Padova, incendio alla Gomiero Farm: distrutta «Quella pazza fattoria» di Dmax. Il titolare: «Una tragedia, una persona intossicata e 17 mucche morte»

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di
Matilde Bicciato

L’azienda agricola di Limena è protagonista del programma «Quella pazza fattoria». Gravemente danneggiata dal rogo: una soccorritrice soccorsa e oltre 400 bovini coinvolti. Indagini in corso sulle cause

È partito dalla stalla l’incendio che ha devastato buona parte della struttura esterna della nota azienda agricola Gomiero Farm (famosa per il programma televisivo su Dmax che ne racconta la vita quotidiana), causando la morte di decine di bovini e l’intossicazione di un’operatrice che ha cercato fino all’ultimo di salvare la vita agli animali. 

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L’incendio alla Gomiero Farm: «Quella pazza fattoria» di Dmax

Le fiamme, che hanno generato un denso fumo nero intravisto a svariati chilometri di distanza, sono divampate verso le 13 di sabato 14 dicembre. Immediatamente intervenuti, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile hanno lavorato per quasi tutto il pomeriggio per soffocare il fuoco, riuscendo a mettere in salvo buona parte degli animali presenti e liberando i restanti nella campagna adiacente. 




















































Un lavoro che, nonostante la pronta collaborazione dei volontari e degli operatori della fattoria, non è riuscito ad evitare la morte per soffocamento di diciassette mucche. È stato proprio nel via vai tanto dei pompieri quanto anche degli agricoltori che, tutti impegnati a liberare la stalla, una trentenne volontaria è rimasta anche intossicata: riuscita a condurre molti animali fuori dalla zona di pericolo, la donna ha respirato fin troppe sostanze tossiche. 

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Il bilancio: «Oltre 400 bovini coinvolti»

Sono oltre 400 bovini coinvolti nell’incendio, molti dei quali risultano attualmente ustionati e in stato di choc. L’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner ha visitato l’azienda: «È stato solo per la prontezza di una dei titolari che si è accorta del fumo, oltre che dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine prontamente intervenuti, se adesso non si sta facendo i conti con un disastro addirittura maggiore – dichiara -. Una stima dei danni è ancora impossibile, ma alla famiglia Gomiero ho assicurato fin d’ora il sostegno della Regione per quanto ci consentono le norme di settore». Il titolare: «Liberati tutti gli animali anche dalle aree non coinvolte, ora veterinari al lavoro».  

Le indagini per capire le cause del rogo: rischio sostanze tossiche

Chiamata l’ambulanza, sono stati i sanitari del Suem 118 a decidere di portarla in ospedale per un controllo. Capire le cause del rogo è ora il compito dei carabinieri che, insieme anche ai tecnici dell’Arpav, dovranno cercare di ricostruire le ore precedenti al fatto, individuando le possibili spiegazioni dell’incendio. 

Quello che è certo è che, come ha spiegato anche il sindaco di Limena Stefano Tonazzo, sempre in contatto con i titolari dell’azienda agricola, la conta dei danni è importante e non riguarda solo la questione economica ma anche la perdita di molti animali che sono rimasti incastrati (alcuni dei quali salvati ma poi abbattuti per le precarie condizioni di salute): «Avevamo una manifestazione organizzata dalla protezione civile qui a Limena, ma ci siamo accorti del fumo nero e siamo intervenuti insieme ai vigili del fuoco per dare una mano. 

È un evento molto triste, sia ovviamente dal punto di vista economico, sia dal punto di vista umano. Una delle prime soccorritrici è rimasta intossicata, ha inalato del fumo mentre cercava di salvare i bovini ed ha cominciato a tossire molto intensamente, così è stata trasportata all’ospedale per un controllo. Ci siamo spaventati, ma fortunatamente sta bene». 

Il veterinario: «Sarà analizzato il latte prodotto»

È stato Silvio Pittui, veterinario del dipartimento di prevenzione dell’Usl 6 Euganea, a fare una valutazione dei rischi: «Con l’Arpav stiamo cercando di capire cosa può aver causato questo devastante incendio. Il bilancio è sicuramente negativo, perché non solo si contano le perdite di animali deceduti e abbattuti, ma è probabile che le conseguenze delle sostanze tossiche emanate possano compromettere anche i principali prodotti dell’azienda. Nei prossimi giorni analizzeremo il latte prodotto dalle vacche per comprendere se o meno possa essere venduto: non è escluso che le prime erogazioni possano essere ancora considerate inconsumabili».

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15 dicembre 2024 ( modifica il 15 dicembre 2024 | 21:16)



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