Episodio di violenza a Fontivegge con brutale pestaggio

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Fontivegge, uno dei quartieri più popolosi e problematici di Perugia, è tornato sotto i riflettori per un episodio di violenza brutale che ha sconvolto i residenti e acceso un dibattito politico. Giovedì sera, alle 20.30, tre uomini hanno aggredito un quarto, colpendolo con pugni e calci davanti a un condominio vicino alla stazione ferroviaria. Le immagini, registrate dalle telecamere di sorveglianza e diffuse sui social, mostrano una scena raccapricciante: due minuti e mezzo di pestaggio in cui la vittima è stata colpita al volto, alle mani e alla testa, mentre una donna sembra incitare gli aggressori prima di allontanarsi.

L’episodio di violenza sarebbe nato come atto di vendetta: poco prima, la vittima aveva ferito un altro uomo con una bottiglia. Gli aggressori – tre uomini di origine magrebina e una donna italiana – sembrano legati all’ambiente dello spaccio di droga che prolifera nella zona. La vittima, ferita ma dimessa dall’ospedale con prognosi non gravi, è solo l’ultimo simbolo di un quartiere in cui degrado e criminalità sembrano intrecciarsi in un circolo vizioso.

Il quartiere di Fontivegge è da anni al centro delle cronache cittadine per il senso di insicurezza che lo caratterizza. Nonostante i numerosi interventi promessi dalle varie amministrazioni comunali, i residenti lamentano una situazione che sembra peggiorare con il passare del tempo. A contribuire a questo stato di cose, oltre alla microcriminalità e al traffico di stupefacenti, sono fenomeni di abbandono urbano e una percezione diffusa di mancanza di controllo.

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Luca Merli, ex assessore: “Abbassare la guardia a Fontivegge è inconcepibile”

«Abbassare la guardia in questo momento a Fontivegge è inconcepibile», ha dichiarato l’ex assessore Luca Merli, che si è recato sul luogo del pestaggio quasi immediatamente. Le sue parole riflettono il sentimento di molti residenti, che si sentono lasciati soli di fronte a una problematica ormai cronica.

Fontivegge non è solo teatro di degrado e violenza, ma anche oggetto di numerosi tentativi di riqualificazione. Negli ultimi anni, il Comune ha avviato una serie di interventi per migliorare l’aspetto e la sicurezza della zona. Tuttavia, questi sforzi sembrano insufficienti di fronte alla realtà quotidiana vissuta dai residenti.

Tra le misure adottate, spicca la creazione del Nucleo Decoro e Sicurezza, un’unità della polizia locale che dovrebbe garantire una maggiore presenza e controllo sul territorio. Tuttavia, secondo l’opposizione, questo nucleo è stato “depotenziato e demansionato”, riducendo la sua efficacia. Anche il consigliere comunale Antonio Donato, incaricato alla sicurezza, è stato oggetto di critiche per la percepita mancanza di azioni concrete.
Il Comune, rappresentato dal consigliere Donato, ha assicurato il massimo impegno per affrontare la situazione. «Ogni decisione – ha spiegato Donatosi prende con il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, in cui sono presenti tutte le forze dell’ordine. Stiamo seguendo l’evolversi di questa situazione in stretto contatto con loro».

Nonostante queste rassicurazioni, molti residenti ritengono che le misure adottate finora siano insufficienti. Sui social, i cittadini chiedono interventi più incisivi, mentre alcuni comitati di quartiere si mobilitano per denunciare il degrado e proporre soluzioni.

Episodio di violenza non caso isolato ma sintomo di una problematica più ampia

Gli episodi di violenza e microcriminalità a Fontivegge non sono casi isolati, ma sintomi di una problematica più ampia. Il quartiere, che un tempo rappresentava uno dei poli vitali della città grazie alla sua vicinanza alla stazione ferroviaria, è stato progressivamente abbandonato a se stesso. L’inadeguata manutenzione degli spazi pubblici, l’assenza di attività commerciali attrattive e il proliferare di attività illecite hanno creato un ambiente ostile, in cui il degrado fisico e sociale si alimentano reciprocamente.

Uno dei fattori chiave è il traffico di stupefacenti, che attira nel quartiere persone legate ad attività illegali. La presenza di gruppi organizzati che controllano queste attività rende Fontivegge un luogo in cui è difficile intervenire senza un piano di sicurezza integrato e a lungo termine.

I residenti di Fontivegge non chiedono solo maggiore sicurezza, ma anche una riqualificazione complessiva del quartiere. Tra le proposte avanzate, ci sono:

  • Incremento della sorveglianza: una maggiore presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore serali e notturne, per prevenire episodi di violenza.
  • Riqualificazione degli spazi pubblici: migliorare l’illuminazione, ripristinare le aree verdi e promuovere attività culturali e ricreative per attirare famiglie e giovani.
  • Sostegno alle attività commerciali: incentivare l’apertura di negozi e locali per rivitalizzare il quartiere.
  • Iniziative sociali: promuovere progetti di integrazione e sostegno per le persone più vulnerabili, al fine di ridurre il rischio di esclusione e criminalità.

La situazione a Fontivegge rappresenta una sfida non solo per Perugia, ma per tutte le città che si trovano a dover gestire quartieri in difficoltà. La combinazione di degrado urbano, criminalità e senso di abbandono richiede un approccio integrato, in cui interventi di sicurezza e riqualificazione vadano di pari passo con iniziative sociali e culturali.

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L’episodio di violenza di giovedì sera è un triste promemoria della necessità di agire con urgenza. Se le istituzioni locali, insieme ai residenti e alle forze dell’ordine, riusciranno a mettere in campo soluzioni efficaci, Fontivegge potrebbe trasformarsi da simbolo di degrado a esempio di rinascita urbana. Ma per farlo, sarà necessario andare oltre le promesse e tradurre le parole in azioni concrete.



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