PIEMONTE ARTE: GONDOLA, MAZZARRI, CHRONOS, AGLIE’ E L’EGIZIO, LEUMANN, MORANDO, COSTAMAGNA…

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Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CHIERI. LA GONDOLA IN TRIDIMENSIONALE DI ZAGO NEL CATALOGO DI GIORGIO GRASSO

Mercoledì 11 dicembre a Borgo Venezia, presso la Gondola-Sogno, il critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso ha presentato il nuovo catalogo “Lo stato dell’arte al tempo della 60esima Biennale di Venezia”, edito dall’istituto nazionale di cultura. Tra le 605 opere selezionate, l’opera futurista Bi Tridimensionale dell’artista chierese Leonardo Guerrino Zago “SOGNO “(polvere minerale su yuta rifinita in argento silver ), “LA SPOSA” surrealismo acrilico di ENRICA DEL NERI, ISTANTANEA DI UN TRENO PASSATO MAI PRESO Tecnica mista su carta , e MUTAMENTO DELL’ANIMA acrilico su tavola di DANIELE e TIZIANA ZAGO. Tra i presenti anche il presidente dell’ associazione Veneti del Chierese Claudio Campagnolo che ha esposto al critico le motivazioni che hanno portato alla scelta del “SOGNO”.

ELIO MAZZARRI TRA INCISIONE E FOTOGRAFIA

L’impegno espressivo e le ricerche tra incisione e fotografia delineano e definiscono il percorso di Elio Mazzarri, scomparso in questi giorni che annunciano le festività di fine anno.

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Nato a Torino nel 1945, appassionato di fotografia, negli anni Settenta-Ottanta ne ha sperimentato le varie problematiche teoriche e pratiche: dalla composizione delle immagini allo studio della luce, sino alla stampa bianco e nero e a colori da diapositiva con il metodo Cibacrome.

E successivamente, nel 1990, ha intrapreso un’attività artistica legata all’incisione frequentando i corsi di Giuseppe Grosso presso l’Associazione “Gli Argonauti” di Collegno, dove, in seguito, ha seguito gli insegnamenti di Paolo Nesta e Carlo Barbero.

Un discorso, il suo, sempre meditato, attento al valore della rappresentazione, caratterizzato da una puntuale formazione tecnica, che gli ha permesso di essere invitato a diverse mostre personali e collettive vincendo il secondo premio al concorso “Gli Argonauti per l’incisione” nel 2015 e il primo premio per l’edizione del 2022, con una metafisica figurazione, acquatinta, che affiora dallo spazio atmosferico e interpreta “Il Mito delle Moire”.

Una pregevole pagina di grafica esposta alla Sala delle Arti di Collegno, con il Patrocinio della Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura della Città di Collegno e Associazione “Gli Argonauti”.

Angelo Mistrangelo

ACQUI TERME – MOSTRA “CHRONOS. L’IMPRONTA DELL’UOMO E L’ANTROPOCENE IN LIGURIA”

presso il Civico Museo Archeologico/Castello dei Paleologi in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova

Sabato 14 Dicembre 2024, con inaugurazione ha preso avvio presso il Civico Museo Archeologico del Castello dei Paleologi di Acqui Terme la mostra “CHRONOS. L’impronta dell’uomo e l’Antropocene in Liguria”, organizzata dal Sistema Museale cittadino con l’Università degli Studi di Genova nell’ambito del protocollo di collaborazione tra Comune di Acqui Terme e Università sottoscritto lo scorso anno. L’esposizione, che rimarrà presso il Museo fino a domenica 4 maggio 2025, si snoda lungo l’esposizione museale permanente, dialogando con essa ed approfondendone il percorso cronologico, e presso le sale inferiori dedicate alle esposizioni temporanee; si rivolge a studenti, famiglie, comunità del territorio ed appassionati di storia, archeologia, ecologia, storia dell’ambiente e della tecnologia umana, e mira a coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado in un viaggio alla scoperta delle modificazioni del nostro territorio.La mostra, ideata e curata da Stefano Schiaparelli – professore associato di Zoologia e Biologia Marina presso l’Università degli Studi di Genova e Delegato del Rettore per la valorizzazione degli archivi e dei musei dell’Ateneo – ripercorre l’impatto e l’impronta della presenza umana sul territorio e sull’ambiente naturale che lo circonda. Concentrandosi sul territorio ligure (inteso nel senso più ampio) il percorso attraversa la storia della presenza e del popolamento umano e del suo sfruttamento delle risorse naturali, dal più remoto Paleolitico per arrivare fino all’età contemporanea con l’invasione dell’ambiente da parte dei materiali artificiali prodotti dall’uomo e la diffusione globale di specie e prodotti alieni.La Liguria è stata frequentata da varie specie di ominidi (Homo heidelbergensis, H. neanderthalensis e, infine, H. sapiens) a partire da almeno 350.000 anni fa. Reperti rinvenuti in aree limitrofe, poco oltre il confine con la Francia, attestano una frequentazione dell’arco ligure provenzale che risale anche a 1.200.000 anni fa. Il clima mite, la presenza di varie risorse alimentari e di materiali utili ha da sempre favorito la presenza dell’uomo in questa regione. L’impatto sul territorio è stato inizialmente irrilevante, data la bassa densità delle popolazioni, ma con la “rivoluzione neolitica”, che segna l’abbandono della condizione di cacciatori-raccoglitori, prettamente nomadici, in favore di attività agro-pastorali stanziali, il paesaggio ligure ha iniziato a modificarsi, in modo irreversibile, fino ai giorni nostri.Lo sfruttamento del territorio è progressivamente aumentato di intensità di pari passo con l’acquisizione di nuove conoscenze pratiche, nel passato tramandate oralmente o, in tempi recentissimi, con il progressivo avanzamento delle conoscenze scientifiche che hanno permesso di sfruttare in modo ancora più raffinato le risorse disponibili. La mostra intende ripercorrere, lungo il filo temporale della storia, il susseguirsi delle principali “rivoluzioni”, da quella neolitica fino al boom economico post-bellico che ha coinciso con l’epoca che ora conosciamo come Antropocene. Alcuni personaggi che hanno fatto la storia dell’esplorazione di questo territorio., “riportati in vita” dall’intelligenza artificiale (i.e. Prof. Arturo Issell e Clarence Bicknell), narreranno in prima persona, le scoperte e le ricerche a cui hanno dedicato la loro vita di studiosi. Si potranno ripercorrere, grazie alla disponibilità di reperti e fonti di archivio dell’Università degli Studi di Genova, le principali tappe attraverso le quali, a partire da semplici strumenti di pietra, l’uomo ha potuto trasformare così profondamente il territorio ed il mare della Liguria.La mostra offre possibilità di vedere oggetti fisici e strumenti litici preistorici e protostorici, ricostruiti con immanicature e prese in modo da permettere una perfetta comprensione degli strumenti tecnologici di 5000 anni fa (punte di freccia, riproduzioni di asce in pietra verde per abbattere alberi, falcetti e accette); la moderna tecnologia permetterà di visionare, e toccare, riproduzioni tridimensionali di reperti e di una incisione rupestre della Valle delle Meraviglie del Monte Bego. Si potranno osservare esempi di rocce sfruttate in Liguria dalla preistoria (e.g. diaspri) fino ai tempi più recenti (e.g. manganese) e i materiali dell’Antropocene (cemento, plastica, vetro, metalli vari) che condizionano negativamente gli ambienti marini e terrestri della Liguria, e conoscere le nuove specie animali invasive che vengono da lontano (granchio blu, punteruolo della palma).In linea con la digitalizzazione dei beni culturali, la mostra offre quindi un’esperienza innovativa che approfondisce le interrelazioni tra l’umanità e il territorio ligure, evidenziando come le azioni umane abbiano influenzato il paesaggio nel corso dei secoli. Un aspetto distintivo di quest’iniziativa è l’uso di codici QR, che consentono al pubblico di visualizzare i modelli 3D del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Genova. In aggiunta, l’impiego dell’intelligenza artificiale per “riportare in vita” figure storiche come Arturo Issel e Clarence Bicknell, attraverso avatar digitali, coinvolgerà i visitatori rendendo palpabile il fascino del lavoro di questi esploratori e il loro impatto sulla comprensione della Liguria e delle sue trasformazioni nel tempo. Sono inoltre previste, in giornate specifiche, attività laboratoriali di rilievo e modellazione 3D, per raccontare la valorizzazione dei beni culturali attraverso la digitalizzazione e condivisione degli stessi, e momenti esperienziali con utilizzo di visori 3D.

