Prima che i dazi decisi dal presidente Usa, Donald Trump, facciano sentire i loro effetti negativi «il 2025 è l’anno per fare gli investimenti», dice Alessandra Ricci, amministratrice delegata della Sace, il gruppo assicurativo-finanziario controllato dal ministero dell’Economia che supporta le imprese italiane sui mercati esteri. (Corriere)
«Innovazione ed export sono le due leve di crescita per le imprese italiane che insieme danno una spinta al fatturato di quasi 4 punti percentuali e si rinforzano l’una con l’altra», ha evidenziato Ricci. «L’Italia è leader nell’export, ma può lavorare su una maggior diversificazione che passa attraverso i mercati Gate. In questa direzione, l’azione di sistema è fondamentale per fare da apripista. Per quanto riguarda l’innovazione, il nostro Paese non è ancora leader ma sta crescendo in questo ambito. Se ci paragoniamo a chi è più avanti di noi vediamo che la finanza svolge un ruolo cruciale. E noi di Sace vogliamo essere il fulcro su cui fare leva con quello che chiamiamo effetto grow». L’effetto grow sintetizza gli strumenti di intervento del Gruppo per la crescita delle imprese, da garanzie e liquidità alla gestione e protezione dei rischi fino all’apertura di nuove opportunità attraverso business matching e attività che facilitano incontro tra domanda e offerta. Il tutto con un servizio worldwide accompagnando le imprese in 200 mercati al mondo.
Dei 100 miliardi di opportunità da cogliere identificate da Sace, 15 miliardi sono relativi a investimenti aggiuntivi annui in innovazione necessari per portare l’intensità innovativa dell’Italia al livello dell’area euro, dove le spese in ricerca e sviluppo delle imprese sono pari all’1,5 per cento del Pil (rispetto all’attuale 0,8 per cento italiano). Oggi un’impresa su tre in Italia investe in innovazione tecnologica e digitale, ma serve spingere di più per far evolvere i settori tradizionali verso settori del futuro. Ogni impresa che investe in innovazione – e rafforza la propria filiera lavorando in partnership con altre aziende – offre una spinta alla crescita del proprio fatturato di 2 punti percentuali rispetto a chi non investe. Secondo il Sace Innovation Index, tra i settori a maggior opportunità d’intervento vi sono, ad esempio, tessile e abbigliamento, legno e arredo, alimentari e bevande e carta e stampa. Tra le filiere di frontiera vi sono la space & blue economy e l’economia circolare, dove l’Italia vanta un buon posizionamento.
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