Termovalorizzatore di Roma, Zeppieri (Polo Progressista): “Regione Lazio protagonista, richiesto Consiglio straordinario per far luce sul Piano Rifiuti”

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L’avvento del Termovalorizzatore di Roma, meglio noto come Inceneritore di Santa Palomba,  è ormai da anni osteggiato da associazioni, cittadini e alcuni politici locali per via di comprovate incongruenze di varia natura. Eppure l’esposizione nazionale in prima serata realizzata nei giorni scorsi da Report, su Rai3, di tutti i lati oscuri del progetto, nonché delle ambiguità procedurali che ne hanno decretato l’approvazione da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha inevitabilmente elevato il livello del dibattito. Adesso del Santo Inceneritore, come lo ha ribattezzato la giornalista Claudia De Pasquale, è a conoscenza tutta Italia: dagli abitanti dei Castelli Romani ai rappresentanti dei cittadini eletti in Parlamento, chiudere gli occhi non è più un’opzione.

Nell’attesa di scoprire quali saranno le decisioni del governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca, in merito all’istituzione dell’area di salvaguardia del campo pozzi Laurentino, che renderebbe impossibile la realizzazione del termovalorizzatore a Santa Palomba, i consiglieri regionali Alessandra Zeppieri (Polo Progressista) e Adriano Zuccalà (M5S) hanno richiesto una seduta straordinaria del Consiglio in Regione per fare luce sulla questione.

Per sentire che aria tira alla Pisana, Castelli Notizie ha raggiunto proprio la consigliera Zeppieri. “Report ha fatto un lavoro di ricostruzione importante che porta a galla tutte le contraddizioni dell’impianto”, ha commentato ai nostri microfoni la consigliera.

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Per Zeppieri, unico esponente delle istituzioni sceso in Campidoglio con numerosi cittadini per la manifestazione contro l’Inceneritore di Santa Palomba tenutasi lo scorso sabato 7 dicembre, quelle riportate dalla trasmissione di Sigfrido Ranucci “sono tutte evidenze che noi come Polo Progressista stiamo cercando di portare in Regione Lazio da quando siamo in Pisana“.

E aggiunge: “Ma ogni interrogazione, richiesta o mozione non ha mai trovato non solo il favore della maggioranza ma nemmeno di gran parte della minoranza, sintomo di un appoggio trasversale all’operato di Gualtieri in tema di gestione di rifiuti“.

Riporta a Castelli Notizie Zeppieri: “Alla manifestazione del 7 dicembre in Campidoglio, tolti alcuni rappresentanti locali, non erano presenti né deputati, né senatori, né consiglieri regionali, tranne me. Sicuramente in alcuni casi per impegni già presi ma in altri per il reale appoggio al progetto dell’inceneritore [di Santa Palomba]“.

Ciò che è certo è che a livello regionale l’unica forza che si è mostrata nettamente contraria all’inceneritore è il Polo Progressista che rappresento e il Movimento Cinque Stelle, con i consiglieri Adriano Zuccalà e Valerio Novelli“, continua ai nostri microfoni Zeppieri.

La Regione Lazio è protagonista – ribadisce a Castelli Notizie la rappresentante di Polo Progressista – per quanto si continui a dichiarare estranea a tutto. Lo è perché la gestione dei rifiuti è una sua competenza. Ci hanno detto che vogliono rinnovare il Piano di Gestione dei Rifiuti ma di fatto è un anno che non ne sappiamo nulla, e proprio per questo, assieme al collega Zuccalà abbiamo predisposto una richiesta di Consiglio straordinario. Lo è perché è responsabile delle falde acquifere e quindi dovrebbe proteggerle e dovrebbe, tra l’altro, anche dare seguito alla richiesta arrivata proprio da Parte di ACEA per istituire un’area di salvaguardia del campo pozzi Laurentino, che fornisce acqua a Pomezia e Ardea“.

Secondo Zeppieri la Regione Lazio ha delle grandissime responsabilità, “perché ha preso l’impegno di audire l’Unione dei Comitati contro l’Inceneritore a seguito delle 13mila firma depositate e ancora non l’ha fatto – dichiara ai nostri microfoni Zeppieri, e ricorda che la stessa Regione – deve ancora rispondere al Comune di Albano Laziale che ha chiesto per la zona relativa alla discarica di Roncigliano, e quindi a poca distanza dal terreno dove dovrebbe sorgere l’inceneritore, l’applicazione della legge regionale 13 del 2019 per la tutela di aree ad alto rischio“.

Come sottolinea la consigliera, inoltre, “a fine 2026 finiranno i poteri commissariali e la Regione si troverà a dover fare i conti con l’eventuale inceneritore costruito“.

Dalla puntata di Report, andata in onda domenica scorsa, “il Consiglio non ha ancora avuto modo di affrontare il punto – continua Zeppieri – ma spero che già durante il Bilancio, in discussione in questi giorni si possa parlare non solo di inceneritore ma dell’intera gestione dei rifiuti da parte della Regione Lazio. Non c’è infatti alcuna chiarezza su quello che invece dovrebbe essere un piano fondamentale di sviluppo per la nostra Regione, sia in termini di investimenti, sia in termini di visione strategica“.

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E conclude: “Speriamo davvero che questa inchiesta possa smuovere non solo la cittadinanza, da sempre sensibilizzata grazie all’opera dell’Unione dei Comitati contro l’Inceneritore, che ha portato avanti un lavoro di studio, di istanze e comunicativo encomiabile, ma possa far sussultare finalmente la politica in un moto di orgoglio“.





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