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Consiglio Veneto: approvato il bilancio di previsione 2025-27 della Regione con 34 voti a favore e 10 contrari
Il Consiglio Veneto, al termine della seduta odierna, ha approvato a maggioranza con 34 voti favorevoli e 10 contrari il progetto di legge di iniziativa della Giunta n. 302, ovvero il bilancio di previsione regionale 2025-27, relatore il presidente della Prima commissione Luciano Sandonà (Lega-LV), correlatore, la capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani.
La legge in questione attesta la previsione e la programmazione finanziaria della Regione del Veneto a breve e medio termine; il testo analizzato in prima battuta dalla Commissione bilancio di palazzo Ferro Fini – che successivamente ha esaminato anche le proposte emendative della Giunta, contestuali a quelle relative alla Legge di stabilità e al Collegato, provvedimenti già approvati dal Consiglio nelle sedute precedenti, a seguito di un ampio e approfondito dibattito i cui contenuti sono stati ribaditi anche nel corso della discussione odierna – attestava un totale complessivo di spesa pari a 18,45 miliardi di euro, con risorse destinate, tra l’altro, al fondo sanitario regionale per 10,55 miliardi, alla politica regionale per 1,56 mld, al cofinanziamento della politica comunitaria per circa 126 milioni di euro, al debito per nuovi investimenti per 120 mln, alla spesa discrezionale complessiva per 80,6 mln, ripartita tra i diversi assessorati. Dopo la discussione generale, protrattasi durante la mattinata e nel pomeriggio, l’Aula ha iniziato ad esaminare attorno alle 17:30 la manovra emendativa nel suo complesso, per un totale di 102 emendamenti, e 22 Ordini del Giorno, dei quali 15 presentati dal gruppo consiliare o da consiglieri del Pd, 1 dal gruppo di Fratelli d’Italia, 2 dal consigliere Bozza (FI), 4, di cui 2 assieme al consigliere Lorenzoni (GM) e uno con il consigliere Masolo (EV), con prima firmataria la consigliera Ostanel, Conclusa la votazione sulla manovra emendativa, con tutti gli emendamenti presentati ritirati o respinti tranne i due presentati dalla Giunta, l’aula attorno alle 19 ha iniziato a discutere gli ordini del giorno.
In sede di dichiarazione di voto Vanessa Camani ha ribadito “il giudizio severo del Pd su questo bilancio caratterizzato da una pesante sottovalutazione del contesto in cui i troviamo. Un bilancio segnato da una novità importante: per la prima volta dopo tanti anni, nel Veneto aumentano le tasse, le tasse quelle peggiori, quelle alle imprese, e aumentano senza avere uno scopo, un obiettivo e senza la condivisione necessaria che passaggi così delicati richiederebbero. Le risorse che ci sono sono poche e quelle che invece vediamo impegnate in questo bilancio sono investite in progetti di breve e brevissimo respiro e non danno risposte alle emergenze che ci sono. Resta dunque una preoccupazione profonda rispetto ai destini di questa Regione e una convenzione altrettanto profonda: è ora che anche in Veneto si cambi aria.”.
Pronta la replica di Giuseppe Pan (Ln-LV); “Si è parlato di una situazion catastrofica che in realtà non vedo. Certo, c’è preoccupazione per questioni esterne alla nostra realtà ma parlare di catastrofe è esagerato. Abbiamo aumentato una imposta che serve a far funzionare questa regione e abbiamo chiesto alle stesse imprese se preferivano un aumento di una tassa a loro carico o l’aumento delle tasse ai lavoratori. In questi anni di presidenza Zaia abbiamo lasciato ai cittadini e alle imprese oltre 16 miliardi: cosa sono 180 milioni di Irap? Non mi pare di aver visto queste proteste di massa da parte degli imprenditori del Veneto. Anzi, è un grande senso di responsabilità. Si è parlato di Pedemontana, ma l’abbiamo fatta proprio per le nostre imprese e smettiamola poi di criticare la nostra sanità dicendo che va a rotoli o seminando veleni: la nostra sanità funziona ed è ai vertici delle classifiche italiane e internazionali. La nostra sanità salva la vita dei cittadini. Che dire poi dei giovani? Ho sentito dire che circa un terzo dei nostri giovani ha bisogno dello psicologo: ci sono tantissimi giovani invece impegnato nel campo sociale, nella solidarietà. Facciamoli lavorare questi giovani.” Infine Pan ha riservato un pensiero ai consiglieri di Forza Italia” Ricordo che uno degli obiettivi di Berlusconi sai qual era? Dobbiamo ridurre le tasse in questo Paese sotto il 40%, me lo ricordo perché sono andato alle riunioni di Forza Italia. In nove anni dei Governi Berlusconi le tasse sono aumentate sopra il 40%. Quindi, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando che quando si governa bisogna saper fare delle scelte, bisogna essere coerenti. A volte si fanno delle scelte che vanno incontro alle esigenze della popolazione e degli imprenditori e d’altra parte bisogna avere anche il coraggio di fare scelte controcorrente”
