MUTUIONLINE.IT * TASSI: «LA BCE ANNUNCIA UN TAGLIO DI 25 PUNTI BASE, IL VALORE DELL’EURIBOR A 1 E 3 MESI SCENDE SOTTO L’IRS A 20 ANNI»

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17.43 – giovedì 6 marzo 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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La Bce annuncia un taglio di 25 punti base. Continua la discesa dei tassi, l’Euribor scende sotto l’IRS a 20 anni per la prima volta da marzo 2023

L’Eurotower annuncia il secondo taglio dell’anno per dare ossigeno alla crescita economica. Attesa un’altra riduzione entro giugno, ma occhi puntati sulla situazione geopolitica. Come da previsioni, nella riunione di politica monetaria odierna la Banca Centrale Europea ha deciso di operare il secondo taglio dei tassi di interesse dell’anno, portandoli a quota 2,50%. La riduzione di 25 punti base è la quinta consecutiva decisa da Francoforte e la sesta a partire dalla riunione dello scorso giugno, quando Christine Lagarde e colleghi iniziarono il percorso di allentamento monetario.

Come si legge nel comunicato stampa ufficiale diffuso oggi dalla Bce, l’andamento inflattivo continua a rispettare le attese e le ultime proiezioni sono in linea con le prospettive degli esperti dell’Eurotower, che prevedono che il valore medio dell’inflazione si attesterà al 2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e all’1,9% nel 2027. Le stime di crescita economica sono poi state riviste ulteriormente al ribasso, alla luce della diminuzione delle esportazioni e della debolezza degli investimenti, dovute anche all’incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche più in generale.

In attesa delle decisioni di Federal Reserve e Bank of England, che nelle riunioni in programma il 19 e 20 marzo lasceranno verosimilmente inalterati i tassi di interesse, gli analisti si aspettano un ulteriore taglio da 25bps da parte di Francoforte nella riunione di giugno, con un possibile stop ai tagli ad aprile dettato anche dall’incerta situazione geopolitica.

 

 

Dopo due anni, il valore dell’Euribor a 1 e 3 mesi scende sotto l’IRS a 20 anni. In estate previsto il sorpasso in convenienza del tasso variabile sul fisso

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A seguito della decisone di oggi della Banca Centrale Europea il mercato dei mutui sorride. I tassi Euribor a 1 e 3 mesi, ovvero gli indici di riferimento sui quali vengono calcolati quelli dei mutui variabili, sono calati negli ultimi giorni, anticipando come di consueto le mosse di Francoforte, e si attestano ora sotto il valore dell’IRS a 20 anni per la prima volta da marzo 2023. Dalle rilevazioni del 4 marzo, infatti, l’indice Euribor a 1 mese è al 2,47%, quello a 3 mesi al 2,49%, mentre l’IRS a 20 anni ha un valore del 2,50% (l’Euris a 30 anni si mantiene invece più basso al 2,33%). A seguito del taglio odierno, gli indici di riferimento per i mutui a tasso variabile sono destinati a calare ulteriormente, con le curve di forward che indicano una discesa sotto il 2% prevista a settembre. Secondo le stime di MutuiOnline.it, il sorpasso in convenienza del variabile sul fisso dovrebbe avverarsi entro l’estate, tutto dipenderà dall’andamento dell’IRS e da come si evolveranno gli spread che le banche applicano agli indici di riferimento. Se al momento, infatti, gli istituti di credito stanno mantenendo uno spread ben più basso sui finanziamenti a tasso fisso, la situazione potrebbe presto invertirsi e tornare verso la “normalità storica”, ovvero con uno spread maggiore applicato su quei finanziamenti che rappresentano un rischio maggiore per le banche, quelli il cui tasso resta invariato nel tempo, e più basso su quelli che cambiano in base alle fluttuazioni di mercato, ovvero quelli a tasso variabile.

 

Matteo Favaro, Managing Director e COO di MutuiOnline.it, commenta: “Come previsto prosegue la politica di allentamento monetario della Banca Centrale Europea, iniziata nella riunione dello scorso giugno, grazie alla quale il mercato dei mutui ha potuto risollevarsi dopo un periodo difficile. La discesa dei tassi rappresenta un’ottima notizia per i consumatori, che possono godere di condizioni sempre migliori di accesso al credito. Una quota in costante aumento di clienti di MutuiOnline.it sta infatti ricorrendo alla surroga e chi trasferisce il mutuo in essere per approfittare di tassi di interesse più convenienti nella stragrande maggioranza sceglie il tasso fisso (99,2% del totale nel 2025).

