Qualità della vita, Venezia è arretrata al 46°posto tra le province: ecco perché

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VENEZIA – Venezia scende nella classifica della qualità della vita, al 46° posto sulle 107 province d’Italia, ma è quinta tra le 14 Città metropolitane ed entra tra le prime dieci alla voce “affari e lavoro”, con riferimento alle start-up, dov’è settima, e “cultura e tempo libero”, dov’è nona; male, invece, sul fronte “Giustizia e sicurezza” in cui si colloca quasi in fondo al 102° posto. Sono i risultati della periodica ricerca del Sole 24 ore sul Rapporto Qualità della vita 2024, che si ripete da 35 anni per raccontare i territori sulla base di una novantina di indicatori statistici, 27 dei quali hanno fatto il debutto proprio in questa edizione per raccontare al meglio l’attualità. Venezia intesa come Città metropolitana perde 14 posizioni rispetto al 2023 con un punteggio di 572,3 che scaturisce dalla media aritmetica dei sei gruppi in cui sono stati divisi i parametri: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

GLI INDICATORI

Ma è il quotidiano economico stesso a spiegare che il confronto con lo scorso anno è improprio proprio perché l’analisi è più ampia. Va anche detto che tutte le grandi città 14 sono quelle che hanno lo status di Città metropolitana scendono “sotto il peso della frenata del Pil pro capite, che corre molto di più al Sud rispetto ai grandi poli produttivi del Nord, e del crescente costo della vita. In cima per presenze turistiche (a Venezia ne sono assegnate 15 milioni l’anno, ma concretamente potrebbero anche essere di più, ndr) e sul fondo, quasi di conseguenza in tempi di affitti brevi, per incidenza dei canoni di locazione sui redditi medi, aumento dell’inflazione e mensilità di stipendio necessarie ad acquistare 60 metri quadrati in città”: il calcolo dice che a Venezia ce ne vogliono 159,1, considerando un bilocale in zona semicentrale, in rapporto alla retribuzione media di un dipendente di lavoro privato. Premesso che la qualità della vita resta pur sempre un concetto soggettivo, riferito al benessere percepito e reale della persona, nello specifico dei risultati sul podio al primo posto c’è Bergamo, al secondo Trento e al terzo Bolzano. Il Nordest si difende molto bene perché nella top ten entrano anche Udine (sesta), Verona (settima) e Vicenza (ottava). Ultima in assoluta è Reggio Calabria.

Per quanto riguarda le sole Città metropolitane, Bologna è la prima al nono posto assoluto, Milano la seconda al dodicesimo, Firenze la terza al trentaseiesimo, mentre Cagliari è quarta, al quarantaquattresimo. “Queste aree restano il baricentro della produzione della ricchezza ma si accentua la forbice reddituale”, spiega Fausto Esposito, direttore del Centro studi Tagliacarne. Nei sei singoli indicatori, Venezia è 60° per ricchezza e consumi (in discesa sul 2023); 7° per affari e lavoro con una buona performance relativa alle start up (in salita); 43° per ambiente e servizi (in discesa); 102° per giustizia e sicurezza (in discesa), parametro su cui pesano le denunce per fatti criminosi (in discesa); 9° per cultura e tempo libero (in salita). “I parametri sono cambiati viene sottolineato dalla Città metropolitana di Venezia e in riferimento agli enti di area vasta con un capoluogo molto attrattivo, Venezia resta nella top 5 d’Italia. In ogni caso non vanno sottovalutati questi indicatori, ma va anche riconosciuto lo sforzo che tutti i 44 comuni stanno compiendo per migliorare i servizi ai cittadini e rendere il territorio più attraente per le imprese.

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ASPETTI IN EVIDENZA

Tra tutti i dati, due aspetti: quello che riguarda la sicurezza perché il divisore non tiene conto dei milioni di visitatori che arrivano a Venezia o nelle nostre spiagge del litorale; e quello sulla cultura che vede l’area metropolitana al 9 posto assoluto, tra offerta di attività, proposte ed eventi. Un ultimo aspetto, quasi paradossale: nel giorno dell’inaugurazione del secondo lotto della Cittadella della Giustizia, Venezia fa la peggior performance (107esima su 107) su “Procedimenti definiti su nuovi iscritti”. L’augurio è che la nuova sede del Tribunale Civile, con l’efficientamento in termini organizzativi, consenta una velocizzazione delle pratiche”.





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