AGLIE’. CUSTODI DELL’ANTICO. OPERE DELL’EGIZIO E ALTRI TESORI AL CASTELLO DI AGLIÈ DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Castello di Agliè

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14 dicembre 2024 – 2 marzo 2025

Apre al pubblico la mostra Custodi dell’Antico. Opere dell’Egizio e altri tesori al Castello di Agliè durante la seconda guerra mondiale, a cura di Alessandra Gallo Orsi ed Elisabetta Silvello, con il coordinamento scientifico di Filippo Masino, promossa in concomitanza con il bicentenario della fondazione del Museo Egizio Torino. Organizzata in collaborazione con il Museo Egizio, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino e il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, la mostra rievoca le vicende del secondo conflitto mondiale, quando le sale del Castello di Agliè furono individuate come luogo di ricovero per la protezione e la salvaguardia del patrimonio artistico conservato nei musei di Torino. Attraverso il percorso espositivo, che accompagna il pubblico in un’atmosfera tra il fascino di sculture dell’Antico Egitto, suggestive immagini d’epoca e ambientazioni ispirate al ruolo della residenza durante la guerra, la mostra racconta infatti una storia poca nota, ma di cruciale importanza per la sopravvivenza di numerose opere d’arte e tanti preziosi reperti, ancora oggi fulcro dell’identità artistico-culturale di Torino e della sua notorietà oltre i confini nazionali. È la storia di donne, uomini e luoghi che diventarono custodi dell’antico, preservando i tesori di musei, chiese e palazzi dalle incursioni aeree e dalle depredazioni che potevano trovare margine nel disordine del frangente bellico. Un intreccio di circostanze che in quegli anni ha interessato i territori toccati dalla guerra, al di là di frontiere politiche e tradizioni culturali, entrando nell’immaginario collettivo solo in tempi più recenti grazie alla versione un po’ rocambolesca e romanzata portata alla ribalta dalle star hollywoodiane del film Monuments Men. In Italia, paese con un patrimonio culturale tra i più vasti e articolati al mondo, i piani per la messa in sicurezza delle opere mobili furono predisposti già negli anni della grande guerra (1915-1918). Successivamente, in parallelo all’inasprirsi delle tensioni che avrebbero portato al secondo conflitto mondiale, furono messi a punto, e verificati con apposite esercitazioni, programmi per la salvaguardia del patrimonio.Sul finire del 1942 l’intensificarsi dei bombardamenti costrinse a mettere in atto nuove strategie per la protezione delle opere d’arte piemontesi e il Castello di Agliè apparve un luogo ideale, sufficientemente distante da Torino, ma ben collegato con le strade. Dall’inizio dell’anno successivo furono trasferiti nella residenza canavesana capolavori, arredi e testimonianze di rilievo storico e artistico: quadri, arazzi e altre opere della Galleria Sabauda; dipinti e cartoni della Pinacoteca Albertina; opere dei Musei civici; carte dell’Archivio di Stato; dipinti, sculture, tappezzerie, tappeti e mobili di Palazzo Reale; libri della Biblioteca Reale; oggetti e arredi dell’Armeria Reale e di Palazzo Chiablese. A tutto ciò si aggiunsero 302 casse del Museo Egizio contenenti i reperti classificati “unici o rarissimi”.Un prezioso corpus di fotografie d’epoca conservate nell’Archivio della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino restituisce l’aspetto del Castello negli anni in cui la residenza divenne rifugio del patrimonio artistico, archeologico, archivistico e librario del Piemonte. Le opere, racchiuse in casse di legno, siglate e numerate, furono stoccate in ogni luogo, dagli ambienti più aulici, tra cui quelli dell’appartamento di rappresentanza, ad altri come il cosiddetto Ospedaletto e le stanze del secondo piano. Il percorso comincia nella sala che accoglie i