Via libera alla legge di Bilancio 2025, ecco cosa contiene tra bonus e stanziamenti

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Poche le novità della manovra finanziaria del governo Meloni. Una legge di Bilancio duramente contestata dalle opposizioni, ma che, a conti fatti, ha poco da farsi contestare dal momento che rispetta i parametri ristretti dell’austerità imposta da Bruxelles, e quindi non può certo essere criticata da questo punto di vista.

È giusto rinfacciare al governo le mancate promesse elettorali e parlare di una manovra priva di coraggio, ma si tratta di una questione prettamente politica, più di metodo che di merito.

In effetti, anche se non molto, qualcosa questa finanziaria concede a diversi cittadini.

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Non saranno interventi enormi e rilevanti, ma in base alle risorse disponibili — ricordando che i veri fondi sono nel PNRR e non nella manovra — l’esecutivo ha fatto, per così dire, il compitino. Non vogliamo difendere l’operato del governo, ma solo evidenziare alcune misure che meritano di essere approfondite.

Via libera alla legge di Bilancio 2025, ecco cosa contiene tra bonus e stanziamenti

Per esempio, in ambito previdenziale, sono state introdotte alcune novità nella Legge di Bilancio che potranno tornare utili a determinati contribuenti, i quali, senza questi interventi, non avrebbero potuto andare in pensione nel 2025. Citiamo ad esempio il fatto che la pensione anticipata contributiva a 64 anni di età ora può essere raggiunta sommando, a quanto si riceve come pensione statale, anche la rendita maturata nella previdenza integrativa.

Una variazione tutt’altro che irrilevante, poiché la pensione anticipata contributiva presenta un fattore discriminante fondamentale, che finora ha escluso molti contribuenti dal pensionamento.

Parliamo del famoso importo soglia, cioè l’obbligo che la pensione sia pari almeno a tre volte l’assegno sociale. Dal 2025, per raggiungere questo importo — a prescindere dal fatto che le donne con figli possano godere di agevolazioni che consentono di uscire anche con un trattamento pari a 2,6 volte l’assegno sociale — si potrà utilizzare la rendita proveniente dalla previdenza complementare.

Non meno importante è la possibilità, per le donne con più figli, di anticipare di 16 mesi sia l’età pensionabile (67 anni) sia il requisito per la pensione anticipata contributiva a partire da 64 anni. Ciò significa, per alcune lavoratrici, poter andare in pensione a 62 anni e 8 mesi con una misura. O a 65 anni e 8 mesi con l’altra.

Ecco alcune misure a favore di famiglie e soggetti a basso reddito o ISEE nella legge di Bilancio

Ai titolari di Assegno di Inclusione o di Supporto Formazione e Lavoro vengono innalzate le soglie ISEE e i limiti di reddito familiare. Ciò consentirà a più beneficiari di accedere a questi sussidi, incrementandone anche l’importo rispetto al 2024. Inoltre, si è introdotto un bonus da 1.000 euro per ogni nuovo nato nel 2025, un ritorno ideale al vecchio “bonus bebè” cancellato dall’Assegno Unico. Confermato, seppur in forma diversa, anche il taglio del cuneo fiscale.

È previsto un sistema di detrazioni a scalare, penalizzante per i redditi più alti sopra 75.000 o 100.000 euro. Diventa strutturale il bonus asilo nido, potenziato fino a 3.600 euro all’anno per le famiglie con figli nati nel 2024.

Aumento pensioni ma non solo, ecco cosa ha fatto il governo

L’aumento delle pensioni, sebbene sarà contenuto a causa della bassa inflazione, torna a un meccanismo meno penalizzante per chi percepisce trattamenti più elevati. Stop, dunque, al metodo del 2024 che tagliava drasticamente la rivalutazione per pensioni sopra 4 volte il minimo, riducendola dall’85% fino al 22%, a seconda dell’importo.

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Nel 2025 le pensioni saliranno del 100% fino a 4 volte il minimo, del 90% per la parte superiore fino a 5 volte il minimo, e del 75% per la quota eccedente. Importante anche la conferma del bonus mamma lavoratrice, esteso alle lavoratrici autonome, precedentemente escluse nel 2024. Un bonus destinato alle lavoratrici con almeno 2 figli, che, se il minore ha meno di 10 anni, garantisce lo sgravio totale per l’intero 2025.

Per rilanciare l’industria, migliorare l’efficienza energetica e supportare le famiglie meno abbienti, arriva un nuovo bonus elettrodomestici, con rottamazione di quelli obsoleti. Un contributo pari al 30% del prezzo d’acquisto, fino a un massimo di 100 euro per elettrodomestico. O fino a 200 euro per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro.

Le critiche delle opposizioni

Gran parte delle critiche delle opposizioni si è focalizzata sulla sanità e sulle risorse a essa destinate. È vero che, in percentuale sul PIL, i fondi della manovra per il Servizio Sanitario Nazionale non sono così elevati.

Tuttavia, la cifra stanziata ammonta a 133 miliardi di euro, con già il via libera al riparto tra le Regioni. Fondi sono stati destinati anche alle opere pubbliche come il Ponte sullo Stretto, la Statale 106 Jonica, la Torino-Lione e il Terzo Valico Giovi.



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