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“Per restare competitivi bisogna sostenere gli investimenti”
ROMA, 04 DIC – Il tema al centro del disegno di
legge in materia di economia dello spazio “è fondamentale per
supportare la crescita economica del Paese”: il delegato del
presidente di Confindustria per l’aerospazio, Giorgio Marsiaj,
lo ha sottolineato in audizione in Commissione Attività
produttive della Camera. “Cruciali – evidenzia – sono le
ricadute positive sull’industria e l’occupazione, così come il
contributo del settore alla neutralità ambientale e al
trasferimento tecnologico”. L’Italia “vanta oggi una filiera
competitiva ma, per restare competitivi – avverte – è cruciale
sostenere gli investimenti”. “Investire nel settore – evidenzia
Marsiaj – significa dare un impulso alla crescita, rafforzare la
competitività dell’industria manifatturiera, attrarre nuovi
investimenti e creare opportunità di lavoro per i nostri
giovani. In questo contesto, la Space Economy può giocare un
ruolo fondamentale”.
“L’impegno politico e industriale del Paese per garantirsi un
ruolo di primo piano nella nascente space economy”, che passa
per il disegno di legge è un “percorso condiviso e
indispensabile per il futuro del Sistema Paese” per
Confindustria in audizione mette in evidenza “alcuni aspetti
cruciali”: la legge – avverte – “non deve ingessare o complicare
l’operatività delle imprese o creare barriere all’ingresso di
nuove realtà”, dovrebbe restare “sui principi fondamentali e
delegare i dettagli ad integrazioni successive” da definire
coinvolgendo le associazioni di categoria “al fine di tenere
conto del punto di vista industriale”.
Con la legge europea attesa nel 2025 “la dimensione europea
sarà il contesto naturale in cui definire il futuro del settore
aerospaziale italiano” e l’Italia dovrà “essere in grado di
competere ad armi pari con gli altri Stati membri in tutti gli
ambiti, inclusi quelli tecnologici e normativi”.
Da Confindustria anche “raccomandazioni più specifiche”, come
su licenze e autorizzazioni, per evitare “uno svantaggio
competitivo per gli operatori nazionali e per quelli che
volessero stabilirsi in Italia” e per non “creare barriere per
le startup”. Quanto alla proposta di creare un fondo per
l’economia dello spazio, “vista la dotazione piuttosto limitata,
richiede un’attenta definizione degli obiettivi”.
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