visitatori con la proiezione Custodia. Proteggere il patrimonio culturale dalla seconda guerra mondiale ad oggi che ripercorre gli avvenimenti emblematici della storia italiana e del Castello, attraverso riprese cinematografiche dell’Archivio Storico Istituto Luce, immagini storiche e documenti segreti dei giorni cruciali del salvataggio delle opere, fino alle azioni compiute oggi dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con la Task Force italiana “Unite4Heritage”. Quest’ultima, nel 2022 ridenominata Task Force Caschi Blu della Cultura, è stata istituita nel 2016, quando l’Italia, tramite un accordo interministeriale, fu il primo paese al mondo a mettere a disposizione dell’UNESCO un apposito contingente specializzato in azioni per la difesa del patrimonio culturale in contesti di crisi. Il video si conclude con un focus sul lavoro svolto dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e dai corpi speciali che operano in stretta collaborazione con le istituzioni impegnate nelle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, una sinergia fondamentale per la protezione delle opere d’arte in caso di reati e situazioni di rischio dovuti a emergenze e calamità.L’esposizione prosegue nel Salone delle Guardie del Corpo, con una prima sezione, Agliè e il patrimonio del Museo Egizio, dedicata ad alcune opere in prestito dal Museo Egizio, presentate in un allestimento scenografico. In questo ampio spazio, sontuoso ingresso al Castello, avevano trovato ricovero le casse provenienti dal Museo Egizio che, come si può osservare nelle fotografie storiche, contenevano, tra gli altri oggetti, anche quelli del corredo funerario della tomba di Kha e Merit. Una seconda sezione, La passione per l’antico di Carlo Felice e Maria Cristina, focalizza invece l’attenzione sull’interesse archeologico del sovrano Carlo Felice di Savoia (1765-1831) e della consorte Maria Cristina di Borbone-Napoli (1779-1849). Non solo nel 1823 Carlo Felice acquistò quello che sarebbe stato il primo nucleo delle collezioni oggi esposte al Museo Egizio, ma negli anni seguenti la coppia promosse campagne di scavo nei luoghi delle antiche città di Tuscolo e Veio, facendo poi trasferire al Castello di Agliè i reperti rinvenuti, fino a formare una ricca collezione allestita nella Sala Tuscolana, oggi un vero e proprio ‘museo nel museo’. La mostra presenta contenuti e argomenti che coinvolgeranno il pubblico sull’importanza di custodire le opere d’arte, anche in una prospettiva di prevenzione e salvaguardia fondamentale per garantire il diritto di tutti all’eredità culturale. Le vicende del passato sono dunque protagoniste di una narrazione che pone al centro il patrimonio artistico per restituirne i valori per la comunità e per le generazioni future: un filo rosso che dall’esigenza di difendere le opere d’arte da danni bellici e calamità naturali si congiunge al tema del patrimonio culturale come componente fondante del nostro sentire. Un’emergenza, quest’ultima, balzata all’attenzione dell’opinione pubblica negli ultimi decenni, soprattutto in seguito ai cruenti fatti compiuti in Medio Oriente da Daesh, con la distruzione di capolavori millenari, la depredazione del museo di Baghdad e l’uccisione dell’archeologo siriano Khaled al-Asaad, direttore del sito di Palmira. L’obiettivo di sollecitare la coscienza collettiva, sviluppando iniziative di educazione al patrimonio, ha portato ad accompagnare la mostra con un programma di attività didattiche dedicato alle classi quinte delle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo e secondo livello, sviluppato insieme al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino. Inoltre, a conclusione della mostra, è previsto un convegno sul tema della protezione dei beni culturali, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri e l’Università di Torino.

