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(AGENPARL) – Roma, 6 Marzo 2025

(AGENPARL) – gio 06 marzo 2025 Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui
Comunicato Stampa
6 marzo 2025 
Taglio aiuti: Save the Children, terribili gli effetti sui bambini con gravi disabilità in fuga dalle violenze nei loro Paesi
L’Organizzazione chiede ai governi, ai donatori, ai partner e alla comunità internazionale di investire per difendere i bambini e il loro futuro.
I recenti tagli agli aiuti avranno degli effetti devastanti sulle famiglie con bambini con gravi disabilità, sottolinea Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
L’Organizzazione ha voluto condividere oggi le storie di bambine e bambini da tutto il mondo, dall’Ucraina all’Afghanistan, da Gaza ad Haiti o alla Colombia, per evidenziare quale devastante impatto avrà sulle loro vite la sospensione del programma di assistenza economica.
Come quella di Dmyto, un bambino di 12 anni con sindrome di down, che vive in Ucraina ed è emotivamente molto provato dal conflitto, e che rischia di rimanere senza casa a causa dei tagli agli aiuti alla cooperazione internazionale. Dmytro* aveva un anno quando, nel 2014, il conflitto ha costretto lui e la sua famiglia a spostarsi. Nel 2022 l’escalation li ha obbligati a scappare di nuovo e sono riusciti ad affittare un appartamento accanto a un centro di riabilitazione che supporta i bambini con disabilità, grazie al sostegno economico di Save the Children.
Ma i tagli ai finanziamenti hanno costretto l’Organizzazione a chiudere il programma di supporto, e la madre di Dmytro, che si prende cura di lui a tempo pieno, non è più sicura di riuscire a pagare l’affitto e il centro che fino ad ora si è occupato della riabilitazione, del supporto psicologico e dell’istruzione del ragazzo.
Lo stesso programma di supporto economico per la protezione dei minori ha permesso a Ivan*, a sua sorella e a sua madre, che vivevano in aree sottoposte a pesanti attacchi di droni e missili, di fuggire dal patrigno fisicamente violento e di affittare una nuova casa.
Come sottolinea Save the Children, questi sono solo due esempi di come l’assistenza economica sia necessaria per sostenere i minori e le loro famiglie. Negli ultimi anni il sostegno economico è passato da meno dell’1% a quasi il 20% del valore totale dell’assistenza umanitaria, diventando un pilastro fondamentale per rafforzare le comunità colpite da conflitti, povertà e disastri mettendole nella condizione di poter fare delle scelte.
“Cosa ha fatto di male un bambino disabile che vive in una zona di guerra per meritarsi quanto sta accadendo? Cosa ha fatto sua madre, che si dedica a lui a tempo pieno, ai leader mondiali da spingerli a prendere queste decisioni così crudeli? Queste persone sopportano il peso di questi tagli spietati e che non hanno alcuna giustificazione. Se i diritti fondamentali dei bambini e le loro possibilità di sopravvivenza possono essere lasciati indietro così repentinamente, ho paura a pensare a quello che sarà il prossimo passo” ha affermato Sonia Khush, Direttore di Save the Children in Ucraina.
Nel frattempo in Afghanistan, dove un terzo della popolazione vive affrontando una fame che tocca livelli di crisi, Save the Children è stata costretta ad interrompere i programmi di sostegno economico in otto delle 34 province del Paese. Da novembre, l’Organizzazione ha sostenuto circa 172.000 persone in quasi 25.000 famiglie con questo programma, fornendo a queste ultime 2.900 afghani (moneta locale) al mese, o 40 dollari USA[1] per consentire loro di avere del cibo in alcune delle zone del paese più difficili da raggiungere.
Aslam*, 60 anni, contadino, e la sua famiglia hanno beneficiato di questo programma. Nel loro villaggio ci sono pochissime opportunità di lavoro, carenza di acqua e difficoltà nell’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria. Aslam* e i suoi figli sono lavoratori a giornata e spesso lavorano solo pochi giorni al mese. Prima di ricevere il supporto di Save the Children, la famiglia di Aslam* lottava contro la povertà, la disoccupazione e la carenza di cibo. Ricevere denaro ha permesso ad Aslam* di sfamare i suoi figli e sette nipoti, acquistando generi alimentari come farina, grano, olio, riso e zucchero.
“Nel nostro villaggio vivono circa 250 famiglie e hanno difficoltà a mangiare ogni giorno, come noi. A volte saltiamo la cena o mangiamo gli avanzi a colazione. Il supporto che abbiamo ricevuto da Save the Children è un’ancora di salvezza per la nostra famiglia”.
In Colombia, i tagli ai finanziamenti hanno lasciato quasi 8.400 persone, metà delle quali bambini, senza assistenza economica per i bisogni di base. Daniela*, una rifugiata e madre single di tre figli, ha detto che il programma di assistenza di Save the Children le ha permesso di avviare una piccola attività e mandare i suoi figli a scuola.
E la lista prosegue, sottolinea Save the Children. Anche a Gaza la sospensione degli aiuti economici di emergenza ha avuto un impatto grave su oltre 10.000 famiglie. In Cisgiordania, dove la violenza si è recentemente intensificata, l’Organizzazione è stata costretta a escludere 730 famiglie dal programma che le supportava per i bisogni essenziali. Di queste, 280 nuclei familiari presentavano un familiare con disabilità o malattia cronica.
Ad Haiti, che è in stato di emergenza da un anno a causa dell’escalation di violenza, nella capitale Port-au-Prince, 2.500 persone non riceveranno più assistenza economica. Questa sospensione avviene mentre i gruppi armati arrivano a controllare l’85-90% della capitale e i bambini sfollati e le loro famiglie sono costretti a vivere in scuole sovraffollate trasformate in rifugi temporanei, spesso senza acqua pulita, cibo o protezione adeguati.
Save the Children chiede ai governi, ai donatori, ai partner e alla comunità internazionale di investire economicamente per difendere i bambini e il loro futuro. Il settore degli aiuti cambierà per sempre dopo le decisioni prese sui tagli agli fondi per lo sviluppo estero, è quindi fondamentale un impegno comune per riformare il sistema al fine di fornire servizi efficaci per i bambini nel lungo periodo.
[1] Aslam e la sua famiglia avrebbero dovuto ricevere questo denaro a marzo, aprile e maggio, ma è stato interrotto il programma.
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