Una piattaforma digitale per rispondere alle necessità di ogni persona in modo mirato

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Sei una persona con disabilità, ti servono informazioni per trovare un lavoro, hai bisogno di conoscere le prestazioni sociosanitarie nella zona in cui vivi e i contributi a cui hai diritto, vuoi fare un viaggio o partecipare ad eventi culturali accessibili e altro ancora. Quanto sarebbe pratico disporre di un’unica piattaforma digitale per rispondere a ogni necessità in maniera mirata, su misura per ogni persona: è quanto si propone la startup In&Valid e ne abbiamo parlato con l’ideatore Daniele Pace

Sei una persona con disabilità. Ti servono informazioni per accedere ad un lavoro, hai bisogno di sapere quali sono le prestazioni sociosanitarie nella zona in cui vivi e i contributi a cui hai diritto, hai voglia di fare un viaggio oppure partecipare ad eventi culturali accessibili. Ti metti davanti al PC e inizi una ricerca su Internet, ritrovandoti a leggere una moltitudine di siti web che a loro volta rimandano ad altri link. Alla fine “il naufragar non è per niente dolce in questo mare”, e ci perdonerà Leopardi per aver parafrasato un suo verso celeberrimo. Sarebbe molto più pratico avere a disposizione un’unica piattaforma digitale per rispondere a tutte le necessità in maniera mirata, su misura per ogni persona.
È quanto si propone In&Valid, una startup con una missione chiara: creare un nuovo sistema di servizi per le persone con disabilità e i loro caregiver.
Si parla di una dimensione importante della società: secondo una ricerca dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute, infatti, nelle Regioni Italiane quasi 13 milioni di cittadini e cittadine nel nostro Paese hanno una disabilità. Il dato rappresenta circa il 22% della popolazione, cui si aggiungono oltre 7 milioni di caregiver familiari che si occupano dell’assistenza, un ruolo fondamentale, ma spesso sottovalutato.
Le sfide quotidiane di queste persone sono fatte di barriere fisiche, sociali e culturali che ben conosce Daniele Pace, imprenditore digitale e ideatore di In&Valid che convive con una malattia genetica degenerativa, la fibrosi cistica. La sua storia è stata il propulsore che lo ha spinto a ridefinire l’accesso alle informazioni che possono essere utili per semplificare la vita delle persone con disabilità, offrendo servizi personalizzati in àmbito assistenziale, sociale, psicologico e lavorativo, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale. Lo abbiamo incontrato per farci spiegare l’innovazione che sta dietro a In&Valid.

Innanzitutto perché la scelta di questo nome?
«Il nome In&Valid ridefinisce il concetto di “invalido” inteso come “inadatto”, “incapace” o “inabile”. La “In” da noi rappresenta invece l’inclusione, mentre con il termine “Valid” celebriamo e valorizziamo il potenziale unico di ogni persona».

In&Valid si presenta come una piattaforma. Cosa si intende?
«Quando parliamo di piattaforma intendiamo un unico spazio digitale dove chiunque abbia una disabilità o sia un caregiver può trovare informazioni, servizi e supporto, senza dover navigare tra mille siti, fare telefonate infinite o perdersi nella burocrazia italiana.
L’idea di base è molto semplice: rendere accessibile quello che già esiste, ma che quasi sempre è frammentato, difficile da trovare o troppo complicato da capire. Se esiste un’agevolazione che potrebbe esserti utile o alla quale puoi avere diritto, In&Valid te la segnala. Se può avere senso per te un percorso di supporto psicologico o c’è un’opportunità lavorativa nella tua zona, la piattaforma te lo mostra. È quindi molto più di un sito informativo: è uno strumento tecnologico concreto per semplificare la vita a oltre 13 milioni di persone che ogni giorno si trovano a dover affrontare ostacoli di questo tipo».

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Come ti è venuta questa idea?
«Nasce dalla mia esperienza personale, anche io sono un “In&Valid”. Avendo vissuto in prima persona le difficoltà di chi ha una disabilità, so cosa vuol dire perdere ore per trovare un’informazione o per capire se si ha diritto a un’agevolazione. Poi la vita mi ha portato a lavorare con la tecnologia e a un certo punto mi sono chiesto: “Possiamo semplificare e migliorare tutto questo?”».

Nel concreto, una persona che vuole accedere alla piattaforma cosa deve fare e cosa può trovare?
«Basta registrarsi su www.inevalid.it per avere subito accesso a iniziative e servizi che possono esserti utili. Ad esempio, sei un ragazzo appassionato di sport, cinema e tecnologia? In&Valid non ti mostra solo le agevolazioni generali, ma sarà in grado di suggerirti quelle che hanno davvero senso per te: iniziative sportive accessibili nella tua zona, sconti per il cinema o magari dei corsi di formazione nelle materie che più ti interessano. E se può esserti utile, già da questa fase di lancio, c’è un team di psicologi esperti che può costruire con te un percorso di crescita personale, magari finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro.
L’idea è che tu non debba più cercare, ma sia la piattaforma a proporti quello che può davvero migliorare la tua vita».