La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 2 marzo 2025 e potrà essere visitata negli orari di apertura del Castello.

POLO DEL 900. MOSTRA “VILLAGGIO LEUMANN, DA 150 ANNI PASSATO E FUTURO SI INCONTRANO”

Lunedì 16 dicembre al Polo del ‘900 si è tenuta un’anteprima della mostra “Villaggio Leumann, da 150 anni passato e futuro si incontrano”. Fino all’11 gennaio 2025, la borgata operaia in liberty industriale di Collegno sarà al centro di una mostra a ingresso gratuito al Polo del ‘900, con fotografie di Renzo Miglio, foto d’epoca, documenti inediti tratti del carteggio tra Leumann e Fenoglio, manifesti liberty e tanti oggetti che testimoniano la storia del villaggio e dell’opificio. Presentata un’anteprima del progetto V.O.C.A.LE – Villaggi Operai, Cultura ed Arte al Leumann, che partirà ad aprile 2025 e metterà a disposizione di tutti coloro che vorranno visitare il villaggio Leumann un’App con itinerari tematici che toccheranno arte, sostenibilità sociale, storia, territorio. L’obiettivo è la creazione di una rete con gli altri villaggi operai europei.

ALESSANDRIA. “NATALE IN FONDAZIONE”: UNA MOSTRA INEDITA DI OPERE DI PIETRO MORANDO

Sono litografie di recente acquisizione esposte nel Broletto

Alessandria, 12 dicembre 2025 – “Natale in Fondazione” si arricchisce di una mostra di opere del pittore alessandrino Pietro Morando esposte, in uno spazio raccolto, nella sezione del Broletto dedicata alle rassegne temporanee a corollario delle numerose iniziative ideate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria in occasione delle prossime festività.L’esposizione natalizia è di poche ma significative opere che attraversano i momenti fondamentali della vita dell’artista, dalla giovinezza alla maturità, nonostante non sia sempre possibile collocarle cronologicamente in quanto non riportano datazioni precise.Le raffigurazioni della Famiglia, della Strada o dei lavoratori come il Seminatore colgono i temi della vita sociale e contadina a lui cari e le opere realizzate con la tecnica dell’incisione litografica sanno imprimere una forza, a tratti anche caricaturale, alle immagini rappresentate.Interessante è la litografia intitolata il Presepe che dà una dimostrazione della sua originale interpretazione del pensiero riguardante la fede cristiana, decisamente fuori dagli schemi, e le ceramiche che, con la visione di una merenda sotto l’albero o con la carrozza che attraversa le vie della città, restituiscono un’immagine della vita quotidiana e serena. Le litografie, che fanno parte di una recente donazione della famiglia Fossati – Raschio, rappresentano motivo di grande interesse culturale in quanto sono assolutamente inedite e vengono esposte per la prima volta al pubblico.La rassegna affianca la mostra dei “Presepi d’autore”, visitabile nel cortile di Palatium Vetus che è stato completamente illuminato sia internamente che esternamente da centinaia di luci a led e completa l’allestimento dei lavori più importanti di Pietro Morando – il Mercato del Bestiame, i Platani di Napoleone sul Ponte Bormida e il Viandante – ospitati nella Quadreria di Palatium Vetus.

La mostra temporanea delle opere di Pietro Morando sarà aperta al pubblico fino alla fine di gennaio 2025; “Natale in Fondazione” si potrà ammirare tutti i giorni, fino al 22 dicembre prossimo; la mostra fotografica “Roberto Cotroneo. Nel teatro dell’arte” fino al 12 gennaio 2025.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

GLI ORARI•

L’esposizione collaterale di opere di Pietro Morando, la mostra dei “presepi d’autore”, la Quadreria e la ghiacciaia si potranno visitare anche nei giorni feriali, dalle 8.15 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.30 (orario prolungato per l’occasione), il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.30 e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; • Palatium Vetus, il Broletto con i tesori d’arte e la mostra fotografica Roberto Cotroneo. Nel Teatro dell’Arte nei seguenti orari: 9 – 13 e 15 – 19.30 il sabato, 9 – 13 e 15-19 la domenica. • Visite guidate gratuite su prenotazione.• Per informazioni: www.fondazionecralessandria.it didattica.fondazionecral@gmail.com

CHERASCO. PROROGATA FINO AL 6 GENNAIO 2025 LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI BRUNO COSTAMAGNA

È stata prorogata fino al termine delle festività natalizie, 6 gennaio 2025, la mostra fotografica di Bruno Costamagna “Cherasco in particolare” nella restaurata Chiesa di San Gregorio.Gli oltre 100 scatti ambientati a Cherasco, alcuni dei quali accompagnati da piacevoli didascalie di Flavio Russo, hanno ricevuto un consenso di pubblico unanime, sono oltre 1500 infatti i visitatori che hanno ammirato le foto di Costamagna. La mostra esprime la sua passione autentica per la fotografia e un approccio molto personale e autentico verso l’arte della fotografia. La fotografia, per lui, è molto più di una tecnica o di un mestiere: è una forma di espressione potente e trasformativa, capace di aprire infinite possibilità creative.

La Chiesa di San Gregorio e l’esposizione “Cherasco in particolare” si potranno visitare nei week end del 21 e 22 dicembre, 28 e 29 dicembre, 4 e 5 gennaio mattino e pomeriggio dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18; il 1 gennaio solamente al pomeriggio dalle 15 alle 18 e il giorno dell’Epifania, 6 gennaio, con orario completo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

INGRESSO LIBERO.

