NATALE: ABRUZZESI PUNTANO SU ARTIGIANATO, SPESE PER 541 MLN, AL VIA “ACQUISTIAMO LOCALE” | Notizie di cronaca

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L’AQUILA – In vista delle festività natalizie gli abruzzesi spenderanno 541 milioni di euro (387 milioni in prodotti alimentari e bevande e 153 milioni in altri prodotti e servizi tipici del Natale), dato che incide per il 2% sulla spesa totale nazionale. Si spenderà di più nella provincia Chieti (158 milioni di cui 113 milioni in prodotti alimentari), seguita da Pescara (132 milioni di cui 94 alimentari), L’Aquila (126 milioni di cui 90 alimentari) e infine Teramo (125 milioni di cui 90 alimentari).

È quanto emerge da uno studio di Confartigianato che, anche quest’anno, in vista delle festività natalizie, promuove la campagna “Acquistiamo locale”, un invito a regalare e a regalarsi prodotti a valore artigiano made in Italy, espressione della creatività e della tipicità delle imprese dei tanti, diversi territori italiani.

“Acquistiamo locale – sottolineano il presidente e il segretario regionale di Confartigianato Abruzzo, Giancarlo Di Blasio e Daniele Di Marzio– non è soltanto un atto di consumo, ma anche un contributo alla valorizzazione della nostra cultura imprenditoriale, del gusto per il bello, del buono e ben fatto, frutto del lavoro degli artigiani”.

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Secondo i massimi rappresentanti dell’Associazione si tratta di un “investimento in eccellenza, sostenibilità e identità culturale, che porta con sé una profonda dimensione etica e relazionale. E’ la scelta consapevole, responsabile e sostenibile per rinsaldare il rapporto di fiducia tra imprenditori e cittadini nelle comunità”.

In base alle previsioni elaborate da Confartigianato, su dati Istat e Unioncamere nel triennio 2021-2023, per le feste di Natale, a dicembre, gli italiani spenderanno 26,5 miliardi di euro, vale a dire il 27,6% in più della media annuale.

Quasi due terzi degli acquisti, pari a 17,5 miliardi, saranno dedicati a prodotti alimentari e bevande, e le compere natalizie vedranno primeggiare proprio i consumi che puntano sulla tipicità, sull’identità territoriale, sull’unicità e sulla qualità di prodotti e servizi.

Il trend, infatti, coinvolge circa 315 mila aziende artigiane (il 46% delle imprese esaminate rientra nell’area dell’”artigianato artistico”), con 883.760 addetti che operano in 47 settori differenti, dalle specialità alimentari all’oggettistica, dalla cosmetica e benessere all’arredo casa, dall’abbigliamento ai prodotti high tech fino ai giocattoli.

Ampliando lo sguardo al resto del Paese, ancora una volta è la Lombardia, con 4,6 miliardi di euro (17,3% del totale nazionale), a dominare la classifica delle regioni italiane nei consumi natalizi.  A seguire il Lazio, con una spesa stimata di 2,7 miliardi di euro, il Veneto e l’Emilia-Romagna (2,2 miliardi), la Campania (2,1 miliardi), il Piemonte e la Sicilia (entrambe con 2 miliardi), la Toscana (1,7 miliardi) e la Puglia (1,6 miliardi). Si spenderà meno che in Abruzzo, invece, soltanto in Umbria (390 milioni), nelle Province autonome di Trento (255 milioni) e Bolzano (246 milioni), in Basilicata (229 milioni), nel Molise (127 milioni) e in Valle d’Aosta (61 milioni).

In Abruzzo il 34% degli addetti del settore artigiano (7.812 imprese, 18.723 addetti) è coinvolto nell’offerta di prodotti e servizi natalizi, una percentuale che supera la media nazionale pari al 33,5%.  A livello provinciale, in Abruzzo, il peso più rilevante dell’artigianato interessato dalla domanda per le festività natalizie si riscontra a Teramo, dove coinvolge 5.671 addetti (pari al 37% del totale delle imprese artigiane del territorio).  A seguire Pescara, con 4.605 addetti (35,1%), mentre dati leggermente inferiori si osservano a Chieti (5.111 addetti pari al 33,8% del totale) e a L’Aquila (3.337 addetti pari al 28,9% del totale).

“I dati dimostrano che i consumatori preferiscono acquistare prodotti e servizi realizzati da artigiani e micro piccole imprese locali”, concludono Di Blasio e Di Marzio, che invitano “a comprare nei negozi e nelle botteghe di prossimità e a chilometro zero, per sostenere l’economia locale, mantenere le tradizioni del territorio e rafforzare il legame comunitario”.

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