Renzo Masolo (Europa verde) ha confermato il suo voto contrario “Questo intervento inizia con un messaggio politico. Il messaggio politico è chiaro. La nostra dichiarazione di voto è che voteremo contrari a questa manovra di bilancio, a questa legge di previsione di bilancio, ma non occorre spiegare il perché. Lo abbiamo spiegato in queste settimane di discussione, spiegando la differente visione rispetto a questo approccio. Per cui, non occorre spiegare il perché”
La consigliera Ostanel (il Veneto che Vogliamo) ha ribadito il voto contrario:” Vediamo la crisi e vediamo che sta arrivando, ne abbiamo discusso più volte, lo inserite anche nei vostri documenti- Mi dispiace molto non avervi convinto di una cosa in questi quattro anni, visto che da quattro anni quest’anno compreso magari diversamente anche da chi sta qui in minoranza, abbiamo proposto l’addizionale IRPEF, e mi spiace non avervi convinto che quella era la scelta corretta. Il collega Giacomin ha detto che se non avessimo messo l’addizionale IRPEF oggi, comunque, ci troveremmo a dover tassare le imprese perché saremmo in crisi. Ecco, io penso invece che sarebbe andata diversamente, che se noi avessimo per almeno quattro anni o addirittura precedentemente incamerato quei fondi, oggi noi avremmo avuto una leva ed è il motivo per cui, quando facciamo un bilancio così spezzettato, la leva manca. Quando io guardo anche il maxi emendamento, Assessore, vedo che quei 4 milioni e rotti di euro che abbiamo elargito non hanno una visione. Se, invece, avessimo fatto di quel denaro una leva, allora io penso che come una bella azienda di quelle venete che tengono su la Regione, noi avremmo moltiplicato. Forse moltiplicando oggi anche nella crisi saremmo stati più pronti a reagire, anche senza la manovra IRAP. Chiudo sulla manovra IRAP. Per avere servizi, servono i soldi. Lo abbiamo capito. Io credo che qui siamo arrivati oggi ad un risultato, se sarà l’ultimo bilancio, in qualche modo, di far comprendere che la leva fiscale ha un senso. Altrimenti, non l’avreste proposta. Continuate a dire ‘non la vorremmo fare, ma’. Questo ‘non lo vorremmo fare, ma’ è proprio quello che abbiamo provato a spiegare più volte, che per avere servizi, per avere diritti servono soldi e se i soldi non si fanno nella fabbrica, in qualche modo si devono trovare. Quindi, le manovre fiscali servono esattamente a questo”
Estremamente critica, Erika Baldin (M5S): “Anch’io voterò contro questo bilancio perché non ho condiviso la linea che è stata seguita fino a questa sera. Cioè l’aumento delle tasse, che non è un aumento che va solo alle imprese, sappiamo benissimo poi che l’impresa si rivale quando c’è un aumento del costo per la produzione da un lato sui propri lavoratori e dall’altro sui consumatori, quindi sulla base che costituisce la nostra comunità i cittadini, una piccola parte della nostra comunità ha delle risorse per cui si potrebbe permettere di pagare un’addizionale IRPEF maggiorata. Questa è la linea che avevamo sempre professato come opposizione, come minoranza, abbiamo sempre cercato di portare in quest’Aula per fare in modo che non si andasse a toccare la stragrande maggioranza dei cittadini e delle cittadine del Veneto. Semplicemente si chiedeva di andare a toccare i redditi talmente alti che qualche decina di euro in quelle buste paga chiamiamole così avrebbero inciso poco o nulla, non si sarebbero nemmeno viste. Il giudizio deve essere per forza negativo. Ci saremmo aspettati un ragionamento diverso. Capiamo che l’esigenza era quella di racimolare fondi perché si sono fatte delle scelte probabilmente sbagliate negli anni, che hanno causato dei costi che non erano forse previsti, ma si potevano racimolare in maniera ben diversa senza andare a toccare sempre gli stessi e le stesse persone ovvero i cittadini, quelli comuni che pagano le tasse in Veneto e che costituiscono per la stragrande maggioranza di questa Regione quelli con stipendi bassi o medi. Ci saremmo aspettati che una regione con un certo buonsenso andasse a prendere le risorse da chi più ne ha e da chi poteva permetterselo”
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
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