di S.F.
«Tecnicamente e in via teorica potremmo avere un avanzo con questa manovra. Abbiamo due clausole di salvaguardia e, se le previsioni non saranno in linea con quelle stimate, l’amministrazione si muoverà con fondi di bilancio (fondo sviluppo Terni, ndr). Non vedo grossi problemi per la copertura». Lo ha detto il direttore generale del Comune di Terni, Claudio Carbone, in occasione della lunga III commissione di giovedì mattina sulla manovra Taric da 960 mila euro riservata ai ‘nuovi’ residenti e acquirenti di immobili per commercio/studi. I primi effetti concreti – e di che tipo – si vedranno a novembre. I dati, in origine diversi, sono stati rivisti perché andranno nel nuovo piano economico-finanziario dei rifiuti.
LA MANOVRA TARIC PER LE ESENZIONI VALE QUASI 1 MILIONE DI EURO. I DETTAGLI
Il principale protagonista della mattinata è stato il dirigente ciociaro, in aula insieme al vicesindaco Riccardo Corridore e al presidente di commissione Claudio Batini. Un paio di minuti per introdurre il tema e lungo dibattito a seguire, con un Orlando Masselli (Gruppo Misto) particolarmente in forma: «Non credo che chi vorrà acquistare un immobile, ufficio o negozio lo faccia per l’esenzione Taric». L’ex assessore al bilancio e ai tributi ha argomentato su un problema che, secondo lui, potrebbe sviluppare diversi guai: «C’è una limitazione che potrebbe portare a contenziosi da parte di chiunque, ovvero l’agevolazione Taric solo a cittadini italiani ed europei. I flussi migratori li conosciamo e nella maggior parte interessa chi prende la residenza dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno. Anche chi esce da un programma di accoglienza. La riduzione dei tributi? Non era all’ordine del giorno fino a tre mesi fa, ora cosa è cambiato?». Poi una sottolineatura numerica: «Vedo che dal 2025 al 2027 c’è la stessa variazione in entrata e uscita (320 mila euro, ndr). Grava sull’Irpef quella in entrata, ma per il 2025 non può essere uguale agli altri due considerando che il primo trimestre è già andato. E qual è stato il calcolo sull’incremento di residenti che ci sarà? Così sembrano numeri ‘messi a naso’».
IL PRIMO ATTO E LA CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE. POI LO STOP
In tackle anche Elena Proietti Trotti (FdI): «C’è mancanza di programmazione. E per chi già c’è quali sono i provvedimenti? Un piano del commercio si sta facendo o sono solo provvedimenti spot?». L’ex arbitro – una curiosità – ha messo nel mirino la questione dei locali musicali e delle multe: «C’è chi veniva controllato perché alle 1 doveva staccare tutto, altri no. Ci saranno provvedimenti più semplici? Sono diventata pantofolaia, ma sarò tutte le sere in giro a controllare». Con tanto di richiesta di accesso agli atti per ciò che concerne gli eventi all’anfiteatro romano e nella struttura in zona Caos. Sponda Pd è intervenuto Leonardo Patalocco: «L’obiettivo della misura è condivisibile. Ma ho perplessità perché ci sono criticità. Copertura con Irpef, ma si scarica sui residenti già attivi? E alteriamo la concorrenza tra esercizi commerciali tra chi pagherà la Taric e chi no? E l’esenzione viene data anche, magari, a chi arriva da Modena ed è milionario? Perché non pensare a donne, start up e under 35?».
BILANCIO 2025-2027, IL FONDO SVILUPPO TERNI
A replicare ci ha pensato con quasi 20 minuti di esposizione Corridore: «C’è volontà a non comprendere l’impatto per questa idea del sindaco. Abbiamo fatto riunioni con i commercianti e loro hanno compreso, il problema a Terni è limitata circolazione di denaro. Le famiglie sono sempre quelle e la misura è per portare nuovi residenti. Il milionario che arriva da Modena? Verrebbe a spendere qui e aumenta la ricchezza». Con tanto di anticipazione: «Bandecchi ha già dato incarico di mettere allo studio per il prossimo bilancio misure di riduzione orizzontale della tassazione. Il provvedimento odierno è per dare uno slancio». Focus anche sul commercio: «Abbiamo contattato tutti i marchi presenti negli outlet di medio livello per dirgli che a Terni ci sono le agevolazioni». Infine un cenno alla critica di Masselli sull’allarme per gli eventuali contenziosi: «Prima gli italiani, ne siamo convinti. Non parliamo di risorse come faceva la Boldrini». Finita qua? Nemmeno per sogno. Perché Carbone ha poi esposto una relazione ad hoc preparata dagli uffici per motivare i 960 mila euro inseriti in manovra. Citando la possibilità di approvare le tariffe in deroga entro il 30 aprile (Pef) e l’articolo 25 del regolamento comunale per le ulteriori esenzioni.
«Il provvedimento – le sue parole – non determinerà un aumento della tariffa nei confronti degli attuali cittadini. Avevo stimato 300 mila euro l’anno all’inizio e poi ho approfondito la questione con il collegio dei revisori. Le fonti sono il Ced per l’anagrafa comunale e Asm per il costo medio tariffario». Poi le cifre: «Nel 2023 abbiamo abuto 1.668 nuove richieste di iscrizione all’anagrafe, 1.264 per unici componenti. Nel 2024 1.804, dei quali 1.404 per unici occupanti. La percentuale media dei nuovi ingressi per un’unica persona è del 75%, poi il 14% per due. E l’analisi indica un reddito medio di circa 22 mila euro». Queste le basi per il calcolo e l’inserimento delle somme in variazione di bilancio per la copertura: «Ci sono invece difficoltà per la stima di possibili nuovi acquisti di uffici e negozi, non c’è. Stimo una percentuale bassa». Carbone, a questo punto, ha tirato fuori le due clausole di salvaguardia citate sopra. Obiettivo? Far presente che non ci saranno problemi per coprire le agevolazioni. L’ufficio unico delle entrate si occuperà del costante monitoraggio: «A novembre avremo un’idea effettiva delle conseguenze per l’impatto finanziario. E i dati li ho rivisti perché vanno nel Pef rifiuti».
A chiudere il cerchio gli interventi di Raffaello Federighi (AP), Guido Verdecchia (AP), ancora Proietti Trotti, Batini, Patalocco e Masselli: «Non contesto la limitazione rispetto alla cittadinanza, mi preoccupo delle conseguenze da ex amministratore», le parole di quest’ultimo. Lunedì in consiglio comunale è atteso un confronto frizzante sull’argomento. D’altronde se c’è un argomento che sposta – e non poco – sono proprio i tributi e in generale la fiscalità locale. Vedremo. Giovedì c’è arrivato il semaforo verde con 5 favorevoli e 2 astenuti.
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