I dati di PENDOLARIA 2025 di Legambiente: “La Basilicata mostra qualche segnale positivo sull’offerta e gli investimenti nel trasporto ferroviario, ma sono ancora tanti i ritardi sulla strada del diritto alla mobilità per tutti i cittadini lucani”

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POTENZA – In Italia, il trasporto su ferro resta un tema secondario e i finanziamenti ad oggi risultano essere assolutamente inadeguati. Il risultato è un trasporto che fatica a migliorare e su cui pesano anche gli impatti degli eventi meteo estremi con ritardi e interruzioni sempre più frequenti, i divari cronici tra Nord e Sud del Paese, i tagli ai collegamenti interregionali. A fare il punto è il nuovo  report Pendolaria 2025 di Legambiente, presentato oggi a Roma, che mette in fila dati, numeri e proposte.

Partendo dal portafoglio delle risorse. In valori assoluti, i finanziamenti nazionali per il trasporto su ferro e su gomma sono passati da circa 6,2 miliardi di euro nel 2009 a 5,2 miliardi nel 2024, ma questi importi restano ben al di sotto delle necessità e rappresentano un -36% se si considera l’inflazione di questi ultimi 15 anni. Nel frattempo, il progetto del Ponte sullo Stretto continua a drenare ingentissime risorse pubbliche. Tagli e risorse finanziarie troppo esigue che rischiano di lasciare indietro il sistema trasporti del Paese. Per questo l’associazione ambientalista lancia un monito al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: “Le risorse economiche necessarie per una efficace cura del ferro sono recuperabili eliminando una parte dei sussidi alle fonti fossili e abbandonando progetti inutili come il Ponte sullo Stretto di Messina e quelli dannosi per l’ambiente e l’economia, come nuove superstrade e autostrade in aree già dotate di queste infrastrutture”.

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La situazione in Basilicata

La Basilicata è la Regione italiana che nel 2023 mostra il maggior tasso di crescita del numero dei viaggiatori sui treni regionali rispetto al periodo pre-pandemia (2019). Infatti l’incremento rispetto al 2019 è di oltre il 30%, circa 10 punti in più delle Marche, seconda Regione in questa classifica. Tuttavia rispetto al 2009 il numero di viaggiatori è ancora inferiore di oltre il 10%.

Il miglioramento dell’offerta è dimostrato dall’aumento dell’aumento nel 2023 del valore treni-km (unità di misura dell’offerta ferroviaria che rappresenta lo spostamento di un treno su un percorso di un chilometro). Mentre il numero giornaliero di corse rimane invariato e pari a 229 di cui 54 di Trenitalia e 175 di Ferrovie Appulo Lucane anche se quest’ultimo dato aggrega le corse di Basilicata e Puglia (che rappresentano la maggioranza).

Se guardiamo al dato dei treni-km per km2 di superficie il dato della Basilicata è pari a 295, è migliore solo di quello della Sardegna.

In Basilicata l’età media dei treni sta scendendo nettamente, con la flotta di Ferrovie Appulo Lucane tra le più giovani d’Italia, con 5,5 anni, e quella di Trenitalia a 13,5, per una media complessiva di 11 anni (nel 2022 era di 17,5 anni), con una flotta di 29 treni (erano 28 nel 2022) e il 48,5% di treni con più di 15 anni (erano oltre il 50% nel 2022).

Per quanto riguarda le spese regionali per il servizio ferroviario regionale e il materiale rotabile, la Basilicata nel 2023 raggiunge l’1,33% del bilancio regionale (in termini percentuali fanno meglio sono la Provincia di Bolzano, Abruzzo e Valle d’Aosta, ma i fondi stanziati, 68,7 milioni di euro, sono stati tutti utilizzati per l’acquisto di nuovo materiale rotabile per Trenitalia e per 3 treni bidirezionali, a due casse, alimentati a batteria per FAL. Nulla è stato invece stanziato per i servizi.

