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Dal 2025 l’acquisto di un’auto nuova con motore diesel o benzina diventerà sempre più complesso e costoso in Europa. Questo scenario deriva dall’impatto di nuove normative ambientali e dalle politiche di transizione energetica adottate dall’Unione europea, che mirano a ridurre le emissioni di CO2 e promuovere una mobilità sostenibile.
Le case automobilistiche, in risposta, stanno riducendo la produzione di veicoli a combustione interna e orientandosi verso l’elettrico e l’ibrido, con conseguenti cambiamenti nel mercato automobilistico. Vediamo meglio:
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Cosa sta succedendo alle vendite di auto a benzina o diesel -
Impatto sui prezzi: aumento dei costi per i veicoli tradizionali
Cosa sta succedendo alle vendite di auto a benzina o diesel
Dal 2025, la normativa Euro 7 entrerà in vigore, imponendo standard severi in termini di emissioni per le auto a benzina e diesel. La nuova normativa fissa limiti per le emissioni di ossidi di azoto e particolato, riducendo, per esempio, il limite di NOx per i motori diesel da 80 mg/km a 60 mg/km, e richiedendo che anche i motori a benzina rientrino entro questo limite. La normativa si applica sia ai veicoli leggeri sia a quelli commerciali, rendendo necessario l’utilizzo di tecnologie avanzate per il controllo delle emissioni.
Per adeguarsi a questi requisiti, i produttori saranno obbligati a investire in dispositivi di controllo delle emissioni più complessi, come catalizzatori più efficienti e sistemi di filtrazione avanzati. Questi dispositivi, tuttavia, comportano costi elevati di produzione e manutenzione, che si rifletteranno sul prezzo finale del veicolo. Alcune case automobilistiche hanno espresso preoccupazioni sul fatto che questi requisiti renderanno la produzione di veicoli a combustione interna poco conveniente, e molte di esse stanno già programmando una riduzione dei modelli diesel e benzina disponibili.
In aggiunta alle normative Euro 7, l’Unione Europea ha stabilito l’obiettivo di vietare la vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, con l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050. Questo divieto segna una svolta importante, e le case automobilistiche stanno già riorganizzando le loro linee produttive per raggiungere questo traguardo.
La prospettiva del 2035 ha accelerato la transizione verso i veicoli elettrici e ibridi, spingendo i produttori a ridurre la produzione di modelli a combustione interna. In concreto, questo significa che, già nel 2025, gli automobilisti potrebbero avere un’offerta ridotta di modelli diesel e benzina, soprattutto per le auto di fascia media e bassa, dove i margini di profitto non giustificano investimenti per rispettare le nuove normative.
Impatto sui prezzi: aumento dei costi per i veicoli tradizionali
Le nuove normative non solo ridurranno l’offerta di auto a combustione interna, ma comporteranno anche un aumento dei prezzi di vendita. Questo è dovuto al costo delle tecnologie di riduzione delle emissioni richieste per conformarsi agli standard Euro 7. Si stima che i costi aggiuntivi per l’adeguamento delle auto ai nuovi limiti potrebbero variare da 1.000 a 3.000 euro per unità, a seconda del modello e del livello di tecnologia richiesta.
Le case automobilistiche trasferiranno questi costi sui consumatori, rendendo le auto diesel e benzina più costose. L’incremento del prezzo potrebbe rendere più difficile per alcuni acquirenti l’accesso a veicoli nuovi, spingendo una maggiore fetta di mercato verso l’usato o verso i modelli ibridi ed elettrici, che, pur costosi inizialmente, beneficiano di incentivi governativi e costi di gestione più bassi nel lungo termine.
Un altro fattore che renderà più complesso l’acquisto di un’auto a combustione interna nel 2025 riguarda il progressivo calo degli incentivi per i veicoli tradizionali. I governi europei hanno introdotto una serie di incentivi per promuovere la diffusione dei veicoli elettrici, mentre i finanziamenti per auto a benzina e diesel sono stati ridotti. Questo spostamento di incentivi significa che chi sceglie un veicolo a combustione interna non beneficerà di sconti o agevolazioni fiscali, mentre chi opta per un veicolo elettrico potrà approfittare di contributi diretti e riduzioni fiscali.
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