Rassegna della settimana
Oggi è il Pi-greco Day, il giorno della “costante più amata”. Su Focus, racconto divertente del perché non possiamo farne a meno.
I fatti del giorno
E5, il piano difesa per il vecchio continente discusso dai 5 paesi Big. Su Eu News.
Sui dazi l’Europa non cede. Sempre su Eu News.
A Bruxelles, nuove indagini per corruzione al Parlamento Ue: sospetti su 15 eurodeputati, nel mirino le attività di lobby di Huawei, coinvolti anche gli italiani.
Tregua in Ucraina, le condizioni di Putin su tutta la stampa. “Balletti russi” titola l’Avvenire.
Sabino Cassese – Le minacce sui territori – Corriere della sera.
Italia-Economia
Riforma fiscale. Aliquote, esclusioni e nuove scadenze: cambia il concordato per le partite Iva (Sole 24 Ore).
Lavoro: sul Messaggero a pagina 15, crescono gli occupati stabili, nel 2024 oltre 500mila in più. Per Istat, nel 2024 più di 16 milioni di lavoratori a tempo indeterminato, in salita del 3,3% annuo. Calderone: “Le politiche del governo funzionano, ma è solo un punto di partenza”. Ma secondo Avvenire è in via d’esaurimento il boom del lavoro, sei disoccupati su dieci diventano inattivi.
Su Repubblica a pagina 37, il via libera del Consiglio dei ministri al decreto che esclude le partite Iva con la flat tax e novità per la Pa. Valutazione interna per diventare manager pubblici, ddl per dirigenti senza concorso. Per Zangrillo: “Passo fondamentale” (Sole24Ore).
L’escalation tariffaria tra le due sponde dell’Atlantico rischia di travolgere un settore simbolo del made in Italy: vino e alcolici. Repubblica a pagina 20.
Bce teme l’incertezza: “Siamo pronti a tutto” ma Lagarde ammette di stare viaggiando al buio dopo i primi due mesi di amministrazione Trump. “Anche gli investimenti in difesa possono far salire i prezzi” dice (ieri Messaggero pagina 3 e tutti).
Dazi amari
Bruxelles annuncia “contromisure rapide e proporzionate” per 26 miliardi di euro sulle importazioni Usa in Ue, che corrisponde alla portata statunitense di 28 miliardi di dollari (Sole24Ore in prima, pagina 2 e tutti sempre ieri 13 marzo).
L’introduzione avverrà in due fasi: a partire dal primo aprile e poi a regime dal 13 aprile e a essere colpiti saranno prodotti dall’alto valore simbolico: l’elenco comprende prodotti lattiero-caseari, frutta, cereali, oli vegetali, legno, abbigliamento ma anche diamanti, Harley Davidson e bourbon.
Nel mirino della Ue finiscono beni legati a Stati repubblicani come la soia, prodotta in modo significativo in Louisiana, roccaforte dello speaker della Camera Johnson.
Anche il Canada alza il tiro con dazi su 30 miliardi di merci americane. Al momento congelate le ipotesi di colpire Washington anche su servizi e Big tech. Dura replica della Casa Bianca: “Non ci faremo più maltrattare sul commercio e vinceremo la battaglia”.
Secondo il ministro italiano dell’Economia Giorgetti stiamo rischiando dei danni.
Di “corto circuito sui mercati finanziari” parla Spreafico (Ubs) intervistato dal Corriere della Sera (pagina 2). Intanto Pechino applica dazi del 10 e 15% sui prodotti agricoli americani.
Le tariffe più elevate sulle esportazioni Usa di grano, mais, pollame e cotone (Sole24Ore pagina 3 e tutti).
