Cantieri mai aperti e crediti di imposta fittizi: è l’ennesima truffa che riguarda i bonus edilizi. Questa mattina, martedì 11 marzo, la guardia di finanza di Latina ha disposto il sequestro di falsi crediti di imposta, quantificati in oltre 10 milioni di euro. L’attività investigativa ha consentito di ricostruire un sistema fraudolento che sfruttava sismabonus fittizi illecitamente monetizzati. Sono nove le persone indagate.
Il sistema delle truffe
Come ricostruito da LatinaToday gli approfondimenti della guardia di finanza sono partiti da un’analisi di rischio condotta nei confronti dei soggetti “monetizzatori”, nell’ambito di una cabina di regia per il coordinamento, al livello nazionale, delle attività di contrasto alle frodi legate alle cessioni di crediti di imposta condotte dal nucleo speciale tutela entrate e repressione frodi fiscali di Roma. Gli investigatori hanno scoperto l’esistenza di un sistema fraudolento finalizzato alla creazione di sismabonus fittizi ed alla loro illecita monetizzazione: dagli approfondimenti è emerso come i crediti erano stati originati da un soggetto in stato di detenzione. Successivamente i crediti venivano formalmente trasferiti, mediante plurime cessioni, a soggetti nullatenenti, irreperibili o gravati da precedenti penali vari ed imprese operanti nel settore edilizio dalle dimensioni imprenditoriali e dai livelli di operatività incoerenti con il valore commerciale dei lavori edilizi formalmente eseguiti, soprattutto in relazione ad opere così complesse come quelle antisismiche.
Cantieri mai aperti
Decisivi sono stati i riscontri in alcuni condomini che sarebbero stati interessati dagli interventi edilizi. Lavori inesistenti, come confermato dai residenti delle abitazioni e dagli amministratori condominiali. Le indagini tecniche, accompagnate da perquisizioni personali e domiciliari, dall’assunzione di testimonianze e da accertamenti bancari e patrimoniali, hanno poi permesso di raccogliere elementi di prova che hanno consentito di ipotizzare l’esistenza di un sistema fraudolento che operava nel Sud pontino e nel Lazio.
La guardia di finanza ha ricostruito i proventi ottenuti, in parte, anche trasferiti in Cina, come nel caso di un soggetto residente a Minturno, il quale nei mesi di novembre e dicembre del 2021, risulta aver bonificato, su rapporti accesi in banche o intermediari finanziari con sede in territorio sinico, la somma complessiva di 2.285.489 euro.
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