Maxi operazione contro false cooperative: 44 denunce a Perugia

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Scoperto un sistema per evadere contributi previdenziali

Maxi operazione – Un’importante operazione condotta dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia ha portato alla luce un vasto sistema di frode orchestrato da due cooperative locali, che ha coinvolto 17 aziende nel settore della logistica. Sotto l’egida della Procura di Ancona, le indagini hanno rivelato un meccanismo illecito finalizzato a reclutare manodopera a costi ridotti, eludendo così l’obbligo di pagamento dei contributi previdenziali e di altri oneri contrattuali.

Nel corso di questa maxi operazione, ben 44 persone sono state denunciate, con accuse di evasione fiscale e violazioni delle normative sul lavoro. Le indagini, durate circa due anni, hanno svelato un sistema complesso e ben strutturato, in cui le cooperative fungevano da intermediari tra i lavoratori e le aziende che necessitavano di forza lavoro.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Le due cooperative di Perugia, secondo quanto emerso, non avevano un vero e proprio scopo sociale legittimo, ma erano state create con l’unico obiettivo di garantire manodopera a basso costo. Attraverso contratti di subappalto falsi, queste cooperative riuscivano a fornire lavoratori, mentre le aziende beneficiavano di un risparmio significativo sui costi legati all’assunzione diretta, ai contributi previdenziali e agli oneri legali.

I controlli condotti dall’Ispettorato del Lavoro, in sinergia con le direzioni regionali dell’INPS di Umbria, Toscana e Marche, hanno messo in evidenza un’evasione di oltre 12 milioni di euro relativi ai contributi previdenziali di circa 230 lavoratori. Questa scoperta ha sollevato forti preoccupazioni tra i sindacati, che da tempo denunciavano l’uso di pratiche simili nel settore della logistica, ritenuto particolarmente vulnerabile a questo tipo di frodi.

Il cuore del meccanismo illecito era rappresentato da un consorzio fittizio, descritto dagli investigatori come una “scatola vuota”, con soltanto due dipendenti ufficiali. Questo consorzio stipulava contratti d’appalto per la fornitura di servizi con le aziende, ma si rivelava incapace di fornire realmente manodopera. Infatti, era il compito delle due cooperative di gestire il reclutamento e l’impiego dei lavoratori, creando una rete di prestiti di manodopera che aggirava le normative vigenti.

In questo modo, le aziende coinvolte potevano contare su un flusso costante di lavoratori, evitando così di affrontare le responsabilità legate all’assunzione diretta. Ciò ha comportato non solo una concorrenza sleale nei confronti delle imprese che rispettano le normative, ma ha anche portato a una condizione di sfruttamento per i lavoratori stessi, privati dei diritti e delle tutele previste dalla legge.

Le conseguenze di questa operazione non si limitano alle denunce. Sono state emesse sanzioni amministrative che superano un milione e mezzo di euro, insieme a 745 euro di prescrizioni penali e oltre tre milioni di euro in sanzioni civili e contributi addebitati. Le autorità hanno quindi avviato un’azione di recupero dei fondi evasi, cercando di ristabilire un equilibrio nel mercato del lavoro.

Questa maxi operazione si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro le frodi nel mondo del lavoro, un tema che continua a suscitare preoccupazione tra le istituzioni e i rappresentanti sindacali. Le false cooperative rappresentano un fenomeno che, purtroppo, non è isolato e richiede un monitoraggio costante per garantire la protezione dei diritti dei lavoratori e la legalità nel mercato del lavoro.

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L’importanza di questo intervento risiede anche nella sua funzione dissuasiva. Le autorità competenti hanno ribadito che operazioni come questa sono fondamentali per contrastare pratiche illecite e tutelare la dignità dei lavoratori. La speranza è che, attraverso un’azione coordinata e incisiva, si possa porre fine a questi schemi di sfruttamento, garantendo un futuro più equo e giusto per chi lavora.

In conclusione, l’operazione dell’Ispettorato del Lavoro di Perugia rappresenta un passo significativo nella lotta contro le false cooperative e l’evasione dei contributi previdenziali, segnando un’importante vittoria per la legalità e per i diritti dei lavoratori. Le indagini proseguiranno, e ci si aspetta un incremento delle attività di controllo per prevenire il ripetersi di simili frodi nel settore.

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