 

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VAIE. PRESEPE D’ARTISTA 2024

museo della Preistoria e vie del paesefino al 6 gennaio2025

Grande successo per “Presepe d’Artista”, l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Vaie e curata dal consigliere e artista Simone Trotta.Iniziativa alla prima edizione nata con l’obiettivo di unire la Comunità nel presentare l’accoglienza del paese in una tipica atmosfera natalizia, con il coinvolgimento di artisti provenienti da tutta la Val Susa e dalla provincia di Torino: Claudio Ala, Mirco Andreis, Valentina Bollo, Gianni Bombi, Samantha Capaldo, Renata Ferrari, Beppe Gromi e Fabio Russo, Francesco Perotto, Sandro Reina, Luigi Robaldo, Valentina Rossi, Virna Suppo e Simone Trotta a cui si sono uniti i bimbi della scuola dell’infanzia di Vaie.Da domenica 8 dicembre la natività è collocata al Museo della Preistoria , mentre gli altri personaggi sono dislocati lungo la via centrale del paese, vicino ad ogni opera è collocata una immagine infografica che guida i visitatori lungo il percorso. Ogni artista attraverso la realizzazione dell’opera racconta il personaggio con creatività donando ai visitatori anche un messaggio di riflessione sul tempo che si sta vivendo.Lunedì 23 dicembre tutti i personaggi che animano vie e piazze verranno spostati nel piazzale del Museo della Preistoria dando vita ad un presepe vero e proprio, e alle 16.30 sarà inaugurato ufficialmente alla presenza degli artisti e del Sindaco Enzo Merini Simone Trotta entusiasta racconta: “Quattordici Artisti per rappresentare quattordici personaggi del presepe, ognuno con il proprio stile e con le proprie tecniche. Quattordici opere collocate lungo le vie principali di Vaie per dar vita a quattordici interpretazioni con quattordici storie. In questo periodo dell’anno in cui troppe luci allegre, colorate e lampeggianti vengono appese noncuranti di ciò che accade nel mondo, è nata l’iniziativa a Vaie di promuovere un presepe fatto da artisti e che lasciasse loro libera l’interpretazione dei personaggi che sarebbero andati a rappresentare.Non è stato imposto nessun vincolo o linea guida, nessuna interferenza sul concepimento delle opere, unica regola “non offendere”. È così è stato. Quattordici opere nate dalla fantasia di quattordici artisti realizzate per portare un po’ di arte in un momento in cui c’è bisogno di più cultura e meno violenza, quattordici opere per la prima edizione del “Presepe d’Artista” a Vaie.”

Evento: Inaugurazione “PRESEPE D’ARTISTA”

Data: lunedì 23 dicembre 2024

Orario:ore 16.30

Luogo: Museo della Preistoria di VAIE

Info e prenotazioni: Simone Trotta tel.3497852095

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

 

RIAPRE AL PUBBLICO IL CENTRO STORICO FIAT

Sarà il Museo Nazionale dell’Automobile a gestire la riapertura e il programma di eventi e attività volte a rilanciare un luogo fondamentale per la storia dell’automobilismo e della Città di Torino,con l’obiettivo di restituire alla collettività il patrimonio che conserva.Fino a lunedì 6 gennaio promozioni sull’ingresso legate all’acquisto di visite guidate o attività per famiglie.

LA STORIA DELL’EDIFICIO E I MATERIALI ESPOSTI

Il Centro Storico Fiat ha sede in un edificio liberty che fu il primo ampliamento (1907) delle officine di corso Dante nelle quali nacque l’azienda. Fin dall’inizio è stato teatro di momenti importanti nella storia della Fiat e ora ospita una collezione di cimeli, modellini e manifesti pubblicitari che copre l’intera storia dell’azienda. Oltre, ovviamente, alle automobili più significative della storia dell’azienda: dalla 3 ½ HP, la prima vettura prodotta dalla Fabbrica Italiana Automobili Torino alla Eldridge Mefistofele del 1923 che, con la sua silhouette slanciata e la sua mole possente, segna uno dei primi esempi di vettura da record. E poi ci sono il primo trattore, il Fiat 702 del 1919; l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario a partire dagli anni Trenta e il caccia G91, il velivolo disegnato da Giuseppe Gabrielli e poi adottato dalla NATO.Nello stesso edificio è presente anche l’archivio aziendale, consultabile su appuntamento: oltre 9.000 metri lineari di documenti cartacei, 400.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, più di 6 milioni di immagini (stampe, diacolor, lastre e negativi), 200 ore di filmati storici. Di particolare interesse il fondo del progettista Dante Giacosa, il “papà” delle utilitarie – la Topolino, la 600, la 500 – che hanno motorizzato l’Italia.

