Nella Samp che è riuscita a resistere allo Spezia si è già vista la mano di Semplici

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Come si comportò Ranieri appena giunto al capezzale della Samp? Optò per un sanissimo 4-4-2, modulo obsoleto finché si vuole ma in teoria il più efficace a puntellare la fase difensiva: fu un successone. Leonardo Semplici, nel suo esordio alla guida dei blucerchiati ha scelto un’altra strada tattica, ma con l’identico intento di badare in primis a non prenderle. Lui, ma soprattutto i suoi uomini (già bersaglio di una crescente contestazione), non si potevano permettere un altro inciampo e siccome l’avversario di turno era di elevata consistenza, ecco varata una squadra concreta, robusta, all’insegna del “primo non prenderle”.

I fatti gli hanno dato ragione, anche se nella mente dei tifosi rimane soprattutto quel quarto d’ora finale di indicibile sofferenza, con i loro beniamini strenuamente impegnati a difendere il fortino, senza più alcuna velleità di offesa. Missione compiuta, sebbene resista ancora il tabù vittorie, partito a fine ottobre, ma non era questa l’occasione più favorevole per abbatterlo.

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La Samp di Semplici ha guadagnato parecchi punti alla voce praticità e, francamente, di più non ci si poteva attendere da un tecnico appena salito in sella. Inaspettata, invece, è stata la sua rivoluzione. Di solito, i tecnici insediati di fresco, partono con un assetto simile a quello precedente, in attesa di studiare il materiale a disposizione. Il toscano invece, ha lasciato intonso soltanto il duo di attacco, quello titolare, teoricamente privo di alternative plausibili. Ci stava, sia chiaro, una modifica nel sistema di gioco, ma chi poteva prevedere che tra i due ultimi litiganti per la porta, Silvestri e Vismara, godesse il terzo, quel Ghidotti iniziale titolare e poi perduto tra le nebbie? Adesso, dopo i tre miracoli compiuti durante l’assedio spezzino, chi potrebbe metterlo in discussione?

Non è stato clamoroso neppure l’arretramento in terza linea di Meulensteen, forzato da assenze importanti e suggerito dai suoi precedenti nel ruolo, ma il ripescaggio di Ricci (a spese di Yepes), mai sceso in campo nell’attuale campionato e considerato ormai fuori dai radar, ha lasciato sbigottiti. Innesto riuscito, perlomeno sin quando non si è accesa in lui la spia della fatica.

Mettiamoci poi il ritorno di Depaoli, meno stupefacente, ma pur sempre un ulteriore segno di cambiamento: pure lui era finito nel dimenticatoio. Novello capitano, il jolly di destra ha dapprima sfiorato il gol con un secco diagonale e poi ha combinato un pasticciaccio (avventato passaggio indietro verso il portiere) che poteva costare carissimo.

Il giro di vite è stato anche anagrafico. Se escludiamo i ventiquattrenni Ghidotti e Riccio, Semplici si è affidato ai senatori, che in momenti turbinosi potevano fornirgli superiori garanzie. Non solo, nelle scelte ha pure guardato alla fisicità, indispensabile attributo per contrastare i colossi di D’Angelo.

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Lorenzo Venuti-Francesco Pio Esposito Tratta da Pagina Facebook Ufficiale UC Sampdoria

Che in casa Samp sia l’alba di un nuovo giorno è presto per affermarlo. La “premiére” di un allenatore a volte è uno specchio deformante della realtà, visto che tutti i giocatori, per ovvie ragioni, moltiplicano i propri sforzi e trovano nuovi slanci. Occorre una riprova, e l’imminente sfida di Cremona, contro la quarta forza del campionato, è un esame finestra ideale.

Poste le fondamenta con gli aggiustamenti necessari in fase difensiva, adesso il toscano deve scalare la montagna più ripida: conferire funzionalità e pericolosità alla trama offensiva, così da accrescere il numero dei gol realizzati e passare all’incasso. Coda, rientrato dal primo minuto, è nuovamente in carreggiata e non a caso sue sono state le uniche due conclusioni che hanno impegnato seriamente il numero uno ospite Gori. Spetta al tecnico, adesso, ritemprare un Tutino stavolta esemplare per combattività ma scarsamente presente e lucido in zona gol, ma serve anche un apporto più consistente da parte dei centrocampisti.

Il pubblico, sabato, ha sperato a lungo nell’ingresso di Pedrola, ma non era proprio la partita più adatta allo spagnolo, che come seconda punta si trova a malpartito, Con lui in campo, si sarebbe dovuto variare il modulo: dal 3-4-3 al 3-4-3 o al 4-2-3-1. Ma i rischi di perdere, di fronte allo squadrone spezzino sarebbero stati più elevati rispetto alle prospettive di vittoria. E non ci si illuda in qualche mutamento significativo ìn terra lombarda, dove l’esigenza di non subire reti rimarrà primaria.

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Serie B 2024/25 | Sampdoria-Spezia
Salvatore Elia-Leonardo Benedetti Tratta da Pagina Facebook Ufficiale UC Sampdoria

Il gioiello iberico, per chiara ammissione del trainer, giocherà certamente mercoledì all’Olimpico nel capitolo post-derby di Coppa Italia. L’impegno è arduo, anche considerando che i giallorossi, indietro in campionato, annettono certamente importanza notevole alla manifestazione, ma Semplici ha intenzione di sfruttare l’appuntamento infrasettimanale per uno scopo ben preciso: osservare attentamente un’altra bella fetta di rosa, parecchi giocatori non impegnati con lo Spezia. Chissà che non gli vengano altre idee, da sviluppare in campionato.

PIERLUIGI GAMBINO



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