La space economy italiana al traino USA ?

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L’approvato  disegno di legge denominato ” Spazio “,  a favore di Elon Musk ? Senza alcun dubbio l’art 25  appare come  un articolo ad personam. Istituisce una“ riserva di capacità trasmissiva nazionale da affidare ai privati”. Respinto l’emendamento che, chiedeva l’affidamento a soggetti europei e istituzionali. Le  tecnologie nano satellitari hanno  consentito  la messa in orbita di  costellazioni  di nano satelliti  che ,  permettono di  osservare tutta la Terra una volta al giorno ovunque. Osservazione e misurazioni delle   riserve idriche, delle fonti fossili, della  energia erogata dalle centrali termoelettriche,  il  movimento tir nei porti, l traffico sulla rete stradale. Dati sui raccolti  in agricoltura, sulle criticità dovute al tempo metrologico, sulla produttività del terreno.

Una settimana che ha portato un regalo d’oro,  a Elon Musk con l’approvazione del DDL “Spazio”. Senza alcun dubbio l’art 25 del DDL è un articolo ad personam.

 Istituisce una“ riserva di capacità trasmissiva nazionale da affidare ai privati”,  in un ambito quello della comunicazione digitale particolarmente delicato.

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Respinto l’emendamento che chiedeva l’affidamento a soggetti europei e istituzionali. La tradizione italiana, a gestire  autonomamente il lancio e la messa in orbita di satelliti spaziali risale agli anni 60.  Una Italia che  ha continuato a sviluppare il segmento della ricerca, dell’industria e poi anche delle applicazioni e ha creato l’Agenzia spaziale italiana.

 Negli anni Sessanta l’Italia era il terzo paese, dopo Unione Sovietica e Stati Uniti.

E’ stata l’Italia  uno dei Paesi fondatori dell’Agenzia spaziale europea, ed è  il terzo contributore per i programmi di maggior importanza e a livello mondiale si colloca, in sesta, settima posizione, tra i Paesi che investono a livello istituzionale nello spazio risorse importanti.

 Investitori sono le  grandi,  piccole,  medie imprese,  start up, università e mondo della ricerca passando naturalmente per il mondo dell’università e degli enti di ricerca.

Sono state le  tecnologie nano satellitari a consentire  progressi notevoli.  Infatti sono stati messi in orbita delle costellazioni di  centinaia di nano satelliti  che,  producono immagini e permettono di  osservare tutta la Terra una volta al giorno ovunque.

Osservazione e misurazioni dei processi che avvengono quotidianamente: dalle  riserve idriche, a quelle delle fonti fossili, alla energia erogata dalle centrali termoelettriche al movimento tir nei porti, ai veicoli sulla rete stradale.

Straordinariamente consentono di avere dati sui raccolti  in agricoltura, sulle criticità dovute al tempo metrologico, sulla produttività del terreno.

Ma non è finita: aiutano l’umanità a conoscere il progredire  della desertificazione, gli incendi, l’aumento del  il livello del mare. Un aiuto quindi per conoscere a che punto siamo con il  cambiamento climatico.

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Rilevanti le ricadute tecnologiche ed economiche che,  l’attività nello spazio produce e infatti si parla di New Space Economy. A dimostrazione della rilevanza italiana nel settore forse non tutti sanno che, la strumentazione presente sulla sonda Rosetta nella sua missione di studio di  cometa e atterraggio sulla stessa di un proprio lander Philae è italiana.

La Space Economy è l’ambito di economia globale che permette moltissimo, in termini di sviluppo. In questo secolo i stima che supererà i 750 miliardi di dollari entro il 2030.

L’UE ha stanziato 14,7 miliardi di euro. IL Regolamento UE 2023/588 istituisce il progetto IRIS, che rappresenta,  “Un’iniziativa di comunicazione satellitare governativa che fornisce alle autorità nazionali l’accesso a comunicazioni satellitari sicure”. 

La costellazione satellitare sarà costituita da 290 satelliti in orbite multiple, i primi lanci in orbita bassa dovrebbero cominciare quest’anno, per raggiungere la piena capacità operativa entro il 2030.

IL DDL“ Spazio” approvato  è composto da 31 articoli mira, a rafforzare l’ecosistema industriale italiano, attraverso  partenariati internazionali. Articoli importanti sono quelli relativi alla  redazione di un piano nazionale, per l’economia dello spazio con validità quinquennale e da aggiornare ogni due anni.

La  costituzione di un fondo per l’economia dello spazio e, l’istituzione di norme speciali per agevolare l’accesso di PMI e start-up negli appalti del settore delle attività spaziali.

Infine la responsabilità oggettiva degli operatori autorizzati che risponderanno dei danni causati dalla propria attività. Lo scontro tra maggioranza e opposizione c’è stato sul  richiamato art 25 che riguarda: la  riserva nazionale di capacità trasmissiva via satellite, attraverso satelliti geostazionari e costellazioni di satelliti in orbita bassa.

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 Importante osservare che al di la di Musk il  progetto europeo IRIS,  si pone come alternativa a quello americano. 

Siamo testimoni di una nuova corsa allo spazio e stavolta la competizione non è solo tra  Stati Uniti e Unione Sovietica come nel  secolo scorso, ma protagonisti potrebbe essere anche l’Europa giocando  un ruolo importante scientificamente e politicamente



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