Tutti pensano al dopo Emiliano: Delli Noci può sfidare Decaro

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Si sviluppa tutto sotto traccia il «grande gioco» delle prossime regionali pugliesi, soprattutto nello spazio politico accreditato di essere in largo vantaggio secondo tutte le rilevazioni o in base ai riscontri delle ultime europee: il centrosinistra si prepara alla fase del post Emiliano da un lato correndo ad approvare una legge di Bilancio «con particolare attenzione ai territori», ovvero alle esigenze elettorali dei consiglieri uscenti, mentre dall’altro si organizzano le fazioni del campo progressista.

Se un pezzo di mondo dem prova a organizzare il ritorno in Italia di Antonio Decaro (secondo alcuni starebbe già ipotizzando una struttura organizzativa e associativa per consolidare il suo progetto di candidarsi alla presidenza), altri non escludono scenari diversi con protagonisti differenti alla guida della coalizione del centrosinistra. Ad alimentare i basic instinct tra le varie fazioni dem c’è anche la lettura dell’incontro in pompa magna tra il vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto e l’ex presidente nazionale Anci a Bruxelles, passaggio politico che rischia di rendere «spuntate» o fiaccate le polemiche dei parlamentari dem contro la gestione del Pnrr o della Zes unica da parte del governo. Non a caso, proprio venerdì, il governatore Michele Emiliano ha risposto al novello «gioco delle coppie», stringendo un «accordo di non belligeranza» sulla Sanità con il leader meloniano pugliese Marcello Gemmato, intervenendo alla Festa nazionale di Atreju. Il sottosegretario di Terlizzi, nello scacchiere interno della Fiamma, è il riferimento alternativo all’area fittiana…

In questo mosaico in movimento si presta ad ulteriori indiscrezioni la conferenza stampa convocata domani dal gruppo emilianista con al completo, con gli assessori Alessandro Delli Noci e Gianfranco Lopane, e i consiglieri regionali Stefano Lacatena e Alessandro Leoci (capogruppo). Non essendo prevedibili nuove adesioni (ma nessuno può escluderle con i girotondi in corso), c’è chi ritiene la formazione civica strategica per i prossimi posizionamenti: non solo raccoglie candidati che in questo mandato hanno svolto ruoli amministrativi di peso e gestione ma potrebbe anche essere la palestra da cui scegliere – se l’indicazione pro Decaro dovesse venire meno – un papabile candidato governatore, questa volta di stretta osservanza emilianista. Tutti gli identikit sembrano portare a considerare Delli Noci – ex enfant prodige cresciuto sia nel radicamento che nella capacità di rapportarsi con stakeholder nazionali e internazionali – una alternativa all’eurodeputato barese.

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Fonti vicine a Con, però, sembrano non gradire l’accensione dei riflettori sul politico salentino, capace di raccogliere voti anche dal fronte conservatore: «Noi saremo con Decaro», fanno intendere dall’entourage della lista emilianista. Ma il posizionamento è, ovviamente, legato al contesto. «Se l’europarlamentare sarà in campo, noi lo supporteremo. Se dovesse venir meno? Allora tutti i giochi si riaprono», sintetizzano i ben informati sulle dinamiche dei palazzi pugliesi. Il sottinteso? Chi ha filo da tessere si darà da fare per determinare le scelte ad ogni livello. Delli Noci potrebbe allora rivendicare la raccolta di un voto trasversale, una riconoscibilità in tutte e sei le province, e l’interlocuzione con il mondo imprenditoriale, a cui in questi anni ha dato risposte concrete con le politiche di sviluppo e innovazione.

Altri ambienti del centrosinistra, compresi i vertici dem pugliesi, considerano naturale il passaggio di consegne da Emiliano a Decaro, che comunque nei prossimi mesi sarà impegnato una parte della settimana tra Francia e Belgio, con gli impegni della presidenza della importante Commissione Envi. Il suo peso nel gruppo dei socialisti europei è destinato a crescere, ma i messaggi che manda su social sono sempre calibrati sul riconoscimento del ruolo dei sindaci e sul legame carnale con la Puglia e Bari.

L’ipotesi del terzo tipo, infine, potrebbe essere quella del terzo mandato dello stesso Emiliano, che in queste settimane ha preso le distanze dalla rivendicazione della «legittimità del tris» avanzata dal collega salernitano Enzo De Luca, da nove anni alla guida della Campania. Il Nazareno è per limitare i mandati, ma i vertici nazionali sanno bene che la regola aurea dell’ultimo ventennio vittorioso dei progressisti in Puglia è stata quella di far autodeterminare i territori. L’unica autonomia che piace a sinistra…



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