Roberto «Baffo» da Crema vende l’albero in Galleria a Milano: «Ora mi chiedono i selfie, ma quando mi chiamò Telemarket chiesi gli abiti in prestito perché avevo perso tutto»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


di
Anna Gandolfi

Roberto Da Crema, il re dei venditori dopo il debutto a Striscia: «Per registrare 10 minuti ci metto due ore e mezza. Anch’io ho riciclato un regalo, un orologio Raketa: fui scoperto perché dentro aveva ancora il prezzo in lire»

Conto e carta

difficile da pignorare

 

In un garage riadattato a studio televisivo, impegnato a declamare le virtù di un idromassaggio senza nemmeno avere l’acqua per le dimostrazioni, oppure nel cuore del cuore di Milano, dentro il Salotto, con le più chic delle vetrine chic a far da cornice. Roberto Da Crema, il Baffo, dove lo metti sta. E fa ciò che più gli è congeniale: vendere.
Mentre passeggia da piazza San Babila alla Galleria accetta la sfida di tentare una vendita ai passanti.
«Signori miei – mossa del profilo a tre quarti, occhiolino – ho quarant’anni di esperienza. Vedere per credere».

Allora vediamolo.
«Cosa vendo? Fatemi pensare. Ah!». 




















































In un attimo il 70enne re delle televendite – celebrità pop degli anni 90, nato a Pioltello dove ancora oggi vive e da cui ancora oggi parte a mo’ di flipper per vegliare sugli affari dei suoi cinque grandi magazzini ai quattro angoli della Lombardia – si mette sulle orme di Totò. L’originale tentava di piazzare la fontana di Trevi, il Baffo punta l’albero griffato dell’Ottagono. Al cinema il turista abboccava perché allettato dal «bisniz» («La asciughi e prendi le monetine»), qui – scopriremo poi – il «bizniz» della pecunia non c’è.

Dunque. Gambe ben piantate, indice saettante: «Amici, sapete cosa vi vendo?». Sale il vocione. «Vi vendo l’albero!!!».  L’affanno, ad arte o meno, calamita i curiosi – ma è lui, proprio lui? – e procede la spiega. «Perché lo dovete comprare? Perché questo albero è grandissimo. E se avete un albero così, è perché abitate in un castello». Giù l’asso: «Ed ecco cosa vi vendo: il sogno!». Non è faccenda di ricchezza: «Pensate in grande. Se poi nella vostra casa l’alberone non ci sta, chi se ne importa? Per sognare va bene anche un albero piccolo, piccolissimo. Lo spirito del Natale è questo qua».

Applausi. Selfie. Riposizionamento a tre quarti, nuovo occhiolino: «Vede? Non ho perso l’allenamento».

Adesso poi è tornato in televisione.
«Mi hanno dato una rubrica dentro a Striscia la Notizia, il sabato: “Robe dell’altro mondo”. Quando Antonio Ricci mi ha fatto chiamare ero nel mio magazzino a Lodi. L’autore parlava e io di pari passo le parole le perdevo».

Difficile da credere.
«Invece sì. Evviva! Ho pensato: allora serve a qualcosa pedalare e non darsi per vinti nella vita».

Nella sua, di vita, era arrivato un momento più buio di altri.
«Nel 2003, quando sono stato arrestato. Partecipavo a un programma in radio, arrivano i poliziotti: siamo qui per te. L’accusa: bancarotta fraudolenta. Ho scontato un anno e otto mesi con la condizionale, pagato una multa da 650 mila euro, ho sbagliato, pagato, chiesto scusa. Poi sono ripartito con i negozi, a fatica. In tv sono arrivate anche alcune ospitate. Senza nulla togliere a queste, adesso è un’altra cosa: con Striscia mi sento il Baffo di una volta».

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Anche se lì non vende niente.
«Con la scusa di piazzare oggetti improbabili – gli occhiali con telecamera di Maria Rosaria Boccia, ad esempio – ironizzo sull’attualità».

Farina del suo sacco?
«I contenuti li stabilisce Striscia, sono tutti pensati al dettaglio, io eseguo facendo del mio meglio. La rubrica funziona perché funziona Striscia. Nel programma si respira un’aria di professionalità assoluta».

È subito rientrato nella parte?
«Semmai dovevo uscirne. Il primo giorno ho iniziato a fare come era mia abitudine: scegliere una telecamera a caso, girare di qua e di là e… Alt! Tutto sbagliato, rifare. Per registrare dieci minuti ci ho messo due ore e mezza. Pian piano ho imparato (o almeno tento). Grande opportunità. E pensare che c’è stato un tempo in cui non avevo neanche il vestito per andare in onda».

In che senso?
«Dopo il 2003 ero a piedi, a terra, per strada, senza soldi. Mi contatta Telemarket: vuoi venire a vendere i quadri?».

Ci è andato.
«Il Baffino – Giorgio Corbelli – ha chiamato il Baffo. Lo avviso: non so niente di quadri. Lui: improvvisa, però qui da noi si va in studio in giacca e cravatta, devi avere due abiti. Io non li avevo».

Quindi?
«In un negozio vicino a casa mi hanno dato i vestiti a credito. Con i primi quadri piazzati – voi appassionati di arte non vi vorrete mica fare consigliare da me? Lo sapete già che quest’opera è eccezzzzionale – ho saldato il debito».

Si avvicina il Natale. Ha mai riciclato un regalo?
«Sì, una volta. Ci ho fatto una figura tremenda. Ho tanti orologi, penso: ne regalo uno. Era un Raketa, ci avevo fatto la televendita. Peccato mi fossi dimenticato di togliere il prezzo, ancora in lire. Quello che lo riceve mi chiama: grazie del pensiero, anche se non è tanto recente l’ho molto apprezzato».

Microcredito

per le aziende

 

Il regalo più brutto ricevuto.
«Un macinino di quelli antichi con la manovella».

Ma è un’idea carina…
«Sì, però questo era finto, di plastica. Ho girato una volta e si è scassato».

Roberto «Baffo» da Crema vende l'albero in Galleria a Milano: «Ora mi chiedono i selfie, ma quando mi chiamò Telemarket chiesi gli abiti in prestito perché avevo perso tutto»

Ora che regalo si aspetta?
«Io vorrei un Natale con tutta la mia famiglia, con i miei due figli e i nipotini».

Qui succede l’imprevedibile. Il vocione si affievolisce, gli occhi diventano lucidi, «ché il Baffo è così, spacca il mondo-spacca niente». Riprende: «I miei figli hanno avuto problemi di salute, adesso sono superati. Se c’è la salute c’è tutto e un Natale insieme è ciò che voglio».

Il dono più bello da fare?
«Un abbraccio all’amico con cui hai litigato. Io ne ho uno, testone testonissimo».

L’intervista è finita. I passanti tornano a chiedere foto. L’albero luccica. Roberto Da Crema, ispirato dal contesto, propone l’ultima zampata: «Adesso vendo ancora».
Una coppia fresca di foto ricordo si ritrova spalla per la gag. «Signora, signora, le vendo una cosa che non si può comprare, una cosa che non ha costi di trasporto, e poi lei ce l’ha già. È una cosa che non tutti usano, anche se dovrebbero provarci».

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Che suspense.
«Ce l’abbiamo qui dentro – si batte il petto – anche se tante volte non la vogliamo usare. È la felicità! Sviluppiamola, ci cambia la vita. E non costa niente!!!».

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

16 dicembre 2024 ( modifica il 16 dicembre 2024 | 07:41)

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link