Turismo e cultura sono da sempre un binomio di grande potenzialità per l’Italia, dove le presenze di visitatori legate a siti d’interesse storico-artistico sono costantemente in crescita. Un fenomeno particolarmente importante per il Mezzogiorno, considerando l’impatto positivo in termini di creazione di ricchezza e occupazione.
Per intercettare questa tendenza, una piccola comunità di 3.500 abitanti in provincia di Catanzaro ha investito nel suo Parco Archeologico. Si tratta di Tiriolo, ubicato nel punto più stretto della penisola calabrese, da cui è possibile vedere lo Ionio e il Tirreno e per questo soprannominato il “borgo dei due mari”.
Il comune, con un centro storico giudicato tra i più belli della Calabria, ospita l’area archeologica Gianmartino, estesa attualmente su circa 100 mq. L’amministrazione sta realizzando un progetto che prevede l’ampliamento del Parco e il miglioramento dell’esperienza di visita. Con il coinvolgimento di ricercatori di università italiane ed estere verrà scavata un’area molto più estesa, pari a 1.000 mq, eseguito il restauro dei beni rinvenuti e creato un nuovo percorso didattico.
L’obiettivo è quello di portare alla luce i resti archeologici attualmente sepolti e rigenerare una porzione del tessuto urbano in stato di abbandono. Sarà così possibile creare un’area di fruizione turistico-culturale composta dal sito, dal museo archeologico già esistente e integrata con il centro storico e il castello.
L’intervento, del valore di 760 mila euro, è finanziato con risorse europee e un prestito di Cassa Depositi e Prestiti. È una collaborazione di lunga data quella tra CDP e l’amministrazione comunale, che dagli anni Settanta a oggi ha portato alla realizzazione di scuole, impianti sportivi, reti idriche, fognarie ed energetiche, impianti di depurazione, opere cimiteriali e mezzi per la raccolta dei rifiuti.
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