In&Valid sfrutta anche l’intelligenza artificiale. In che modo?
«Al momento l’intelligenza artificiale non è ancora una funzione core [centrale] della piattaforma, ma lo diventerà presto. Stiamo già lavorando con lo scopo di utilizzarla per creare percorsi personalizzati, basati sui dati di ciascuna persona: interessi, attitudini, esigenze specifiche. Immagina un sistema che, invece di mostrarti una lista generica di informazioni, mette insieme per te e in automatico un percorso su misura: quali opportunità ti spettano, quali servizi ti possono aiutare, cosa potresti fare per migliorare la tua autonomia e il tuo livello di inclusione sociale. Inoltre, l’intelligenza artificiale sarà fondamentale per facilitare l’accesso a informazioni sparse sul web, fare traduzioni automatiche, garantire accessibilità personalizzata per chi ha esigenze specifiche.
In sintesi, l’idea è di “sfruttare” questa tecnologia di ultima generazione come acceleratore di opportunità per le persone».

In base alla tua esperienza, quali vantaggi e quali pericoli esistono nell’intelligenza artificiale applicata alla vita delle persone con disabilità?
«Sarò anche di parte, ma io credo davvero che con queste tecnologie di ultima generazione siamo davanti ad un cambio epocale che avrà un impatto enorme sulle vite delle persone. E in questo scenario, già oggi, il problema più grande dell’intelligenza artificiale si manifesta quando viene usata o sviluppata male: se non viene correttamente messa a “supporto” delle persone, essa finisce infatti per escludere invece di aiutare. Per questo in In&Valid siamo convinti che l’intelligenza artificiale possa essere un ottimo “aiutante” delle persone, ma questo senza mai sostituirle. Non dobbiamo costruire una tecnologia che decida al posto delle persone, ma una tecnologia che aiuti a crescere, a orientare, a prendere scelte migliori.
Per usare una metafora: l’intelligenza artificiale non deve essere un pilota automatico, ma un co-pilota che ti affianca nel tuo percorso, rendendolo più semplice e più efficace».

In&Valid offre soltanto informazioni oppure può fare da tramite, ad esempio, con le pubbliche amministrazioni per il disbrigo di pratiche burocratiche?
«Assolutamente sì: uno dei principali valori che genera In&Valid sta proprio nella possibilità di accedere direttamente ai servizi. Questo è quello che rende la piattaforma pratica e unica nel suo genere. In particolare, per tutti gli iter burocratici e le prestazioni pubbliche, abbiamo una partnership con un importante patronato che ci garantisce copertura su tutto il territorio nazionale. Questo significa che non solo puoi informarti su una pratica, ma puoi anche iniziare la richiesta direttamente dalla piattaforma, con il supporto di professionisti esperti. E in alcuni casi lo puoi fare senza doverti spostare da casa, perché il servizio è attivo in ogni Provincia d’Italia e anche online per alcune pratiche minori».

Quali sono i partner della piattaforma?
«Abbiamo già delle collaborazioni molto importanti. Il patronato INCA, ad esempio, garantirà un servizio di grande valore per tutto ciò che riguarda le prestazioni pubbliche. Abbiamo anche, come già accennato, un’équipe di psicologi che con un approccio innovativo si occuperà di supporto, counseling e accompagnamento personalizzato. E stiamo valutando con attenzione i partner per la formazione e l’accesso al lavoro: è importante trovare i soggetti giusti, quelli che condividono lo spirito e la qualità di questa iniziativa. Perché se vogliamo davvero rivoluzionare questo settore non basta “fare qualcosa”, bisogna farlo bene e con un impatto reale».

In&Valid, va detto in conclusione, è progettata per essere scalabile, adattandosi facilmente a contesti normativi e culturali differenti, con l’ambizione di espandersi presto anche oltre i confini nazionali. Lasciamo a Daniele Pace il racconto delle prossime novità: «La piattaforma sta partendo proprio in questi giorni, quindi approfitto con piacere di questa bella intervista per lanciare un appello: registratevi! Che siate persone con disabilità o caregiver, l’iscrizione è totalmente gratuita e permette di rimanere aggiornati su tutte le iniziative, attuali e future. E vedrete che saranno tante… Per di più, nel 2025 organizzeremo in tutta Italia degli eventi con la community e con i nostri ambasciatori, quindi ci sarà l’occasione per conoscerci dal vivo e più saremo, più avremo le basi per costruire qualcosa di grande tutti insieme!».

*Direttrice responsabile di Superando. Il presente servizio è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Accesso diretto ai servizi e assistenza in ogni campo (con l’aiuto dell’AI): la nuova soluzione digitale che promuove l’inclusione”, e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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