Di questi il 42,6% abbandona un tasso variabile o variabile con cap in favore del fisso, il 3,9% lascia un tasso misto, mentre il restante 52,8% rimane sulla stessa tipologia di finanziamento. Guardando al futuro, per la prima volta dopo due anni esatti gli indici Euribor scendono sotto l’Euris a 20 anni e il riequilibrio tra tasso fisso e variabile sembra essere sempre più vicino. Al momento, tuttavia, diverse incognite rendono ogni previsione complicata. Le future decisioni della Bce saranno infatti influenzate dalle mosse di Federal Reserve e Bank of England, oltre che dall’andamento dell’inflazione e della crescita economica nell’Eurozona. Inoltre, l’elemento che più di tutti richiede attenzione riguarda la situazione geopolitica attuale, dalla quale dipende ogni futura decisione in ambito economico”.

 

 

Grazie alle migliori offerte di tasso variabile, dopo il taglio di oggi la differenza con il fisso sulla rata mensile si riduce a 4 €

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Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, il TAN medio dei mutui a tasso variabile si attesta a febbraio al 3,66%, in calo rispetto al mese precedente, quando era al 3,71%. Dopo la decisione dell’Eurotower di tagliare il costo del denaro dello 0,25%, il tasso di interesse medio su questa tipologia di finanziamento scenderà al 3,41%, per un risparmio di 18 € sulla rata mensile rispetto a ora (da 823 € a 805 €) e di 4.300 € sull’intera durata del finanziamento, considerando un mutuo a 20 anni da 140.000 €. Coloro che hanno approfittato – o lo faranno nelle prossime settimane – delle migliori offerte di mutuo a tasso variabile disponibili sul mercato vedranno il TAN scendere dal 3,18% attuale al 2,93%, con la rata del finanziamento considerato che da 789 € calerà a 771 €.

In questo caso, la differenza in termini di rata mensile con un mutuo a tasso fisso – che a febbraio ha un TAN medio del 2,87% – con gli stessi parametri si riduce a soli 4 €, dal momento che chi ha scelto questo tipo di finanziamento affronta una spesa di 767 € al mese in media. Sulle migliori offerte il fisso resta ancora sensibilmente più conveniente, alla luce di un TAN il leggero calo – che passa dal 2,45% di gennaio al 2,40% di febbraio – e che permette di avere una rata mensile di 730 €, ovvero 41 € più leggera rispetto alle migliori offerte del variabile dopo il taglio dei tassi odierno, per un risparmio di 8.750 € sulla durata del finanziamento considerato.

 

 

Il fisso domina il mercato anche nel 2025, mentre i tassi in calo spingono le richieste di surroga. Durata dei mutui e importo medio richiesto ai massimi storici

Così come accaduto nel 2024, anche nei primi due mesi del nuovo anno la quasi totalità dei clienti di MutuiOnline.it si orienta sul tasso fisso, che assorbe il 99,6% del totale delle richieste, in crescita rispetto allo scorso anno quando erano al 99,2% del mix. Nel 2025 si registra poi un ulteriore aumento delle richieste di surroga del mutuo, che consiste nel trasferimento a costo zero del finanziamento da una banca a un’altra, per approfittare delle condizioni più favorevoli offerte dal nuovo istituto. Dopo che lo scorso anno le richieste avevano rappresentato il 34,4% del totale, nei mesi di gennaio e febbraio il dato sale al 37,7% del mix, a testimoniare come sempre più consumatori stiano sfruttando tassi di interesse ben più bassi rispetto al recente passato per ridurre la rata mensile del proprio mutuo.

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In costante aumento anche la durata media dei mutui richiesti, che raggiunge il valore record degli ultimi 10 anni, attestandosi a 24 anni e 8 mesi. Questo dato è sintomo di una fiducia nel mercato anche da parte degli istituti di credito, che si assumono un rischio maggiore concedendo finanziamenti della durata sempre più elevata. L’importo medio richiesto da parte dei mutuatari, che già aveva raggiunto il valore più alto dal 2015 lo scorso anno con 140.400 €, aumenta ancora di 4.000 € a gennaio e febbraio, attestandosi a 144.000 €. Di pari passo aumenta anche il valore degli immobili, che passa dai 225.000 € in media dello scorso anno ai 230.000 € di inizio 2025, dato quasi a livello del massimo storico raggiuto nel 2019, quando era di 235.600 €.



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