A Matera sono stati realizzati nuovi servizi metropolitani, nati dagli accordi tra Ferrovie Appulo Lucane e la Regione Basilicata, con 16 nuove coppie di treni, per un totale di 34 coppie e collegamenti con cadenza in media ogni 30 minuti nei giorni feriali.

Tra le notizie buone del 2024 c’è sicuramente l’avvio del primo collegamento diretto di Trenitalia tra Potenza e Bari. E’ stato finalmente inaugurato il Terminal Gallitello a Potenza nell’ambito degli accordi tra Regione Basilicata e FAL Così come positiva è la notizia del potenziamento dei collegamenti sulla direttrice Potenza-Salerno con nuove opzioni dei treni regionali da e per Salerno.

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Ma le buone notizie finiscono purtroppo qui.

Perché oggi in Basilicata solo poco più del 10% dei Comuni è raggiungibile direttamente via treno e secondo i recenti dati di Openpolis in Basilicata più della metà dei comuni (il 52,7%) è collocato in zone in cui la ferrovia non è né accessibile né prossima (peggio fanno solo Abruzzo e Molise). Ma la Basilicata è la regione con la percentuale maggiore di abitanti distanti dalle ferrovie (29,2%, pari a circa 158mila persone), quindi quasi un lucano su tre è praticamente impossibilitato a prendere il treno.

Ci sono storici ritardi infrastrutturali da recuperare e numerose relazioni ferroviarie regionali ed interregionali da potenziare, attivare o riattivare: il potenziamento della Potenza-Foggia, linea che ad oggi ha tempi di percorrenza improponibili e fasce orarie scoperte, la velocizzazione della Metaponto-Potenza-Battipaglia che dovrà collegare in futuro la Basilicata all’alta velocità nazionale, ma necessariamente con tempi minori e più corse, il completamento in tempi brevi della Ferrandina-Matera per la quale però è indispensabile programmare investimenti per il collegamento adriatico più adeguato e la previsione di alta frequenza di treni per Potenza e Taranto, l’elettrificazione e potenziamento della Taranto-Metaponto-Sibari-Reggio Calabria che necessità di tempi di percorrenza molto più bassi e tanti collegamenti in più, il potenziamento della Bari-Altamura-Matera delle FAL e il completamento dei lavori sulla Bari-Potenza.

Resta critico il tema dei servizi ferroviari: aumentare le corse per garantire un servizio più frequente e moderno; intervenire per migliorare la puntualità perché i ritardi su certe tratte non siano più la regola; assicurare su tutti i treni pulizia e sicurezza; rendere le stazioni più accoglienti per i viaggiatori attraverso interventi di rigenerazione e restyling delle stazioni, anche per la capacità di attrarre più turisti. Infine, punto cruciale, la creazione di un servizio ferroviario espresso regionale, con orari cadenzati e treni moderni”.

“Gli investimenti in mezzi e materiali sono necessari – dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – ma altrettanto importante è mettere denaro sui servizi, perché serve spostarsi con orari competitivi su convogli comodi. Servizi moderni e frequenti soprattutto nei momenti di punta ma anche negli orari serali e nei festivi”.  

