“L’Abruzzo si candida a diventare protagonista nel mondo grazie alla rete dei veri supereroi del nostro tempo ovvero sindaci, imprenditori e giovani studenti del territorio abruzzese”, ha annunciato con una nota Adriano Ippoliti, fondatore e presidente di Diamante Tv alla vigilia della conferenza stampa che si è poi tenuta alla Camera su iniziativa della deputata del Partito Democratico Irene Manzi e del deputato del Pd Christian Diego Di Sanzo, eletto nella ripartizione America Settentrionale e Centrale. L’evento è servito per presentare il progetto “Abruzzo nel Mondo” e per puntare i riflettori su un problema molto serio e sentito: in Italia sono oltre 3.800 i comuni a rischio con aree interne che perdono abitanti a un ritmo doppio rispetto alla media nazionale. In Abruzzo, il fenomeno è ancora più significativo: 176 comuni montani già usufruiscono di misure per contrastare l’abbandono delle aree interne e la regione ha registrato un calo demografico del 2,9% negli ultimi cinque anni, quasi il doppio rispetto alla media nazionale. In tutto ciò il ruolo di Diamante Tv è quello di porsi come player e aggregatore offrendo anche alle piccole e medie imprese italiane un’opportunità concreta per promuovere il Made in Italy su scala internazionale. L’obiettivo è rafforzare il legame tra territorio, innovazione e comunità portando il valore delle tradizioni locali in tutto il mondo e favorendo, in loco, percorsi lavorativi così da ridurre il rischio spopolamento. Ha introdotto e moderato l’evento Gianni Lattanzio (Segretario Generale Istituto Cooperazione Paesi Esteri) che ha ricordato come l’Abruzzo sia da sempre caratterizzato da una forte emigrazione ma allo stesso tempo presenti risorse interessanti, anche dal punto di vista paesaggistico. “Bisogna fare innovazione per essere al passo coi tempi”, ha sottolineato Lattanzio evidenziano come l’Abruzzo è un territorio appetibile. Nel suo intervento la deputata Irene Manzi ha invitato a lanciare modelli di valorizzazione e di sviluppo di territori interni; allo stesso tempo ha messo in guardia dall’evitare che “il borgo si trasformi solo in luogo da celebrare e ammirare” senza che però abbia fattori attrattivi per consentire alle persone di restare e dare opportunità concrete alle giovani generazioni. Quindi l’idea è quella di poter rimanere nei territori interni non soltanto per ragioni affettive ma perché si hanno possibilità concrete, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Christian Di Sanzo ha definito il territorio abruzzese come “un qualcosa di meraviglioso ma non conosciuto nel mondo come dovrebbe”. Il deputato eletto all’estero ha proseguito sottolineando il ruolo degli italiani nel mondo nel concorrere a far conoscere queste bellezze. Di Sanzo ha poi parlato di un Abruzzo che è un crocevia di tradizioni a 360 gradi: tradizioni che devono essere preservate e promosse, magari elevandole a status di patrimonio nazionale proiettandole al di fuori dell’Italia. Il deputato ha anche ricordato che lo stesso turismo delle radici può essere ponte e rete di sostegno per lo sviluppo dei territori interni. L’invito è quello di pensare a come si possa ragionare su questi temi insieme alla diaspora italiana all’estero. “Spero che oggi sia l’inizio di un percorso per costruire nuovi ponti”, ha auspicato infine il deputato. Nicola Mattoscio (Presidente Fondazione Pescarabruzzo) ha sottolineato come dietro all’emigrazione abruzzese vi siano storie e aspettative: ad esempio nella città di New York gli abruzzesi sono stati per generazioni protagonisti della vita pubblica. Attraverso questo progetto, Mattoscio auspica che vi possano essere delle ricadute positive: cultura, turismo, legami sono elementi che possono divenire centrali. Mattoscio ha anche rilevato come nella cosiddetta new economy, caratterizzata dalle grandi rete informatiche, sia importante la gestione della promozione. In sostanza Mattoscio ha spiegato che se una regione piccola come l’Abruzzo vuole avere un minimo di riconoscenza nel mondo attuale deve saper comunicare all’estero le proprie bellezze naturali e storiche. Costruire pezzi di domanda attorno a pochi temi specifici e in modo pragmatico: questa è la ricetta proposta da Mattoscio insistendo anche sulla variabile del capitale umano. “I nostri giovani che emigrano nel mondo, devono sapersi candidare in una dimensione globale”, ha concluso Mattoscio dicendosi controcorrente rispetto all’idea normalmente poco favorevole alla cosiddetta fuga di talenti. Adriano Ippoliti ha spiegato che questo progetto nasce dall’esigenza della risoluzione di un problema: il cambiamento drastico del mercato e dello spopolamento dei borghi. L’idea nasce una quindicina di anni fa, attraverso una visione di futuro. “Fare la cosa giusta nel momento sbagliato è però doloroso: abbiamo quindi dovuto aspettare, facendo ricerca e sviluppo a livello internazionale”, ha aggiunto Ippoliti riferendosi al progetto di Diamante TV che ad oggi vanta vari titoli con diritti di distribuzione globale promuovendo lo stile di vita italiano e l’autenticità della cultura italiana. Alberto Milani (Presidente Italy America Chamber of Commerce New York) in videomessaggio ha portato i saluti al lancio di questa iniziativa. “È importante trasferire i nostri prodotti e le nostre offerte in modo moderno e rilevante per l’audience cui si riferisce il messaggio. L’Abruzzo ha tutto per poter fare bene”, ha spiegato Milani menzionando a sua volta il turismo di ritorno. Adriana Apicella (Direttore Generale Confassociazioni) ha parlato di un progetto pilota molto valido alla luce anche dell’ottica della piattaforma televisiva. “L’Abruzzo può diventare protagonista”, ha rilevato Apicella. Carmen Bizzarri (Professore associato dell’Università Europea di Roma) ha auspicato la riuscita di un progetto che possa andare oltre l’Abruzzo materiale portando avanti anche gli aspetti immateriali dei territori. Il progetto, secondo Bizzarri, avrà bisogno di grandi idee ma soprattutto di persone con conoscenze specifiche e saper fare. Carmelo Cutuli (OSDIA Italy) ha ricordato che la valorizzazione della causa culturale italo-americana nasce dalla consapevolezza dell’importanza dell’emigrazione italiana verso l’altra sponda dell’Oceano Atlantico, dove a volte si incontrava un’accoglienza poco esaltante. Nonostante questo, però, i nostri connazionali riuscivano a portare con sé il sogno italiano. (Inform)
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