MOSTRA TEMPORANEA

Nell’ottica di progettare eventi in sinergia con la programmazione culturale del MAUTO, il Centro Storico ospita fino a domenica 4 maggio il progetto espositivo Memoria e conflitti, spin off della mostra 125 volte FIAT. La modernità attraverso l’immaginario Fiat. Il Centro Storico Fiat conserva più di duemila immagini e trecento faldoni di documenti dedicati al tema della conflittualità. Scioperi, manifestazioni, vertenze, volantini, comunicati aziendali, lungo tutto il corso del Novecento. Parte di questo materiale è stato raccolto da chi aveva il compito di garantire la sicurezza aziendale. Foto scattate da dietro le finestre degli uffici verso il basso e il fuori di chi stava premendo ai cancelli. Colpisce, in particolare, la collezione di volantini, unica nel suo genere. Giorno per giorno, attraverso i decenni, i sorveglianti – con cura più attenta di qualsiasi archivista – annotano e allegano tutti i volantini lanciati, distribuiti o fatti trovare dentro e fuori gli stabilimenti. Qualche volta specificano luogo e ora esatti: quale porta di Mirafiori; quale bagno di operai o impiegati; quale striscione, in quale officina.È tempo di accedere a questi documenti e discuterne a più voci. Allargare il campo, grazie ai contributi di materiali e competenze di: Associazione culturale Vera Nocentini; Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini; Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci; Gruppo Dirigenti Fiat; ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali.

ORARI

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

I visitatori potranno accedere al Centro Storico Fiat dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18) acquistando il biglietto online sul sito del MAUTO (www.museoauto.com) o alle biglietterie del MAUTO (Corso Unità d’Italia, 40) e del CSF (Via Chiabrera, 20).Nel periodo natalizio, il Centro Storico Fiat osserverà i seguenti orari nei giorni di festa:Martedì 24 dicembreDalle 10 alle 14 (ultimo ingresso alle 13)Mercoledì 25 dicembreDalle 14 alle 19 (ultimo ingresso alle 18)Martedì 31 dicembreDalle 10 alle 14 (ultimo ingresso alle 13)Mercoledì 1° gennaioDalle 14 alle 19 (ultimo ingresso alle 18)In tutti gli altri giorni saranno rispettati i consueti orari di apertura

BIGLIETTI & COSTI

INGRESSO CON VISITA LIBERA INTERO €7 RIDOTTO €5 (dai 6 ai 25 anni, over 65, gruppi) GRATUITO €0 (0-5 anni, disabile + accompagnatore, giornalisti, insegnanti) SCUOLE €3 CARD (ABBONAMENTO TORINO MUSEI, TORINO PIEMONTE CARD) €5

MAUTO OPEN + CENTRO STORICO FIAT – INGRESSO CON VISITA LIBERA INTERO €20 RIDOTTO €17 (dai 6 ai 25 anni, over 65, gruppi)

GRATUITO €0 (0-5 anni, disabile + accompagnatore, giornalisti, insegnanti)PROMOZIONIFINO A LUNEDÌ 6 GENNAIO promozioni sulle tariffe di ingresso legate all’acquisto di visite guidate o attività per famiglie. Speciali promozioni anche per i possessori di Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card. Maggiori informazioni sul sito del Museo (www.museoauto.com)

 

 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

GALLERIA BENAPPI. MOSTRA PERSONALE DI EMILIO FERRO

La Galleria Umberto Benappi presenta, con la collaborazione di Simone Becchio, la mostra personale di Emilio Ferro, artista che combina nei suoi lavori luce, suono e arti visive, creando installazioni spettacolari. La sua visione poetica parte dalla contemplazione del paesaggio naturale e si traduce in progetti che, attraverso il sapiente uso di tecnologie all’avanguardia, creano un’esperienza artistica nuova e armonica. Un approccio interdisciplinare dove arte, scienza e natura diventano fonti di reciproca ispirazione e sperimentazione creativa.Direction to segna l’incedere verso un orizzonte lontano, un punto preciso e altrettanto sconosciuto. Nel titolo di questa mostra non viene indicato intenzionalmente il luogo di destinazione, come a invitare il pubblico ad aprire i propri orizzonti d’evasione. Le sculture esposte, studiate attentamente per gli ambienti della galleria, diventano nella loro essenzialità un ponte simbolico tra la direzione fisica che indicano e il mondo interiore di chi le osserva. Che puntino verso Basel, Berlino o Il Cairo, le installazioni si affermano come una guida luminosa in grado di evocare emozioni, ricordi, desideri e aspirazioni e di invitare alla riflessione sulla propria traiettoria o cammino personali.

