, completamente riciclabili e biodegradabili su scala.
La storia di Papkot
Papkot è stata fondata nel 2020 dall’attuale Ceo Manuel Milliery, ed è rapidamente diventata un player di riferimento per la categoria dei rivestimenti ad alte prestazioni e senza plastica, grazie ai suoi centri di ricerca e sviluppo in Francia e Cina e alle partnership di produzione a contratto siglate in Francia, Stati Uniti e Cina.
Le soluzioni di Papkot
Le tecnologie avanzate utilizzate da Papkot consentono agli imballaggi in carta di ottenere un’elevata resistenza all’acqua, al grasso, all’olio e al glicerolo, oltre a garantire la trasparenza e altre proprietà superficiali personalizzate.
Tutte le soluzioni, spiega Gruppo Fedrigoni, sono completamente riciclabili e prive di sostanze chimiche nocive (Pfas), e sono state validate su un’ampia gamma di materiali cartacei, comprese le fibre vergini e riciclate, mentre le sperimentazioni industriali in corso ne stanno ulteriormente espandendo la compatibilità, in modo da soddisfare le diverse esigenze dei converter e dei brand.
Le applicazioni di questa tecnologia vanno dagli imballaggi agli incarti monouso a scopi alimentari, fino alle carte ignifughe o trasparenti e alle tazze monouso. Per sviluppare soluzioni su misura per i clienti, misurare la performance dei materiali e fare innovazione in modo più veloce e data-driven, inoltre, Papkot utilizza un modello basato sull’intelligenza artificiale e il machine learning.
Il potenziale dell’investimento per Fedrigoni
“Questo investimento ha un enorme potenziale per Fedrigoni – sottolinea Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni – Avremo l’opportunità di acquisire una tecnologia dirompente nel settore Plastic-to-Fiber che ci permetterà di supportare sempre meglio i nostri clienti nello sviluppo di packaging monomateriali e completamente riciclabili. Inoltre, Fedrigoni avrà un ruolo chiave nell’accelerare la fase di industrializzazione, essenziale per la scalabilità del modello di business di Papkot”.
Spinta ai processi d’innovazione
“Questa tecnologia avanzata è in sinergia con le attività di Fedrigoni nel settore delle carte speciali e dei materiali autoadesivi: oltre al barrier coating, questa soluzione permette di sostituire il liner dell’etichetta, solitamente in silicone, con un materiale totalmente riciclabile – sottolinea Fulvio Capussotti, executive Vp di Fedrigoni Special Papers, Rfid and Innovation & Chief Sustainability Officer di Fedrigoni Group – Rappresenta inoltre un acceleratore dei processi di innovazione del Gruppo ed è coerente con la nostra strategia Esg al 2030, che mira ad avere il 100% dei materiali progettati per una riciclabilità ottimale e per il recupero a fine vita”.
Un impegno condiviso verso la sostenibilità
“Dal 2020 abbiamo la missione di eliminare la plastica dal packaging e dal nostro quotidiano. Do il benvenuto al nostro nuovo investitore strategico e partner – aggiunge Manuel Milliery, Ceo di Papkot – Con Fedrigoni condividiamo l’impegno verso la sostenibilità, gli standard elevati, l’attenzione al dettaglio e al miglioramento continuo. L’iniezione di nuovo capitale e il network globale del Gruppo ci consentiranno di dare una nuova spinta al nostro percorso di crescita a livello internazionale e agli investimenti in ricerca e sviluppo”.
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