“Dopo anni di lotte e di lavoro incessante, per la prima volta tutte le studentesse e tutti gli studenti dell’Università di Teramo vedranno coperte integralmente le proprie borse di studio entro dicembre”.
Ad annunciarlo l’Udu Teramo, il sindacato studentesco dell’Università teramana.
“Rivendichiamo questa vittoria storica che, almeno nel 2024, elimina la figura dell’idoneo non beneficiario, ponendo fine a un’ingiustizia che ha segnato la vita di moltissimi studenti.
Questo risultato è frutto di un’azione collettiva, portata avanti insieme a chi non si è mai arreso e ha lottato con noi per ottenere un diritto universale. Il percorso che ci ha portato a questa conquista non è stato semplice: nel corso degli anni abbiamo denunciato in ogni sede – piazze, poli universitari e luoghi istituzionali – la mancata attenzione della Regione Abruzzo nei confronti del diritto allo studio, segnalando ripetutamente la precarietà che scaturiva dalla figura dell’idoneo non beneficiario”.
“Per contrastare questa situazione, ci siamo attivati su più fronti. Innanzitutto abbiamo costantemente chiesto incontri con gli assessori regionali di riferimento, come quello avvenuto lo scorso giugno con Santangelo, al quale abbiamo ribadito la necessità di garantire il finanziamento integrale delle borse di studio. Nel Consiglio di amministrazione dell’ADSU, tramite i nostri rappresentanti, abbiamo vigilato costantemente affinché tutti i fondi disponibili fossero destinati agli studenti e alle studentesse. Inoltre ci siamo impegnati per sensibilizzare l’opinione pubblica tramite comunicati stampa in cui abbiamo denunciato i ritardi e posto l’attenzione sul tema. Non da ultimo abbiamo organizzato assemblee e manifestazioni negli atenei e davanti alle sedi istituzionali, portando la voce delle studentesse e degli studenti al centro del dibattito pubblico e politico”.
“La copertura integrale è stata raggiunta, ma va chiarito come: la Regione ha fatto affidamento principalmente sui fondi straordinari provenienti dal PNRR. Questo approccio desta non poche preoccupazioni per gli anni a venire: una volta terminati i fondi del NextGenerationEU nel 2026, cosa accadrà? Ritorneremo alla figura dell’idoneo non beneficiario per mancanza di risorse? C’è bisogno di investire strutturalmente sul Diritto allo studio e la Regione deve dare garanzie su questo aspetto, non accetteremo ulteriori situazioni di incertezza per gli anni a venire”.
“Inoltre, troviamo alquanto curioso che alcune realtà universitarie si siano attivate solo quando si è avuta la notizia della copertura integrale, dopo anni e anni di totale silenzio di fronte alle mancanze di questo governo regionale. Noi, invece, abbiamo continuato a presidiare ogni spazio, senza mai abbassare la guardia. Troviamo paradossali anche alcuni titoli della stampa abruzzese di questi giorni, che sminuiscono il tema come se finalmente fossimo stati accontentati. E allora grazie, Regione Abruzzo, per averci accontentati, come se il nostro diritto allo studio – lo ricordiamo: costituzionalmente garantito – fosse diventato un capriccio da esigere a tutti i costi. Noi non ci stiamo: pretendiamo diritti, non concessioni”.
“A tutto questo si aggiunge un altro aspetto da non trascurare: l’assessore Santangelo, durante lo stesso incontro di giugno, aveva garantito la convocazione della Conferenza Regione-Università da lì a poco, della quale però ad oggi non ne vediamo ancora traccia. Continueremo dunque a richiedere la convocazione di questo importante organo, ricordando essere quello designato per discutere e riflettere sulle modifiche del piano di indirizzo regionale per il Diritto allo studio, per il quale vengono indette elezioni e che a maggior ragione, non può essere messo da parte o bypassato da singole audizioni con le componenti studentesche”.
“Questa vittoria non è un punto di arrivo, ma l’inizio di una nuova fase: l’UDU Teramo continuerà a battersi, con più forza di prima, in ogni spazio – corridoi, piazze e sedi istituzionali – affinché il diritto allo studio sia garantito davvero a tutte e tutti”, conclude il sindacato studentesco.
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