Dall’arte per ipovedenti e daltonici, al sistema museo “pet friendly”, fino alla galleria d’arte inclusiva e al biglietto sospeso per chi ne ha più bisogno. Le sette iniziative da Piacenza a Rimini, passando per i Musei civici di Bologna
In Emilia-Romagna ci sono sette iniziative legate al mondo dell’arte pensate per abbattere le barriere di qualsiasi natura. Arte per ipovedenti e daltonici, i musei “pet friendly”, la galleria d’arte inclusiva, il biglietto sospeso o l’archeologia per tutti sono i progetti che da Palazzo Farnese a Piacenza alle Gallerie Estensi di Modena, dai Musei Civici di Bologna all’Archeologico di Ferrara, fino ai mosaici di Ravenna cercano di portare l’arte su un livello di fruizione diverso ed inclusivo.
A Piacenza hanno pensato al biglietto sospeso ai Musei di Palazzo Farnese. Un gesto per dare la possibilità anche a chi non può permetterlo di godere di arte e cultura. Rimanendo in città c’è anche «Fuoriluogo Arte», uno spazio che ospita gli utenti del distretto di salute mentale di Piacenza, ma anche i cittadini e le associazioni intenzionate a demolire le barriere che dividono le persone fragili attraverso mostre, attività e laboratori pensati per valorizzare i talenti artistici di chi si trova in situazioni particolari e difficili. Fino al 18 maggio è in corso la mostra «La linea del sogno».
A Bologna, invece, è possibile visitare i Musei Civici con il proprio amico a quattro zampe. L’iniziativa, prima in Italia di un sistema museale, permette ai visitatori di usufruire di un servizio di gestione e controllo dei propri cani. Il Museo Civico Archeologico, le Collezioni Comunali d’Arte, il Museo Civico Medievale, il Museo Davia Bargellini, il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, il Museo civico del Risorgimento, il Museo del Patrimonio Industriale, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e il Museo Morandi sono “Dog friendly”.
Il servizio si può prenotare sul sito www.museibologna.it/categorie/servizio-di-dog-sitting-dogs-museum-367/, almeno 24 ore prima della visita al museo e permette di affidare il proprio animale ad un dogsitter che lo porterà a passeggio durante la permanenza.
A Modena si è cercato di superare la barriera della vista di non vedenti, ipovedenti e daltonici grazie alla multi sensorialità. Il progetto “Mani che vedono” alle Gallerie Estensi prevede sette stazioni tattili posizionate lungo il percorso di visita che riproducono capolavori in mostra sotto forma di traduzioni in Braille ed elementi a rilievo.
Anche a Ferrara al Museo Archeologico Nazionale c’è un percorso per persone non vedenti con immagini a rilievo e testi in Braille. Si può così percepire i reperti provenienti dalla città etrusca di Spina. Il progetto si muove in un itinerario tattile e le riproduzioni in stampa 3D.
Per i visitatori sono a disposizione anche audio guide scaricabili. A Comacchio per portare l’archeologia alla portata anche di persone con disabilità, nel percorso di visita all’area di Santa Maria in Padovetere, è stata realizzata una corsia lineare e complanare per aiutare la mobilità autonoma a tutti.
Lungo il percorso ci sono bordi guida per ipovedenti, spazi di sosta attrezzati, punti ombreggiati, cartellonistica tattile e QR code, oltre ad uno spazio di arrivo finale rialzato per permettere una visione ottimale.
A Ravenna hanno pensato alle persone daltoniche. L’idea è quella di riuscire a mostrare anche a questi visitatori i colori dei mosaici della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, del Mausoleo di Galla Placidia, di San Vitale, ecc. Occhiali per daltonici permetteranno di vedere nella loro magnificenza i tesori artistici della città. “ColoRaMi” è il nome di questo progetto che permette di distinguere molti più colori. Sempre a Ravenna c’è “Giubileo for all”.
Saranno creati una serie di strumenti e ausili per far toccare l’arte a chi non vede, ha problemi di udito, mobilità e dislessia. Quattro percorsi tra i monumenti diocesani nell’anno del Giubileo. L’arte alla portata di tutti nel vero senso della parola.
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