State Street – 2025 Global ETF Outlook: il mercato degli ETF è in rapida espansione « LMF Lamiafinanza


Nel 2024, gli ETF sono cresciuti in tutti i sensi: in ogni angolo del mondo, in ogni asset class e con ogni generazione di investitori. A livello globale, lo scorso anno si sono registrati flussi in entrata record di 1.900 miliardi di dollari negli ETF, con un patrimonio totale di 14.700 miliardi di dollari.  Tutti i principali mercati degli ETF hanno registrato afflussi tra il 20 e il 30%.  Azioni, reddito fisso, attivi, passivi, materie prime, valute e asset digitali hanno tutti registrato afflussi nel 2024. Le indagini di settore indicano che nei prossimi cinque anni gli investitori di tutte le fasce demografiche aumenteranno la loro quota di asset investibili in ETF.

Nel 2024, gli investitori hanno indicato chiaramente le loro preferenze e gli asset manager li hanno ascoltati, lanciando  nuovi prodotti per soddisfare le crescenti richieste dei clienti. Il mercato ha inoltre visto l’ingresso di molti nuovi importanti gestori nello spazio degli ETF. Abbiamo anche visto le piattaforme di broker aumentare il numero di ETF attivi che sono disposte a utilizzare. Tutto questo è una buona notizia per gli ETF e per gli investitori che li utilizzano. Stiamo assistendo a una maggiore scelta di prodotti da parte di una più ampia gamma di gestori di fondi professionali.

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Focus Europa

I flussi del mercato europeo degli ETF hanno subito un rallentamento dopo l’esplosiva crescita record registrata dopo la fine del COVID nel 2021. Ma nel 2024 gli ETF hanno ripreso vita e hanno stabilito un nuovo record con flussi in entrata che hanno superato i 270 miliardi di dollari.  Si tratta di un aumento di quasi il 40% rispetto al record precedente. Gli ETF hanno raccolto flussi in tutte le classi di attività (azioni, reddito fisso, criptovalute) e strategie (attive, ESG, a leva/inverse, passive, smart beta).

State Street ritiene che questa crescita continuerà con l’espansione del mercato al di là degli investitori istituzionali e con l’accelerazione dell’adozione da parte del retail. Inoltre, la frammentazione del mercato, composto da 25 giurisdizioni e 29 borse, si sta modernizzando con l’avvento di un sistema consolidato.  Infine, ci aspettiamo di assistere a un’espansione dei gestori locali e globali che entrano nel mercato europeo degli ETF, offrendo una maggiore scelta e innovazione al mercato.

L’Europa ha registrato lo stesso incremento di flussi e di asset in gestione di ETF attivi che il mercato statunitense ha sperimentato a partire dal 2019. Nel 2024, l’Europa ha registrato un forte aumento dei flussi grezzi (da 7 a 20 miliardi di dollari), dei prodotti (da 103 a 178) e degli emittenti (da 28 a 35). Il dato più significativo è che i flussi in questo segmento del 2024 rappresentano il 74% del patrimonio gestito dell’anno precedente.

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Prevediamo che questo trend continuerà con l’ingresso sul mercato di un maggior numero di emittenti e prodotti. Ciò comprenderà una combinazione di strategie autonome e l’espansione di fondi non quotati che lanciano una share class quotata. L’Europa consente oggi questa struttura e, in base alle nostre conversazioni con i clienti, c’è un notevole interesse a sfruttarla. Un’ulteriore spinta verso il 2025 è rappresentata dalla decisione della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) del Lussemburgo di esentare gli ETF attivi dalla tassa di sottoscrizione e di consentire la divulgazione differita del portafoglio.  Ci aspettiamo che altre giurisdizioni seguano l’esempio.

Sebbene gli investitori istituzionali costituiscano la maggioranza significativa del mercato europeo, gli investitori retail stanno diventando una voce importante. I piani di risparmio in ETF sono aumentati di oltre il 40% nell’ultimo anno, passando da 7,7 milioni a 10,8 milioni. Ci aspettiamo che questo trend non solo continui, ma si intensifichi. Gli investitori retail che utilizzano gli ETF sono in genere più giovani di quelli che investono in altri strumenti d’investimento e si trovano nell’età dei primi guadagni (e risparmi). Di conseguenza, non solo il numero di investitori continuerà ad aumentare, ma anche l’ammontare degli asset detenuti in ETF. Molti di questi investitori hanno piani di risparmio con più piattaforme digitali, neobroker e robo advisor.

Denis Dollaku, Country Head Italia e Head of Business di State Street Bank International ha così commentato: “Il mercato europeo degli ETF si prepara ad affrontare un anno di crescita record, consolidando il forte slancio raggiunto nel 2024. Per rispondere all’incremento della domanda di strumenti indicizzati da parte degli investitori europei, i gestori patrimoniali stanno ampliando l’offerta di prodotti, puntando su soluzioni sempre più innovative e personalizzate, mentre nuovi provider fanno il loro ingresso nel mercato. Anche la crescente attenzione degli investitori retail verso gli ETF come veicolo di investimento rappresenta un driver che guiderà l’evoluzione dell’industria nel prossimo futuro, aprendo la strada a nuove strategie di distribuzione più ampie e diversificate.”

Cosa si aspetta State Street in Europa nel 2025?

Il mercato europeo degli ETF crescerà di almeno venticinque punti percentuali e supererà i 2.800 miliardi di dollari di asset, con l’emissione di più di 400 nuovi prodotti; di questi nuovi lanci, gli ETF a gestione attiva faranno la parte del leone.

Si assisterà a una crescita di ETF lanciati da emittenti e di altre nuove soluzioni white label per facilitare l’ingresso di nuovi emittenti sul mercato. Entreranno nel mercato almeno 10 nuovi emittenti di ETF o emittenti che passeranno da ETF passivi a ETF attivi. La maggior parte di questi nuovi operatori si presenterà sul mercato principalmente con strategie attive.

Almeno due dei nuovi operatori lo faranno aggiungendo share class di ETF alla gamma di fondi comuni esistenti.

Gli emittenti esistenti ricorreranno all’acquisizione per aumentare la propria scala, oppure i gestori di fondi tradizionali ricorreranno all’acquisizione di un emittente di ETF esistente per entrare nel mercato degli ETF.

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La riduzione dei requisiti di trasparenza del portafoglio sarà estesa all’Irlanda (attualmente è abilitata in Lussemburgo) e almeno un gestore sfrutterà questa possibilità.

Gli ETF attivi passeranno dal 3% degli AUM e dal 7% dei flussi al 4% degli AUM e al 10% dei flussi.

L’utilizzo di share class quotate e non quotate è destinato ad espandersi: un gestore di fondi comuni di investimento si espanderà negli ETF aggiungendo una share class quotata alla sua gamma di fondi non quotat e un emittente di ETF si espanderà nei fondi comuni aggiungendo una share class non quotata alla sua gamma di ETF quotati.

Il 2025 vedrà anche l’aumento dell’adozione da parte dei retail attraverso programmi di risparmio in ETF, piattaforme di consulenza digitale e accordi tra emittenti di ETF e neobroker:

L’adozione da parte del retail continuerà ad accelerare, con tassi di detenzione che passeranno dal 20-25% al 30-35%.

L’espansione degli asset digitali sarà contenuta:

Almeno un nuovo operatore lancerà un prodotto ETP su asset digitali.

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La crescita degli asset digitali avverrà in ritardo rispetto ad altre giurisdizioni, in quanto le criptovalute rimarranno un asset non ammissibile ai sensi della normativa vigente.

Si riceverà l’approvazione per lanciare il primo ETF tokenizzato.



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