(AGENPARL) – Roma, 20 Dicembre 2024
(AGENPARL) – ven 20 dicembre 2024 NUOVE TARIFFE DEI SERVIZI SANITARI E SOCIOSANITARI IN REGIONE CAMPANIA.
L’ALLARME DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER LA SOSTENIBILITÀ DELLE CURE
Le scriventi Associazioni di categoria rappresentano le strutture territoriali della sanità
privata che erogano prestazioni riabilitative e sociosanitarie in regime di accreditamento,
contribuendo a garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA) ai cittadini campani. Per tutto
ciò, le predette strutture sono parte integrante dell’offerta sanitaria pubblica campana,
erogando per conto del Servizio Sanitario Regionale la quasi totalità delle prestazioni
riabilitative e sociosanitarie.
Ciò premesso, le nuove tariffe rimodulate e proposte dalla Regione Campania alle Associazioni
di categoria per le prestazioni dei servizi sanitari e sociosanitari rischiano di compromettere
la qualità, l’appropriatezza, la sostenibilità e la disponibilità delle cure per la salute dei
cittadini della Regione Campania.
È la preoccupazione espressa dalle Associazioni di categoria, dopo l’incontro che si è tenuto lo
scorso 9 dicembre presso gli uffici regionali del Centro Direzionale di Napoli, nel corso del
quale le stesse hanno subìto un’inaccettabile mortificazione.
Dopo un anno di lavoro, esattamente da dicembre 2023, con i dirigenti regionali e i tecnici
della KPGM Advisory e dopo essere pervenuti a un condiviso indice di incremento delle tariffe
regionali, le Associazioni di categoria hanno ricevuto da parte della Regione una
mortificante proposta che prevedeva un aggiornamento tariffario irrisorio e totalmente
inadeguato. Addirittura si è palesato lo scenario di un aggiornamento tariffario ad
invarianza dei tetti di spesa, con il risultato di ridurre anche il numero delle prestazioni
regionali, in completa antitesi alla normativa sullo smaltimento delle liste d’attesa.
Le associazioni di categoria esprimono forte preoccupazione per il mancato aggiornamento
delle tariffe dei servizi riabilitativi e sociosanitari della Regione Campania in un momento in
cui si parla di rafforzare i servizi di prossimità e soprattutto alla luce dei notevoli incrementi
dei contratti collettivi nazionali del lavoro e dell’aumento generalizzato dei costi della vita.
Con questa manovra di “risparmio a tutti i costi” da parte della Regione Campania su servizi
essenziali ed indifferibili, si mette a rischio la sostenibilità delle aziende che quotidianamente
si prendono cura delle persone più fragili, delle persone con disabilità, degli anziani, nelle aree
della salute mentale, e della non autosufficienza, tra l’altro in spregio della sentenza 62/2020
con la quale la Corte Costituzionale ha affermato il principio secondo cui le prestazioni
sanitarie di natura fondamentale non possono essere “finanziariamente” condizionate e
confermando la primazia della tutela sanitaria.
Tale orientamento risulta altresì confermato dalla medesima Corte con la recente sentenza n.
195/2024, propiziata proprio da un ricorso della Regione Campania, nella quale si afferma
che, per far fronte a esigenze di contenimento della spesa pubblica, devono essere
prioritariamente ridotte le altre spese indistinte rispetto a quelle indirizzate a soddisfare il
fondamentale diritto alla salute, che chiama in causa imprescindibili esigenze di tutela delle
fasce più deboli della popolazione.
Ne discende che le strutture private accreditate dovrebbero ricevere finanziamenti sufficienti
ed adeguati alla remunerazione dei servizi resi e programmati. Invece, nel caso di specie, la
Regione Campania chiede alle strutture accreditate di sostenere alti livelli di qualità e onerosi
requisiti ma nel contempo rifiuta di remunerarli in maniera adeguata.
La preoccupazione, infatti, è che l’inadeguata revisione delle tariffe e la paventata riduzione
delle prestazioni porterà inevitabilmente non solo ad un abbassamento della Qualità di Vita
dei cittadini della Regione Campania, ma anche al rischio di compromettere la capacità di
sostenere il reddito dei lavoratori impegnati quotidianamente in questo settore che
rischierebbero di non fornire un’assistenza adeguata alle fasce più deboli della popolazione.
Nel prendere atto della proposta inadeguata e della totale chiusura a qualsivoglia utile
soluzione da parte della Regione Campania, le Associazioni di categoria sono obbligate
a comunicare l’adozione dello stato di crisi da parte delle strutture riabilitative e
sociosanitarie, preannunciando l’attuazione di tutte le azioni che saranno valutate utili
e opportune per contestare lo sleale comportamento della parte pubblica.
Firmato
Aiop Campania
Anaste
Anffas Campania
Anisap
Anpric
Aris Campania
Aspat
Aisic – Associazione Imprese Sanitarie in Campania
Confapi
Confindustria Napoli
Fedisalute
Nova Campania
20 dicembre 2024
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