Il nuovo ordine mondiale che sta cercando Trump? Ipotesi giornalistica dell’Internazionale
Se l’America “bullizza” cosa si può fare? Sull’Economist del Regno Unito
I tagli trumpiani potrebbero favorire i servizi segreti di Russia e Cina interessati a reclutare gli ex? Ripartiamo dalle basi, dall’acronimo MICE
“Alle spie straniere piacciono i tagli al personale” di Gabriele Carrer. «“Nulla di nuovo sotto il sole”. Così, un amico di Radar ha commentato la notizia della CNN che, citando fonti dell’intelligence americana e un documento interno, ha rivelato che Stati ostili come Russia e Cina hanno recentemente indicato ai loro servizi segreti di tentare di reclutare i dipendenti federali statunitensi che lavorano nel campo della sicurezza nazionale, in particolare chi è stato licenziato o rischia di esserlo a breve.»
Nel frattempo: il piano “ReArm Europe” di Ursula von der Leyen provoca agitazione per una possibile esplosione del debito (Stampa pagina 2 e tutti ieri).
Giorgetti a Bruxelles per la due giorni di Eurogruppo ed Ecofin con la proposta che punta a mobilitare 200 miliardi di investimenti privati nel settore della Difesa attraverso un sistema di garanzie pubbliche offerte dal bilancio Ue.
Sempre ieri
Comuni, via alla spending review: taglio extra del 10% ai ritardatari (Messaggero pagina 15). Multe salate per gli enti locali che non comunicano i bilanci entro il 31 maggio di ogni anno. Intanto, evidenzia la Stampa (pagina 18), il governo cambia ancora gli incentivi per la transizione green e digitale.
Nei giorni scorsi
Mercoledì 12
- L’effetto Trump colpisce le Borse (Corriere). Trump spaventa le Borse (Repubblica). Groenlandia gela la Casa Bianca. Ombre Usa, giù Wall Street (Messaggero). I mercati bocciano Trump Wall Street e big tech giù (Giornale). Trump spaventa il Nasdaq (MF). Trump: “Non escludo una recessione”. Il Nasdaq crolla e brucia 1.000 miliardi (Sole).
- Gli effetti delle politiche di Trump affondano i mercati (su tutti).
- Wall Street si è tinta di un nero che non vedeva dal 2022 dopo che domenica Trump in un’intervista non ha escluso la possibilità di una recessione segnalando turbolenze economiche a breve termine dovute al suo programma commerciale e fiscale. Col risultato che lo S&P 500 è sceso del 2,7% nelle contrattazioni pomeridiane. Il Dow Jones è andato sotto del 2,08%, ma il tonfo peggiore lo ha fatto il Nasdaq, sprofondato a -4% dopo aver bruciato quasi mille miliardi. In Europa la Borsa peggiore è stata quella di Francoforte, che ha chiuso con un calo dell’1,7% seguita da Madrid in perdita dell’1,3%.
- Migranti, arriva la stretta europea: sarà svelata a Strasburgo la proposta che prevede espulsioni unificate e hot spot nei Paesi terzi, riportano Stampa (pagina 4) e tutti i giornali. Verrà inoltre introdotto un “divieto di ingresso” nell’intero territorio Ue per un periodo fino a 10 anni per chi è già stato oggetto di un ordine di espulsione e non lo ha rispettato.
- Ma in Italia il piano per far lavorare gli stranieri non sembra funzionare. Servizio dell’Internazionale.
Lunedì 10
- Occupazione, da servizi e sanità all’alimentare: dove cresce il lavoro (Sole). Bollette, spesi 777 euro in quattro mesi (Sole). La risposta cinese ai dazi di Trump (Affari&Finanza).
- Il bonus per l’assunzione di giovani e donne è bloccato (Repubblica pagina 24). Doveva partire il primo settembre, come previsto dal decreto Coesione di maggio, poi è scivolato al 31 gennaio, il giorno in cui la Commissione europea ha autorizzato la decontribuzione senza però dare l’ok alla copertura con i fondi Ue. E per questo ancora fermo. Fatto sta che le imprese hanno scommesso su incentivi retroattivi che ora non sanno quando e come partiranno. La ministra del Lavoro Marina Calderone ci puntava per creare “180 mila posti stabili” e ne parlerà a Bruxelles.
