La Regione Piemonte ha siglato un protocollo d’intesa con Simest, società del gruppo GCSDP (società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), per sostenere le imprese piemontesi e rafforzare la loro competitività nei mercati esteri.
L’accordo, firmato questa mattina al Palazzo della Regione alla presenza della vicepresidente Elena Chiorino e l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano, si impegna a offrire nuove opportunità di sviluppo internazionale delle aziende del territorio.
L’amministratore delegato della Simest, Regina Corradini D’Arienzo, ha dichiarato: «Il protocollo che sigliamo oggi con la Regione Piemonte, per noi è estremamente importante che si aggiunge ad altri che abbiamo già siglato con altre regioni e ha la volontà di mettersi al tavolo con le imprese insieme agli altri attori protagonisti. Cosa vogliamo fare con questo protocollo? In primis ascoltare le imprese. E poi essere un volano tra i vari protagonisti del sistema Italia».
«Il Piemonte è storicamente una regione a forte vocazione all’export: è la quarta regione a livello nazionale, con settori chiave importanti come l’automotive, l’aerospazio, il tessile, l’agroalimentare e la meccatronica che trainano la competitività del nostro territorio sui mercati globali», ha dichiarato Elena Chiorino durante la conferenza stampa di presentazione del protocollo.
In sala presenti anche molti imprenditori piemontesi, a cui i rappresentanti della Regione si sono rivolti personalmente: «Vi ringraziamo per essere qui presenti, questo dimostra il reale interesse e la voglia delle aziende piemontesi nel creare nuove opportunità per il territorio. Una problematica non irrilevante è il riuscire a far conoscere alle imprese questi strumenti che mettiamo a disposizione».
La vicepresidente della Regione ha tenuto a sottolineare che questo protocollo rappresenta solo il primo passo: «Vogliamo lavorare per garantirvi il massimo supporto possibile, il ruolo delle istituzioni è proprio questo. Il passaggio successivo sarà aprire un dialogo con il territorio».
«I dazi spaventano- conclude Regina Corradini- sono una variabile di rischio che crea incertezza, e quando c’è incertezza le imprese trovano difficoltà a fare investimenti. Ma abbiamo dimostrato come il settore economico italiano, in tutti questi anni in cui ci sono state anche altre questioni critiche, siamo riusciti a superarle con una logica di cooperazione sistemica. Siamo il paese delle piccole imprese e delle filiere. Per quanto spaventano, la diversificazione geografica in tante altre aree del mondo che stanno crescendo e che hanno “voglia di Italia“, non solo sui settori tradizionali del Made in Italy ma anche quelli tecnologici, sono un fattore di competitività e di opportunità».
«Abbiamo avuto un incontro importante in Farnesina, con il vicepremier Tajani e 40 ambasciate del mondo per individuare le aree nel mondo in cui possono esserci nuove opportunità. Ad oggi per noi quelle di maggiore interesse: sicuramente l’Africa, i paesi del Golfo (gli Emirati Arabi hanno manifestato una volontà di investimento in Italia importante), ma anche l’India e il Vietnam. Anche l’America Latina ha dei paesi in crescita.
Ci tengo a sottolineare una cosa: ci possono essere tantissime opportunità però poi se uno le aziende non le porta lì a fare business, non si arriva a nulla. Noi siamo in 125 paesi del mondo e lavoriamo con il Ministero degli Esteri, vogliamo accompagnare le imprese piemontesi proprio lì».
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