I privati? Meglio degli Stati nella difesa dell’ambiente. Investimenti per 100 miliardi


di
Redazione Buone Notizie

I tavoli Cop sono hanno quasi mai dato risultati concreti. A mettere mano al portafogli sono stati soprattutto banche e istituti di investimento

Diciamo la verità, sono finiti tutti in modo deludente. Parliamo ovviamente dei vari summit e vertici mondiali convocati negli anni dalle Nazioni Unite in tema di ambiente: tutti i governanti riuniti di volta in volta attorno ai tavoli Cop si sono sempre rialzati con risultati al ribasso rispetto al momento in cui si erano seduti. La sorpresa però è arrivata con un recente rapporto stilato proprio dalle Nazioni Unite: se gli Stati hanno il braccino corto sul tema sono invece i privati – banche e istituti di investimento di tutto il mondo – a essersi rivelati molto più generosi (diciamo meglio: lungimiranti) nel metter mano al portafoglio. La prova? Hanno moltiplicato di undici volte in soli quattro anni gli strumenti finanziari – conti gestiti, fondi, swap debito-natura e finanziamenti di capitale di rischio – dedicati a natura e biodiversità. Attualmente siamo a oltre 100 miliardi di dollari. 

Se il capitale continuasse a fluire ai ritmi attuali – difficile, ma i miracoli possono anche succedere – entro il 2030 il settore privato avrebbe investito oltre 1 trilione di dollari in investimenti che in qualche modo proteggono la natura. Riassunto delle puntate precedenti. Dall’Accordo di Parigi (2015) in poi nessuno dei vertici Cop ha lasciato un segno concreto in termini di impegni presi. Non parliamo di quelli rispettati. Cop 29 ha richiesto tali e tanti compromessi per riuscire a stilare un documento finale che è stato come non averlo neanche fatto. Cop 15 aveva deciso di istituire un fondo da 200 miliardi di dollari l’anno, che le Nazioni più sviluppate dovevano alimentare. Figuriamoci se l’hanno fatto. 




















































Invece i privati. Certo, nel 2020 su 9,4 miliardi di dollari di capitali privati stanziati per la protezione della natura 2,5 miliardi sono arrivati come donazioni filantropiche: e in fondo non fanno testo più di tanto, perché sono regali a perdere e forse destinati a diminuire. O forse no, chi lo sa. Ma il resto sono investimenti veri. Secondo il World Biodiversity Forum delle Nazioni Unite il 60% dei 102 miliardi di dollari destinati da privati a spese per l’ambiente è guidato da investimenti di private equity. E se davvero entro il 2030 si arrivasse a mille miliardi – il trilione di cui sopra – sarebbe più di quanto tutte le ultime Cop messe insieme hanno saputo tirar fuori.

10 marzo 2025



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