Nei giorni in cui a Treviso tiene banco il dibattito sull’aggressione tra giovanissimi in via Castelmenardo, la cooperativa Ceis ha presentato, venerdì 20 dicembre, il bilancio dell’attività 2024 chiusosi con 220 persone accolte per sostegno terapeutico e riabilitazione da tossicodipendenze, alcoldipendenze e salute mentale nella sola provincia trevigiana.
Numeri a dir poco preoccupanti: per quanto riguarda l’ambito delle dipendenze, due sono le strutture gestite nel capoluogo e due nel comune di Mogliano, per un totale di 74 posti disponibili accreditati dall’Ulss 2. 94 i programmi portati a termine con esiti positivi, vale a dire utenti che hanno completato il percorso di reinserimento sociale e lavorativo e ora hanno un’occupazione per mantenersi o che stanno continuando il percorso di cambiamento in un altro servizio. A far riflettere è però l’aumento di donne con problemi legati alle dipendenze. Tanto nel Centro di pronta accoglienza, che accoglie uomini e donne con disturbi da uso di sostanze psicoattive su invio del Servizio pubblico e dei servizi accreditati, quanto nelle strutture residenziali, si è infatti registrata una crescita importante di richieste e di inserimenti di ragazze e signore. In particolare, nel centro polifunzionale di Treviso, per la prima volta si è raggiunta la percentuale del 50% di donne sul totale degli utenti presi in carico. Non era mai successo prima.
I dati
Di interesse poi i risultati di una recente indagine interna sull’uso della ketamina, svolta nel corso degli ultimi mesi tra gli utenti Ceis in percorso residenziale, semiresidenziale o che hanno terminato il programma ma sono ancora collegati ai servizi della cooperativa. Scopo dell’analisi non solo avere una fotografia della situazione attuale relativa a questa sostanza, ma anche verificarne l’uso nel tempo tra gli utenti che entrano nei servizi del Ceis di Treviso. Nell’indagine, con un target considerato dai 18 ai 30 anni, sono state coinvolte 48 persone con età media di 28 anni. Del campione preso in esame, circa l’85%, pari a 41 persone, ha consumato ketamina almeno una volta nella vita. Di questi, il 41,5% ne ha fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. L’età media di primo uso è 28 anni, con un gruppo significativo tra i 16 e i 18 anni di età. Nell’ambito della salute mentale, sono 24 le persone accolte nelle due strutture residenziali gestite dalla cooperativa: 8 gli utenti stabili della comunità alloggio per anziani Villa Alma di Preganziol e 16 quelli della comunità alloggio estensiva “Il Ponte” di Cessalto. Nell’ultimo anno si è registrato un aumento di richieste di inserimento nella comunità alloggio Villa Alma che accoglie persone con fragilità mentale in età avanzata, rispondendo ai bisogni del territorio. 84 invece gli utenti provenienti dai Centri di Salute Mentale dell’Ulss 2 che hanno frequentato le attività dei tre Centri di Promozione per la Salute Mentale liberamente gestiti da Ceis: Carità di Villorba, Dosson di Casier e Treviso. I CPSM accolgono persone con problemi di disagio psichico, che spesso hanno poche relazioni e difficoltà ad accedere alle iniziative proposte dal territorio, promuovendo laboratori, visite in città d’arte, incontri di gruppo, soggiorni e vacanze, attività con associazioni e gruppi informali del territorio, fine settimana fuori porta, serate al cinema, a teatro e concerti. Si tratta di numeri in forte crescita rispetto agli ultimi anni: nel 2023 erano stati 63 gli utenti accolti nei CPSM di pertinenza di Ceis e 54 nel 2022.
Altri progetti
Parallelamente Ceis sta portando avanti altre progettualità in collaborazione con associazioni ed enti in ambito assistenziale, educativo e di prevenzione. La cooperativa è partner del progetto “yoU-Be – Hub per la giustizia di comunità”, finanziato dal Ministero di Giustizia nell’ambito del programma per lo sviluppo di servizi pubblici per l’assistenza generale alle vittime di ogni tipologia di reato ancorché non denuncianti. Oltre all’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione sul tema dell’assistenza alle vittime di reato e della giustizia riparativa rivolte alla cittadinanza, nel 2024 Ceis è entrato anche nella gestione del nuovo Centro per l’accoglienza, la cura e il supporto alle persone vittime di reato di Treviso. “EduCARE in rete” prevede interventi educativi domiciliari nell’area della cura del sé, dell’accompagnamento alla ricerca lavorativa, della socializzazione e della sperimentazione ludico-ricreativa in relazione con la rete territoriale. Tra le attività proposte, un percorso di montagnaterapia realizzato in collaborazione con il Servizio per le dipendenze dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, che ha previsto 4 escursioni, 3 arrampicate, precedute da 3 lezioni teoriche. Il progetto “Gap” è un’attività di prevenzione rispetto al fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, rivolta agli studenti degli istituti superiori delle Marca, per sensibilizzare i più giovani alle problematiche della ludopatia attraverso focus group e giochi di ruolo. “Educazione alla Legalità”, infine, realizzato in collaborazione con l’Ufficio di sorveglianza penale esterna di Treviso, è un servizio psico-educativo di gruppo rivolto a condannati per reati connessi alle tossicodipendenze.
Il commento
«Il 2024 ci dice che la presenza dei giovani e delle donne all’interno dei nostri servizi sono decisamente cresciuti, così come è aumentata nel mercato la disponibilità di diverse e sempre nuove tipologie di sostanze – conclude Luca Sartorato, presidente Ceis Treviso -. Di fronte a una situazione sempre più complessa, è necessario ragionare tutti insieme, all’interno di una rete tra privato e pubblico, per trovare delle risposte che siano sostenibili e che possano efficacemente far alla complessità dei problemi affrontati».
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