Intitolazione al giudice Pietro Di Giacomo a Isernia, Lancellotta (FdI): “Nel segno della memoria e del civismo”

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I lavori a Montecitorio per l’approvazione della Manovra hanno trattenuto l’On. Elisabetta Lancellotta a Roma, che dunque non potrà partecipare alla cerimonia d’intitolazione del largo del Parco Stazione di Isernia al giudice e deputato Pietro Di Giacomo.



“Intitolare una piazza, una strada, ad una persona è sempre un evento significativo per una comunità. Intitolare, oggi, questa piazza al giudice e deputato Pietro Di Giacomo è un evento di portata ancora più straordinaria, non soltanto perché ne rende condivisa la memoria, il suo ricordo, ma soprattutto perché è un modo per raccontare, a chiunque passi di qui, quella che è stata la ‘battaglia per la provincia di Isernia’ che lo ha visto protagonista”, il messaggio della deputata Lancellotta.

“Nel figlio Vincenzo Di Giacomo – continua il deputato Lancellotta – rivedo i tratti caratteriali dell’amato papà, la caparbietà, la determinazione nel difendere le ragioni di questo territorio, cosa per la quale, con il Presidente Di Giacomo, stiamo collaborando in questi ultimi mesi”.

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“Ricordare Pietro Di Giacomo significa raccontare l’istituzione della Provincia di Isernia, tutto ciò che comportò: una prima proposta naufragata in Senato nel giugno del 1952; la proposta di legge a prima firma Di Giacomo nell’agosto del 1954, accompagnata da altre 250 sottoscrizioni di deputati (tra i quali, quattro futuri Presidenti della Repubblica: Leone, Segni, Pertini e Napolitano; la pdl con più firmatari nella storia della Repubblica, fino ad allora); le tribolazioni per lo stop al cammino della pdl e le proposte ‘campanilistiche’ per l’istituzione delle Province di Termoli e Larino in Senato, il forte sostegno della popolazione e delle amministrazioni locali e – finalmente – la tanto attesa approvazione della proposta di legge Di Giacomo il 28 febbraio 1957 e la conseguente istituzione del 3 marzo 1970”.

Nel leggere gli atti parlamentari, le dichiarazioni e gli interventi in Aula, si rivive in maniera chiara ed evidente quel particolare momento storico. Non soltanto nelle ragioni degli oltre 50 Comuni che chiedevano l’autonomia provinciale, non soltanto sul perché la Città di Isernia doveva esserne Capoluogo, ma si riscopre il principio più autentico della democrazia: “Ma la volontà della popolazione non conta nulla?” si sentì urlare nella seduta del 21 febbraio 1957. Ecco, della volontà della popolazione, di questa popolazione, fu interprete straordinario Pietro Di Giacomo”.

“Ed emozionante è stato leggere come l’On. Di Giacomo, fine giurista, talvolta attraverso interpretazioni giuridiche, con richiami – ad esempio – agli articoli 132 e 133 della Carta Costituzionale ed anche all’art. XI delle Disposizioni Transitorie con cui i padri costituenti vollero tener presente le peculiarità del nostro territorio, talvolta con motivazioni squisitamente politiche, finanche con la citazione di aneddoti tra Bonaventura e S. Tommaso d’Acquino, riuscì a superare ogni ostacolo che invano veniva frapposto, anche quelli di tipo economico che l’istituzione della nuova provincia avrebbe comportato per lo Stato, all’approvazione della proposta di legge, per la quale fu in grado di assicurarsi il sostegno dei parlamentari e del Governo e per la quale specificò in più occasioni di essere mosso “dalla volontà, dall’aspettativa, dalle istanze, dalle esigenze di una intera regione”. Ed in questo cammino fu accompagnato da centinaia e centinaia di molisani, di cui pure si tiene conto negli atti parlamentari, descritti come “silenziosi, tenaci, pazienti, come è loro carattere e civico costume”. E’ una storia avvincente e vincente, che merita di essere raccontata e tramandata come esempio di impegno civico, prima ancora che politico.

“L’intitolazione di una piazza, oggi, ha proprio il significato di ‘restituire’ alla Città di Isernia l’impegno e l’esempio di Pietro Di Giacomo, di renderne condivisa la memoria, di ricordare la battaglia – di un popolo e dei suoi rappresentanti istituzionali – per l’istituzione della nostra provincia. Ma, affianco a tutto questo, assume un ulteriore significato: che non c’è ostacolo insuperabile, che non c’è intralcio che tenga, che non c’è obiettivo irraggiungibile, che non c’è traguardo inarrivabile quando vi è una forte tensione morale, quando la popolazione si unisce, quando i rappresentanti sanno farsi davvero interpreti delle esigenze del territorio, quando si è dalla parte giusta della storia e della gente!”, conclude la deputata di Isernia.



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