di Vincenzo Diocleziano
Dopo anni di promesse, il quantum computing potrebbe finalmente mostrare il suo potenziale. Google, con il lancio del suo nuovo chip quantistico, segna un passo decisivo verso la creazione di supercomputer su larga scala, capaci di risolvere problemi irrisolvibili per i computer classici. Secondo i ricercatori del Quantum artificial intelligence lab di Google, alcune problematiche, come il monitoraggio del clima o l’analisi delle molecole, potranno essere affrontate solo con i quantum computer. Insomma Google ha in tasca una architettura del chip quantistico in grado di aprire le porte alla produzione di computer su larga scala. Per comprendere cosa possa significare un computer quantistico ‘Willow – quello di Google – ha già eseguito in meno di 5 minuti un calcolo di riferimento standard che richiederebbe a uno dei supercomputer ordinari più veloci, 10 septilioni (ovvero 10 alla 25) di anni: un numero che supera di gran lunga l’età dell’universo.
Quantum Computing e Fintech Il quantum computing sfruttando i principi della meccanica quantistica elabora informazioni in modi che i computer tradizionali non possono eguagliare. Questo tipo di calcolo permette di risolvere problemi complessi in settori come crittografia, ottimizzazione dei processi finanziari e simulazione di sistemi complessi. Nel settore fintech (finanza tecnologica), il quantum computing può ottimizzare analisi predittive, gestione del rischio, simulazione dei mercati finanziari e calcolo algoritmico. Ad esempio, le banche e gli istituti finanziari lo stanno esplorando per migliorare i processi di trading e offrire previsioni di mercato più precise.
Matematica quantistica e intelligenza artificiale A fianco della ricerca per il computer quantistico, avanza quella sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale: Google ha partorito il modello sperimentale di Gemini 2.0 Flash e una nuova funzione chiamata Deep research che utilizza capacità avanzate di ragionamento e di contesto lungo, per agire come un assistente di ricerca, esplorando argomenti complessi e compilando rapporti per conto dell’utente. Queste capacità avanzate sono state introdotte nelle schede Ai del suo motore di ricerca. Overview Ai, il nuovo Engine sperimentale di Alphabet che risponde con link e linguaggio naturale e che si affiancherà a Google search, non è ancora presene in Europa, per ragioni di normativa. Ma probabilmente ancora per poco.
Umbria L’Umbria si trova di fronte a una svolta nell’ambito dell’innovazione tecnologica, dove tecnologie avanzate come il quantum computing, il fintech e i sistemi di condivisione dati promettono di rivoluzionare il tessuto economico e sociale della regione. La piccola ma dinamica realtà umbra, ricca di tradizione e innovazione, sta lavorando per integrarsi in questi settori emergenti con iniziative concrete e sfide da superare.
Dati Secondo l’indicatore multidimensionale regionale sull’innovazione, l’Umbria occupa posizioni interessanti nei settori della ricerca e sviluppo. Con una spesa per ricerca e sviluppo pari allo 0,88% del Pil regionale, la regione mostra un impegno significativo che, sebbene sia inferiore alla media nazionale del 1,45%, mostra un trend di crescita pari al 10% in più rispetto al 2021. Le collaborazioni tra imprese, università e start-up emergenti pongono solide basi per il futuro dell’innovazione. In particolare, l’Università degli Studi di Perugia gioca un ruolo cruciale come hub tecnologico e di ricerca avanzata, promuovendo progetti dedicati all’intelligenza artificiale e allo sviluppo di algoritmi avanzati, con un occhio di riguardo per le applicazioni del quantum computing nelle piccole medie imprese umbre.
Fintech e Digitalizzazione L’economia umbra, composta per il 95% da piccole e medie imprese, affronta la transizione digitale con un tasso crescente di adozione di strumenti fintech. Secondo dati della Regione Umbria, circa il 23% delle piccole medie imprese ha implementato sistemi di gestione finanziaria digitalizzata, riducendo così i costi e migliorando l’efficienza operativa. Nonostante questi progressi, permane un divario digitale nelle aree rurali, dove l’accesso alla banda larga resta limitato.
Condivisione dati In Umbria, la condivisione di dati è al centro delle politiche per lo sviluppo sostenibile. Attraverso l’utilizzo di dati aperti e piattaforme integrate, la Regione sta migliorando la trasparenza amministrativa e l’efficienza nei servizi pubblici. I dati Istat evidenziano che il 70% delle pubbliche amministrazioni umbre ha adottato soluzioni di digitalizzazione dei processi interni, promuovendo così un dialogo più efficace con i cittadini. Un esempio è rappresentato dalla piattaforma Umbria in Cifre, che raccoglie dati aggiornati su economia, lavoro e territorio, permettendo ai decisori politici e alle imprese di pianificare con precisione interventi strategici.
Altri progetti La Regione Umbria ha compreso l’importanza della digitalizzazione, dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico per mantenere competitività. Diversi programmi e fondi sono stati lanciati per incentivare queste aree, alcuni esempi sono: il Bando Smart Up, che con un budget di 8 milioni di euro, supporta la nascita di startup innovative e spin-off accademici. Tali fondi permettono la creazione di imprese tecnologiche che potrebbero esplorare anche settori emergenti come quantum computing e fintech. Il Bando R&s 2023, una serie di finanziamenti regionali mirati a progetti di ricerca e sviluppo con particolare attenzione alle imprese umbre, inclusi settori tecnologici avanzati e sperimentazioni innovative. Sono stati stanziati 10 milioni di euro per promuovere soluzioni innovative nei processi aziendali locali, e il progetto AI for Umbria che con un finanziamento di 1 milione di euro, sostiene l’applicazione di soluzioni di intelligenza artificiale nelle piccole medie imprese per migliorare l’efficienza dei processi produttivi e l’innovazione dei prodotti.
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