- De Palma (Fiom), intervistato da Repubblica a pagina 24, osserva: “I fattori per il rilancio dell’economia sono due – dice – uno è l’aumento dei salari per far ripartire la domanda. L’altro è l’aumento dell’occupazione stabile per incrementare il numero delle persone che garantiscono un gettito fiscale”.
- E l’apertura del Sole24Ore (pagina 2) è dedicata all’analisi di Infocamere sui settori in cui cresce il lavoro: Servizi, ristorazione, chimica, alimentare, commercio, questi gli ambiti nei quali si registra un saldo positivo mentre fanno eccezione banche, assicurazioni e attività immobiliari, che perdono addetti. Nella manifattura, il legno e la moda perdono sia imprese sia lavoratori, mentre la chimica e l’alimentare vedono crescere gli occupati.
- Via ai dazi, scrive Il Messaggero a pagina 7, ora Wall Street teme (anche) l’inflazione. L’effetto dei prezzi si aggiunge ai segnali di forte rallentamento dell’economia e l’impatto delle perdite di Borsa dei risparmiatori rischia di frenare i consumi. Il Sole24Ore a pagina 7 parla di dazi, e di una sfida falsata a 29 aliquote Iva. Sia l’imposta sul valore aggiunto, sia la sales tax applicata negli Usa gravano soltanto sul consumatore finale. Nella Ue ci sono regole armonizzate, ma Trump fa leva sulle differenze tra gli Stati membri per le sue trattative country by country. Su Affari & Finanza a pagina 2, l’ordine di Pechino: I dazi di Trump mettono a rischio il ruolo di “fabbrica del mondo”.
- Il Sole24Ore a pagina 5 parla invece di bollette più alte del 5,9%, 777 euro a famiglia da ottobre a gennaio. In Emilia-Romagna, Lombardia e Marche costi superiori a 860 euro, per il gas aumento annuo dell’8,4%, più marcato in Calabria e Toscana (+11%).
- Corriere della Sera a pagina 19, Dataroom di Bertolino e Gabanelli sull’era delle criptovalute e chi ci guadagna davvero.
- Secondo quanto riportato dal Corriere (pagina 3), Elon Musk ha sollevato una nuova controversia dichiarando su X che senza Starlink l’Ucraina non potrebbe reggere il conflitto. Le sue parole hanno provocato forti reazioni da parte di Bruxelles e Washington, con Ursula von der Leyen che ha ribadito la necessità di potenziare la sicurezza dell’Europa senza dipendere da aziende private. La Polonia, che finanzia il servizio per Kiev, ha avvertito che potrebbe cercare alternative se SpaceX dovesse rivelarsi inaffidabile. In seguito, Musk ha chiarito di non avere intenzione di interrompere il servizio, ma la questione ha riacceso il dibattito sulla vulnerabilità delle comunicazioni militari ucraine.
- Lunedì scorso il supplemento Economia del Corriere della Sera lo speciale “I big del web e le regole, l’Europa non arretri”. Editoriale di Ferruccio De Bortoli e varie firme su altrettanti articoli.
- Nella giungla priva di norme, il free speech, “tronfia” il potere di chi può decidere chi parla e chi no, e può arrivare a cambiare i fatti.
- Intanto, ci sono alcune funzionalità introdotte dal social network di Meta che, se usate correttamente, sono utili per prepararsi meglio ai momenti di relax. “Instagram, tutte le funzioni che «aiutano» a riposare meglio”. Perché oggi 14 marzo, ci dice Vanity Fair, è anche la giornata del sonno!
Buon fine settimana!
Rassegna a cura di Tiziana Benini
Postproduzione e podcast a cura di Kim Valerie Calingasan Vilale
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