La transizione come motore di crescita

Dal 5 al 7 marzo Rimini diventa il centro della transizione energetica con Key 2025, evento di portata internazionale dedicato al futuro dell’energia, con più di 1.000 espositori protagonisti della transizione energetica. Un processo sfidante che, come sottolineato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin è “un motore di crescita”.

Azione comune

“L’Italia ha intrapreso, attraverso il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), una chiara direzione energetica, orientata alle rinnovabili e al pragmatismo che serve nella gestione delle fonti tradizionali”

ha sottolineato Pichetto Fratin, riportando all’attenzione il piano pubblicato nel 2020 nel quale sono stabiliti gli obiettivi nazionali sull’efficienza energetica da portare a termine entro il 2030, puntando sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2. Proseguendo parlando di come il Governo intende muoversi in tale direzione 

“È una rotta che vuole aprire all’Italia, perno nel contesto mediterraneo, un ventaglio di potenzialità per la decarbonizzazione, tra cui quella di un nucleare pulito e sostenibile. Compito delle istituzioni è accompagnare con attenzione il nostro tessuto produttivo impegnato in questa sfida, che è insieme globale e territoriale: la manifestazione Key anche quest’anno mette in mostra la vivacità, la voglia di innovare e di scommettere sulla transizione come motore di crescita”.

Una visione espressa anche da Paolo Arrigoni, presidente del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che dal canto suo ha dichiarato come il Gestore sia

“Pronto a mettere a disposizione strumenti, competenze e visione per rendere la transizione energetica non solo un obiettivo, ma un’opportunità di crescita economica, una realtà concreta e sostenibile per tutti”.

Lavoro comune

Di transizione ha parlato anche il presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale che durante il discorso inaugurale di Key 2025 ha dichiarato

“È una delle grandi sfide della nostra epoca, per questo motivo, l’Emilia-Romagna intende guidare il percorso per la neutralità carbonica prima del 2050, attraverso un cambio radicale di mentalità e con l’ambizione di mettere in campo una strategia di medio-lungo periodo realista e con obiettivi chiari: sicurezza nell’approvvigionamento e negli impianti, competitività dei costi e minor impronta di carbonio possibile, investendo su rinnovabili, efficienza energetica e infrastrutture resilienti, ambiti in cui la nostra regione è già oggi laboratorio di innovazione.

Nazioni, regioni e comuni a lavorare uniti verso un obiettivo condiviso, perché ognuno gioca un ruolo importante nella transizione energetica, come ricordato da Anna Montini, assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Rimini

“Anche le città e le istituzioni locali possono avere un ruolo importante facendosi promotrici di modelli innovativi di crescita che possa essere sostenibile, sia sotto il profilo ambientale, sia dal punto di vista economico e sociale”

Sulla strada giusta

Una transizione energetica che, come detto, presenta numerose sfide e che vede l’Italia tra i Paesi più virtuosi. A evidenziare come il Bel Paese stia già attuando le azioni giuste verso la sostenibilità ci ha pensato il presidente di IEG Maurizio Ermeti 

“Il World Energy Outlook ci ricorda che entro il 2030 le rinnovabili e le fonti non fossili saranno destinate a generare più della metà dell’elettricità mondiale. Il nostro Paese si dimostra virtuoso, perché già nel 2024 le rinnovabili hanno raggiunto il 41,2% del fabbisogno nazionale e si avviano a centrare l’obiettivo 2030 del Piano Nazionale Integrato per l’energia e il Clima, che fissa l’obiettivo intorno al 60%”.

Ermeti ha poi toccato il tema della neutralità tecnologica, al centro del dibattito europeo per quanto riguarda la mobilità, sottolineando l’approccio ad ampio raggio di Key 2025 “che non si concentra su una singola tecnologia o settore, ma affronta in modo integrato ed a 360° il tema della transizione ed efficienza energetica, puntando molto sull’internazionalizzazione”.