Il voto nella notte dopo tre giorni di discussione, tra distinguo e qualche franco tiratore
È arrivato nella notte il voto del Consiglio Valle sulla legge di stabilità regionale e sul bilancio di previsione del triennio 2025-2027. Per il prossimo anno il bilancio sfiora gli 1,9 miliardi di euro, nel 2026 pareggia a 1,7 miliardi e per il 2027 pareggia a 1,6 miliardi.
L’aula ha approvato i due provvedimenti con 19 voti a favore, 11 contrari (Lega VdA, Forza Italia e Progetto Civico Progressista) 5 astensioni (Rassemblement Valdôtain).
I due emendamenti alla legge di stabilità presentati dal governo sono stati approvati, uno sulla proroga della validità delle autorizzazioni degli impianti di depurazione acque reflue e l’altro sulla proroga dell’attuale Consiglio di amministrazione dell’Ivat.
Respinti invece i vari emendamenti dei gruppi di opposizione così come 36 dei 56 ordini del giorno depositati (i rimanenti 20 sono stati ritirati). Tutto secondo i piani della maggioranza, o quasi. Durante le votazioni infatti si assistito a qualche uscita dai ranghi: in occasione delle votazioni segrete diversi consiglieri non hanno rispettato l’indicazione della Giunta di astenersi, preferendo il voto contrario, ed è anche spuntato un franco tiratore che ha votato con l’opposizione.
Nelle dichiarazioni di voto Progetto Civico Progressista ha annunciato il voto contrario: «questo bilancio non mette in campo misure strutturali per intervenire sulla situazione di forte disagio che sta interessando la nostra comunità – ha affermato la capogruppo Erika Guichardaz -. La forte chiusura del Governo verso tutte le iniziative proposte, anche quelle assolutamente costruttive, ha ulteriormente influito sulla nostra valutazione già ampiamente critica».
Medesime considerazioni da parte di Forza Italia. «Il governo non riesce a impegnare i soldi creando un avanzo di amministrazione stratosferico e, naviga in solitaria, senza condivisione: l’aver rigettato per partito preso ogni proposta dell’opposizione rappresenta una pagina triste, di svilimento del Consiglio regionale che non possiamo accettare», ha dichiarato il capogruppo Pierluigi Marquis.
Per il capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, «la Valle d’Aosta non ha bisogno di arroganza, ha bisogno di soluzioni, di un concreto interesse nel risolvere i problemi. Spiace aver trovato qui l’ennesimo muro contro muro, con poca politica, tanta amministrazione e tanto personalismo».
«La maggioranza si regge su di un sottile equilibrio ed esce da queste giornate con le ossa rotte, in cui i franchi tiratori sono comparsi e i mal di pancia sono emersi. Prendendo atto della chiusura e dell’arroganza di chi non ha ascoltato e non ha rispettato il nostro lavoro, annunciamo il nostro voto contrario», l’annuncio del capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin.
Da parte della maggioranza, il capogruppo di Pour l’Autonomie Aldo Di Marco ha chiarito che «voteremo il bilancio per senso di responsabilità verso la comunità valdostana e coerenza verso la nostra linea politica». E aggiunto: «le dichiarazioni critiche arrivate da alcuni appartenenti della maggioranza circa la poca disponibilità al confronto hanno confermato la nostra posizione fuori dal coro di questi ultimi due anni». E ancora: «In merito alla proposta di collaborazione fattaci di recente, non siamo orientati ad accordi veramente elettorali ma restiamo aperti a ipotesi di convergenza nel caso si verifichi un vero cambio di passo che dimostri un’effettiva apertura nei nostri confronti.»
«Nulla è più politico del bilancio – il commento di Carlo Marzi in qualità di capogruppo di Stella Alpina – : chi lo voterà ha creduto e crede in quello che stiamo facendo e in quello che vogliamo fare, come SA. Chi non lo voterà esprime una valutazione politica negativa anche se sottobanco alcune avrebbero voluto venire a governare. Chi cerca, in una qualche maniera, di creare dei rapporti politici, è giusto che si esprima con il voto di astensione».
Come capogruppo dell’Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha parlato di una «maggioranza che ha dimostrato di essere molto più solida della minoranza». Il bilancio «con tutti i limiti possibili, potrà dare delle risposte».
E.G.
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