Agenda digitale. Nuove tecnologie, dalla Regione 25 milioni di euro per sostenere gli investimenti delle imprese – Montagna


Introdurre con progetti innovativi nuove tecnologie nei processi produttivi e organizzativi, nei prodotti e servizi, nelle catene di distribuzione e vendita e nelle relazioni con i diversi attori delle filiere.

Sono i principali obiettivi del nuovo bando, il secondo del triennio, per il sostegno alla transizione digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta regionale che ha stanziato 25 milioni di euro di risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale Pr-Fesr 2021-27. Un contributo a fondo perduto fino al 40% degli investimenti ammessi e per un importo non superiore ai 90mila euro, in applicazione del “regime de minimis” basato su piccoli aiuti.

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per le imprese

 

La misura è rivolta a soggetti, enti e organizzazioni che svolgano la loro attività in qualsiasi settore economico, esclusi quelli che operano esclusivamente nei settori della produzione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. L’obiettivo è di accrescerne la competitività a livello nazionale e internazionale, promuovendo l’adozione delle più moderne soluzioni e tecnologie digitali finalizzate a incrementare flessibilità e adattabilità, sicurezza, efficienza e produttività di tutti o di parte dei processi organizzativi, produttivi e di servizio della catena del valore e delle filiere in cui operano.

“Puntiamo a sostenere- dicono il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e l’assessora regionale all’Agenda digitale, Elena Mazzoni– la realizzazione di progetti innovativi che guardino non solo agli impatti economici delle proprie attività, ma anche a quelli ambientali e sociali. I processi di transizione e trasformazione digitale hanno assunto ormai una importanza strategica e un ruolo centrale nell’evoluzione del sistema produttivo ed economico emiliano-romagnolo, quale strumento fondamentale e imprescindibile per promuovere innovazione e competitività nonché creare buona occupazione”.

Tutti gli interventi dovranno necessariamente avere una specifica attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale.

“La misura- aggiungono Colla e Mazzoni– non è solo uno strumento strategico per la competitività delle imprese ma anche un contributo essenziale per sostenere la transizione energetica e la sostenibilità sociale e ambientale delle attività. Questo favorendo l’innovazione dei prodotti e l’adozione di modelli di business attenti agli impatti ambientali e sociali delle attività svolte”.

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Come per esempio: minimizzare gli spechi di materia prima e degli scarti nell’ottica dell’economia circolare; ridurre i consumi energetici da fonti fossili e delle emissioni e in atmosfera; attenzione al benessere dei lavoratori e al miglioramento della qualità della vita lavorativa, attraverso la riduzione della monotonia e del carico di lavoro gravoso tramite l’automazione intelligente.



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