Secondo Lanorte, “ci sono poi considerazioni da fare rispetto alla futura linea Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria e delle sue possibili interconnessioni con la linea dismessa Sicignano-Lagonegro che anche in prospettiva della nuova linea ad alta velocità andrebbe riattivata. Sorprende in tal senso la decisione di costruire la fermata intermedia AV del Vallo di Diano fuori dalla tratta Sicignano-Lagonegro e in possibile contrasto con il citato Regolamento UE 2024/1679 il quale stabilisce che le stazioni lungo le linee ferroviarie specificate nelle mappe allegate al Regolamento devono consentire il trasferimento di passeggeri all’interno del modo ferroviario. In concreto significa che lo Stato italiano non può consentire la progettazione e costruzione di stazioni lungo le linee Alta Velocità che non consentono il trasferimento intramodale ferro-ferro dei passeggeri. Questo richiede la modifica del progetto e l’interconnessione sia con la Sicignano-Lagonegro riattivata che con la Battipaglia-Potenza. Concordiamo quindi con il “Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro” che propone di sfruttare l’occasione dei lavori per l’AV Sa-Rc con cinque interventi di buon senso per una nuova mobilità regionale, capace di trasformare in pochi anni un quadrante importante della Basilicata, quello meridionale, a favore dei pendolari e dei potenziali turisti. Si tratta innanzitutto della rigenerazione e riattivazione della linea storica Sicignano-Lagonegro, lunga 78 km e sospesa dal 1987. Ovviamente la proposta include la velocizzazione, modernizzazione e messa in sicurezza del tracciato. Il secondo punto riguarda l’interconnessione ad Atena Lucana con la nuova linea AV/AC; il terzo punto prevede un’altra interconnessione, stavolta a Romagnano (SA), tra la linea AV/AC Salerno-Reggio Calabria e la linea Battipaglia-Potenza. Fondamentale poi la rigenerazione e il restyling delle stazioni, anche per la capacità di attrarre più turisti. Infine, punto cruciale, la creazione di un servizio ferroviario espresso regionale, con orari cadenzati e treni moderni.

Tra le priorità c’è sicuramente la strutturazione di sistemi di intermodalità che integrino il trasporto su ferro con quello su gomma che invece sembrano operare in mondi paralleli che non si incontrano mai, per cui il sistema complessivo del trasporto pubblico risulta perennemente sconnesso.

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Lo scorso mese di marzo, prima delle elezioni regionali, associazioni (tra cui Legambiente), studenti, pendolari e sindacati elaborarono proposte sul diritto alla mobilità in Basilicata, alcune delle quali riteniamo utili riprendere oggi:

·       Potenziamento dell’intermodalità coordinata con la rete di trasporto regionale, anche attraverso soluzioni più innovative, come la creazione di hub di trasporto multimodali e l’integrazione di servizi di mobilità a chiamata, facendo uso della tecnologia per migliorare la pianificazione dei viaggi e ridurre i tempi di attesa. 

·       Completo rinnovo del parco mezzi, in modo da aumentare i posti e assicurare condizioni più dignitose

·       Decarbonizzazione del parco automezzi circolante attuando in tempi brevi i diversi programmi d’investimento per il rinnovo del parco rotabile automobilistico impiegato per i servizi di TPL extraurbani e urbani e la sostituzione con veicoli a basso impatto ambientale

·       Revisione delle linee extraurbane, soprattutto in orario scolastico e di entrata-uscita da lavoro, per aumentarne la frequenza o istituirne la presenza

·       Sharing mobility utilizzando le risorse già assegnate con il D.M. 417/2022, alla Basilicata (circa 700mila euro) per progetti di mobilità condivisa a basso impatto ambientale sia per i residenti delle aree rurali che per quelli delle aree urbane

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·       la Regione Basilicata, in quanto ente di indirizzo, intervenga prontamente per accelerare l’iter per l’integrazione tariffaria e modale per l’intero territorio lucano.

·       Rimodulazione delle tratte, degli orari, dei costi dei biglietti e degli abbonamenti, insieme agli incentivi, al rinnovo del parco mezzi sia l’obbiettivo centrale del confronto anche in attesa dello svolgimento della gara europea per il Tpl regionale fortemente avversato dal monopolio Cotrab.

·       Riduzione del costo titolo di viaggio riservato agli studenti prevedendo una riduzione regionale per la fascia d’età superiore ai 14 anni

·       Potenziamento del servizio di collegamento tra i due capoluoghi di Regione

·       Potenziamento dei collegamenti tra i due capoluoghi e le aree interne

·       Istituzione di un osservatorio autonomo dalle istituzioni regionali sulla mobilità e trasporti in Basilicata

·       Adeguamento strutturale per l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche nella Stazione Centrale di Potenza

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