Sicilia Regione Europea della Gastronomia 2025, al via le celebrazioni

Parte ufficialmente l’anno che celebra la Sicilia come “Regione Europea della Gastronomia 2025”: la cerimonia di apertura è infatti in programma venerdì 7 marzo nella sede di Identità Golose a Milano. Designata dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (IGCAT), la Sicilia è la prima regione italiana a ricevere questo prestigioso riconoscimento, conferito per celebrare la ricchezza gastronomica dell’Isola e promuovere la sua identità culturale attraverso il cibo. Ma cosa significa ricevere questo riconoscimento? Ecco come si selezionano i territori e cosa succede durante l’anno in cui rappresentano la gastronomia europea.

In cosa consiste il titolo di “Regione Europea della Gastronomia”

Il titolo di “Regione Europea della Gastronomia” è un riconoscimento internazionale assegnato annualmente dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (IGCAT) a una o più zone dell’Europa che si distinguono per la loro ricchezza gastronomica, la diversità culturale e l’impegno nella promozione di un turismo sostenibile.

Il riconoscimento mira a valorizzare il patrimonio culinario delle zone premiate, evidenziando la loro unicità e ricchezza gastronomica. Per ottenerlo le regioni selezionate devono dimostrare un impegno verso pratiche agricole sostenibili, l’innovazione gastronomica e la tutela delle tradizioni culinarie locali. Il titolo aiuta a promuovere il turismo enogastronomico, incentivando i visitatori a scoprire le specialità locali e a sostenere l’economia locale: le regioni premiate organizzano eventi, festival e attività culturali per celebrare e condividere la loro gastronomia con il pubblico internazionale.

La Sicilia, come Regione Europea della Gastronomia 2025, beneficerà dunque di una maggiore visibilità internazionale, nuove opportunità di sviluppo economico nel settore agroalimentare e turistico, e di un rafforzamento dell’identità culturale e gastronomica dell’isola.

Perché è stata scelta la Sicilia

Il riconoscimento è stato assegnato a diverse regioni europee a partire dal 2016, ma in Italia non era stato ancora conferito prima del 2025: la Sicilia è l’apripista. LSpiegare il, perché sia proprio questa regione a riceverlo è semplice: la cucina siciliana è un mosaico di influenze che riflettono la storia dell’isola, con elementi mediterranei, arabi, normanni e spagnoli. Una regione famosa per le sue eccellenze gastronomiche, dai prodotti ittici agli agrumi, passando per olive, olio e vino, fino ad arrivare a prodotti come pane, pasta fresca e così via. La varietà dei prodotti agroalimentari siciliani è infatti un punto forte della candidatura. Inoltre, l’impegno per pratiche agricole sostenibili e la protezione delle risorse naturali sono stati riconosciuti dalla giuria come elementi chiave per il futuro della gastronomia siciliana.

In occasione del riconoscimento, sono previsti eventi e attività che coinvolgeranno le città siciliane, i produttori locali e i ristoranti: da maggio a ottobre, con il sostegno della Regione Siciliana, saranno organizzati festival del cibo, mostre, laboratori di cucina e degustazioni per promuovere le specialità locali e attrarre visitatori nazionali e internazionali. Il programma delle attività si potrà consultare sul sito dedicato, anche se ancora non è noto nei dettagli, anche perché si tratta di eventi sparsi su tutto il territorio regionale e organizzati anche in autonomia dalle associazioni locali.

“Il prestigioso riconoscimento internazionale di Regione Europea della Gastronomia 2025 rappresenta una grande occasione per l’isola – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea Regione Siciliana, Salvatore Barbagallo – Sono orgoglioso del programma che abbiamo approntato che comprende un format ospitato da venti comuni siciliani con un tour coast to coast dell’isola. Un viaggio lungo i sentieri del gusto che vedrà protagonista le nostre eccellenze gastronomiche, un patrimonio culturale da fruire insieme alla bellezza del nostro territorio e dei nostri paesaggi per innescare percorsi virtuosi di turismo gastronomico”.