L’Unione europea sta lavorando a un nuovo piano di incentivi per favorire l’acquisto di auto prodotte all’interno del territorio comunitario, con l’obiettivo di sostenere l’industria automobilistica europea e contrastare la concorrenza dei produttori asiatici, in particolare cinesi. Al centro del piano c’è la creazione di un sistema di incentivi uniformi tra gli Stati membri, così da evitare disparità di mercato e favorire le case automobilistiche locali. Tra le misure ci sono il leasing sociale, gli incentivi alle flotte aziendali e nuove disposizioni per incentivare l’acquisto di veicoli prodotti in Europa:
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Leasing sociale per le famiglie a basso reddito -
Sostegno alle flotte aziendali per accelerare la transizione ecologica -
Misure per favorire i veicoli Made in Europe
Leasing sociale per le famiglie a basso reddito
Uno degli strumenti del piano europeo potrebbe essere il leasing sociale, già sperimentato con successo in Francia. Questo sistema prevede il noleggio di veicoli a prezzi agevolati per le famiglie con redditi più bassi e di facilitare l’accesso a auto elettriche o ibride plug-in senza un investimento iniziale troppo oneroso. L’obiettivo è incentivare la transizione ecologica e al tempo stesso garantire che la mobilità sostenibile non rimanga un privilegio per pochi.
L’Unione europea sta valutando la possibilità di estendere questa misura a tutti gli Stati membri, con un sistema di finanziamenti e agevolazioni su base comunitaria. La sfida resta il finanziamento del programma, che potrebbe essere integrato nei fondi europei per la transizione verde e consentire ai governi nazionali di attingere a risorse dedicate per sostenere il progetto.
Sostegno alle flotte aziendali per accelerare la transizione ecologica
Un’altra proposta è il rinnovamento delle flotte aziendali, con incentivi mirati per le imprese che scelgono di sostituire i veicoli più inquinanti con modelli a basse emissioni. Questo strumento potrebbe rivelarsi particolarmente efficace per accelerare l’adozione di veicoli elettrici o ibridi plug-in nel settore professionale così da contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale del trasporto su strada.
Le aziende beneficiano di sgravi fiscali e contributi diretti per il rinnovo del parco auto, con un modello simile a quello adottato in Francia e Germania per favorire la mobilità sostenibile nel settore privato.
L’Unione europea pensa anche a introdurre criteri più stringenti per gli appalti pubblici con l’imposizione di una percentuale minima delle flotte governative e municipali sia composta da veicoli a basse emissioni o totalmente elettrici.
Misure per favorire i veicoli Made in Europe
Al centro della strategia europea c’è la volontà di tutelare i produttori di auto del continente, riducendo la dipendenza dai marchi cinesi, che negli ultimi anni hanno guadagnato una quota di mercato sempre più ampia grazie a prezzi competitivi e a una forte spinta nel settore elettrico. L’Unione europea sta valutando l’introduzione di un sistema di incentivi diretti per chi acquista un’auto prodotta all’interno dell’Ue, riducendo così il divario di prezzo rispetto ai modelli di origine asiatica.
Un’ipotesi già in discussione prevede l’introduzione di criteri basati sull’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita del veicolo, penalizzando i modelli cinesi, che spesso vengono prodotti con standard ambientali meno rigorosi rispetto a quelli europei. La Francia ha già sperimentato un meccanismo simile, con un sistema di bonus-malus che tiene conto delle emissioni di CO2 non solo durante l’uso del veicolo, ma anche nella sua produzione e smaltimento.
Un’altra misura in fase di valutazione è la modifica delle normative sugli appalti pubblici con regole che favoriscano l’acquisto di veicoli con una quota minima di componentistica europea.
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