 

 

OGR TORINO. DAL 15 MARZO “MACCHINE DEL TEMPO”

Dal 15 marzo al 02 giugno 2025, le OGR Torino si trasformano in un portale spazio-temporale grazie all’arrivo di Macchine del Tempo. Il viaggio nell’Universo inizia da te. Dopo il successo della prima edizione svoltasi presso il Palazzo Esposizioni Roma, la mostra offrirà al pubblico un’esperienza unica: un viaggio a bordo della luce tra stelle, galassie, pianeti extrasolari, asteroidi e buchi neri. Un’esperienza innovativa e inclusiva alla scoperta del remoto passato del nostro Universo per comprendere meglio il futuro che ci attende. Nel Binario 1 delle ex Officine per la riparazione dei treni, saranno quindi presenti installazioni interattive, ambientazioni immersive, videogiochi in puro stile anni Ottanta e molto altro, per un viaggio a bordo delle futuristiche macchine del tempo progettate dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Il percorso espositivo è pensato per un pubblico appassionato di scienza, alla scoperta delle frontiere dell’astrofisica moderna, e per chiunque desideri tuffarsi alla scoperta del remoto passato del nostro Universo per comprendere meglio il futuro che ci attende. La mostra è ideata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e realizzata dalle OGR Torino e Pleiadi, con il contributo dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino, di Infini.to Planetario di Torino-Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari” e MU-CH Museo della Chimica.

 

INCONTRI AL MAU A CURA DEL MOICA PIEMONTE APS

Giovedì 19 dicembre alle 15.30 per l’ ultimo appuntamento organizzato dal Moica Piemonte aps al MAU si terrà l’incontro con l’ autore Enrico Camoletto e il suo ultimo libro Nero magnetico.Saranno presenti gli editori Luisio Luciano Badolisani e Grazia Lanzafame, modera Lucia Rapisarda, presidente del Moica Piemonte organizzatore dell’ evento.Tratto dall’ ultima di copertina: Dove ci sono prede, ci sono predatori…Questo è il pensiero di Gaia, giovane dark problematica e musicista nella banda musicale del paese, quando una bambina dell’orchestra viene trovata morta in un parco giochi, sul finire degli anni Ottanta. E il predatore per Gaia non può che essere l’uomo che aveva abusato di lei quando era ancora una bambina. L’ossessione per quell’uomo le si avviluppa addosso, come uno dei nastri magnetici della sua videocamera, alla quale affida le proprie confessioni, trascinandola in un vortice di rabbia e vendetta.

Galleria del MAU, Via Rocciamelone 7/c, Torino

L’iniziativa fa parte del progetto Fucina Campidoglio. Col Patrocinio del Comune di Torino

 

 

 

 

CSA FARM GALLERY. “NATALE CONTEMPORANEO: UN’ ARTE DA COLLEZIONARE”

presso CSA Farm Gallery da Mercoledì 18 a Sabato 21 Dicembre 2024.

L’inaugurazione della mostra si terrà Mercoledì 18 Dicembre 2024 dalle ore 17.00 alle ore 20.00 – Gli altri giorni orario 16>19,30Questa esposizione riunisce le opere di artisti contemporanei che la galleria segue da tempo, offrendo un’opportunità per collezionisti e appassionati d’arte di scoprire, acquisire pezzi esclusivi ed essere di concreto aiuto e supporto per persone con disabilità visive.

Gli artisti partecipanti:

Agre, Laura Berruto, Enzo Bersezio, Stefano Boschetti, Marcello Corazzini, Marco Da Rold, Gianni Gianasso, Severino Magri, Pietro Meletti, Davide Pesce, Gianna Piacentino, Alberto Ribè, Valeria Sangiorgi, Claudio Totoro e

Valentina Aruanno, fotografa, con il progetto benefico PERHAPS, dedicato a sensibilizzare sull’ipovisione e a sostenere la Scuola nazionale cani guida per ciechi di Scandicci. Il ricavato delle vendite fotografiche sarà destinato all’acquisto di un cucciolo da addestrare per aiutare persone con disabilità visive.

 


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