Bologna, il riscatto di Andrea e Riccardo: «Abbiamo la sindrome di Down, ci hanno assunti a tempo indeterminato»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


di
Daniela Corneo

Fanno i commessi nei negozi di Zara e Pull&Bear. Andrea Sortino: «Il giorno dell’assunzione avevo paura che mi tremasse la mano». Riccardo Scalisi: «Mi piace piegare i vestiti ma a casa sono disordinato»

Prestito personale

Delibera veloce

 

Il giorno in cui ha firmato la sua assunzione Andrea aveva lo stomaco chiuso. «Quel giorno non sono riuscito a mangiare nulla», racconta. Riccardo, al contrario, ha portato i pasticcini agli amici e alzato la musica a tutto volume. Del resto, non capita tutti i giorni di firmare un contratto indeterminato. 

Andrea e Riccardo
ora lavorano a pochi metri di distanza in via Indipendenza, nel cuore del centro storico: uno da Zara, l’altro da Pull&Bear, due templi della fast fashion appartenenti allo stesso gruppo che hanno deciso di dare una vera opportunità di lavoro a questi due ragazzi con sindrome di Down che stanno sperimentando da tempo la loro indipendenza, vivendo a settimane alterne nell’appartamento di via Pietralata dedicato a loro e ad altri ragazzi e ragazze con sindrome di Down seguiti passo passo dal Ceps, il Centro emiliano progetti sociali per la trisomia 21 presieduto da Pierluigi Sforza.

Ora Andrea e Riccardo sanno tutto dei vestiti e non l’avrebbero mai detto che un giorno questo sarebbe diventato il loro mondo. E pure il loro futuro. «Io amo moltissimo — racconta Andrea Sortino, 28 anni — il reparto bambini: spesso indico alle mamme che vengono a scegliere i vestiti per i loro figli dove sono le taglie che cercano. E ultimamente mi hanno anche assegnato al reparto donna. Sistemo i vestiti, li piego, mi occupo degli ordini online». 




















































La storia di Riccardo Scalisi e Andrea Sortino

Andrea fa un part time la mattina dal lunedì al venerdì. Si alza, si prepara nell’appartamento di via Pietralata o nel suo mini appartamento alla Ponticella adiacente alla casa dei genitori, e arriva in via Indipendenza: «Lì spesso faccio colazione con i miei colleghi, mi vogliono molto bene, mi chiamato tutti “Andre” come i miei amici. Ho lavorato in tanti posti prima, ma questo è il miglior lavoro che ho fatto finora. Il giorno che ho firmato il contratto a tempo indeterminato per Zara avevo paura mi tremasse la mano». 

Ma è andato tutto liscio e adesso Andrea accoglie i clienti in via Indipendenza e ha attorno un gruppo di lavoro di cui parla con entusiasmo: «Sono come una famiglia, mi hanno anche aggiunto nella chat di lavoro». Che, per lui, vale forse di più di avere uno stipendio e un posto di lavoro che lo sta facendo crescere nelle sue competenze.

Assunti a tempo indeterminato

Riccardo Scalisi, 29 anni, è entrato a tempo indeterminato in Pull&Bear a dicembre del 2024, dopo il tirocinio e dopo un contratto a tempo indeterminato di 7 mesi. «Il giorno che è successo ho festeggiato con i pasticcini tanto ero contento». Riccardo,ma tutti lo chiamano Ricky, vive con i suoi genitori in zona Murri, ha due fratelli ed è già zio di due nipotini. «Mi piace molto piegare i vestiti che i clienti lasciano sui tavoli, anch’io sistemo gli ordini online e il magazzino. A casa mamma mi rimprovera che sono disordinato con i vestiti, mentre al lavoro li piego in modo perfetto», dice ridendo. Ma una delle mansioni di cui ultimamente va più fiero è quella che racconta orgogliosamente: «Quando la guardia del negozio va in bagno, io la sostituisco all’ingresso». 

E anche nel suo caso i colleghi l’hanno accolto con entusiasmo: «Mi invitano agli aperitivi, ridono e scherzano con me. Mi diverto molto con loro». E divertirsi lavorando è già un traguardo da preservare con cura.

 I percorsi di autonomia tra casa e lavoro

Ad occuparsi degli inserimenti lavorativi dei ragazzi con sindrome di Down per il Ceps è Alessandra Teglia. È lei che le aziende contattano per assumerli, per individuare le figure più adatte in determinati contesti ed è sempre lei che, nel periodo iniziale, li segue sul lavoro e fa la formazione di responsabili e gruppo dei colleghi. 

Un lavoro complesso e delicato che, nel caso del Ceps, sta portando i suoi frutti. «La cooperativa Valemour (che favorisce l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità intellettiva, ndr) è a contatto — spiega Teglia — con le principali catene di negozi e appena c’è qualche possibilità su Bologna ce la segnala. Noi proponiamo i profili più idonei, ma lasciamo poi che le aziende facciano i colloqui con i ragazzi in modo che la scelta sia condivisa dal gruppo di lavoro, quindi facciamo la formazione dei manager di zona e dei colleghi in sede. C’è un grande lavoro di rete e per i ragazzi vengono programmati degli obiettivi che aumentano continuamente». 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Problemi con i clienti? «Non ne abbiamo mai avuti», dicono in coro Andrea e Riccardo. «Qualche resistenza se mai, in alcuni contesti, a volte l’abbiamo trovata in qualche collega al momento della formazione. Ma poi si supera piano piano», dice Teglia.

Un sogno nel cassetto? «A me piacerebbe un giorno imparare a fare il meccanico di auto d’epoca, oltre che avere un buon telefono cellulare», confida Andrea. E Riccardo? «Io vorrei imparare a parlare il francese, perché per i miei 30 anni andrò a Parigi».

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

9 marzo 2025

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Source link