Dodici progetti per sostenere i caregiver

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La Fondazione Con il Sud ha lanciato dodici progetti per sostenere i caregiver, cioè coloro che ogni giorno si prendono cura dei familiari con gravi problematiche di salute. Grazie a un investimento complessivo di 4 milioni di euro, le iniziative coinvolgeranno 2300 caregiver e si svolgeranno nelle regioni del Sud Italia. L’obiettivo è di alleviare il peso quotidiano dei caregiver, offrendo supporto pratico, psicologico e lavorativo – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata.

Dodici progetti per sostenere i caregiver in tutto il Sud Italia

La Fondazione Con il Sud ha lanciato dodici progetti per sostenere i caregiver. L’obiettivo di questi progetti è di migliorare la qualità della vita dei caregiver e dei loro familiari, attraverso una serie di interventi pratici e formativi. I progetti saranno realizzati in diverse regioni del Sud Italia:

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  • Campania (province di Napoli e Caserta) e Sicilia (province di Siracusa, Trapani e Catania);
  • Puglia (province di Brindisi, Lecce, Foggia, Barletta-Andria-Trani) e Sardegna (provincia di Nuoro);
  • Basilicata (provincia di Potenza) e Calabria (provincia di Crotone).

In totale, queste iniziative coinvolgeranno 2300 caregiver e saranno finanziate con 4 milioni di euro. Si stima che in Italia ci siano oltre 3 milioni di caregiver, di cui la maggior parte sono donne, tra i 45 e i 55 anni, che spesso devono scegliere tra il lavoro e la cura dei familiari malati.

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Le iniziative previste dai progetti

Ogni progetto avrà diverse attività volte a migliorare la vita dei caregiver, sia a livello pratico che emotivo. Quelle di seguito sono le principali azioni previste:

  • Sportelli di ascolto e consulenza: per aiutare i caregiver a orientarsi tra le pratiche burocratiche e amministrative.
  • Laboratori e attività ricreative: per offrire momenti di svago sia per i caregiver che per i pazienti, promuovendo il benessere psicologico.
  • Formazione per assistenti domiciliari: per permettere ai caregiver di avere un po’ di tempo libero, garantendo comunque la cura del familiare.
  • Attività di reinserimento lavorativo: grazie a collaborazioni con centri per l’impiego e agenzie regionali, i caregiver che avevano dovuto abbandonare il lavoro per prendersi cura di un familiare, potranno essere supportati per rientrare nel mondo del lavoro.
  • Welfare aziendale e supporto ai caregiver lavoratori: in collaborazione con enti pubblici e imprese private, si promuoveranno le politiche di welfare aziendale per i caregiver che lavorano, come congedi e permessi speciali.

Inoltre, saranno introdotti sistemi tecnologici a supporto dei caregiver, come app per monitorare la salute dei pazienti e linee telefoniche dedicate. L’obiettivo è di offrire a chi si prende cura di un familiare una vita più equilibrata, riducendo il carico psicologico ed economico che spesso si accompagna a questa responsabilità.

Un progetto che coinvolge centinaia di realtà locali

Questi dodici progetti per sostenere i caregiver non sono solo frutto del lavoro della Fondazione Con il Sud, ma vedono il coinvolgimento di quasi 100 realtà locali, tra cui associazioni, fondazioni, cooperative sociali, università, enti religiosi, ma anche un importante numero di enti pubblici, come i comuni e le aziende sanitarie.

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Questo approccio di partenariato pubblico-privato è fondamentale per garantire un supporto concreto e capillare sul territorio, rispondendo alle specifiche necessità di ogni comunità.

Dodici progetti per sostenere i caregiver
Dodici progetti per sostenere i caregiver. Nella foto: una donna anziana e la sua caregiver

Il supporto della Fondazione Con il Sud: un impegno costante

Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud, ha sottolineato che “prendersi cura di un familiare in difficili condizioni di salute è un impegno che ha importanti ricadute sul benessere psicofisico di una persona, oltre ad avere conseguenze economiche”.

La Fondazione si impegna a sostenere i caregiver, troppo spesso lasciati soli, puntando su progetti che mettono al centro le persone e i loro bisogni. La Fondazione Con il Sud crede nell’importanza di unire le forze tra pubblico e privato sociale, e di valorizzare le competenze e la sensibilità del terzo settore, che conosce profondamente le necessità dei territori.

Questi dodici nuovi progetti sono solo l’ultimo passo di un impegno che la Fondazione porta avanti da anni. Con le precedenti edizioni del bando, la Fondazione ha finanziato quasi 50 progetti con un investimento totale di circa 18 milioni di euro, per contrastare la povertà sanitaria, potenziare i servizi di assistenza e cura e favorire l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità psichica.

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Chi sono i caregiver e quali difficoltà affrontano

I caregiver sono familiari che dedicano il loro tempo e le loro energie a prendersi cura di un parente con bisogni assistenziali elevati, come nel caso di malattie oncologiche, malattie croniche degenerative, disabilità congenite o sopravvenute, o malattie rare.

Questo impegno, seppur mosso dall’amore e dal dovere familiare, ha un impatto molto forte sulla vita del caregiver. Molti di loro, infatti, si trovano a dover sacrificare la propria carriera lavorativa, e in alcuni casi abbandonano il lavoro per concentrarsi completamente sull’assistenza del familiare. Inoltre, i caregiver si trovano a dover affrontare difficoltà economiche, stress psicofisico e una riduzione della loro socialità.

FAQ sui caregiver familiari

Quali sono le misure previdenziali dedicate ai caregiver?

Attualmente sono tre le possibilità a disposizione di chi presta assistenza al coniuge o a un familiare con disabilità grave:

Cos’è l’Ape Sociale per i caregiver?

L’Ape Sociale per i caregiver è lo scivolo pensionistico che accompagna il lavoratore all’età per la pensione di vecchiaia (67 anni, fino al 31 dicembre 2024). Con 63 anni e 5 mesi di età e un’anzianità contributiva minima di 30 anni, il prepensionamento è accessibile ai caregiver, che da almeno 6 mesi al momento della domanda, assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con disabilità grave (Legge 104, articolo 3, comma 3). La prestazione spetta in egual modo anche a coloro che prestano assistenza a familiari o affini di secondo grado conviventi, se i genitori o il coniuge della persona con disabilità grave hanno compiuto 70 anni o sono affetti da patologie invalidanti, oppure sono mancanti o deceduti.

Cosa si intende per “continuità” nei permessi retribuiti con la Legge 104?

La continuità nei permessi retribuiti con la Legge 104 riguarda l’assistenza regolare e costante che il lavoratore fornisce alla persona disabile. La continuità dell’assistenza è un requisito chiave per ottenere questi permessi.

È possibile ritagliare del tempo per se stessi durante la giornata di fruizione di un permesso con la Legge 104?

Assistere una persona non autosufficiente può essere impegnativo sia fisicamente che psicologicamente. Quindi, non è considerato un illecito ritagliare del tempo per riposarsi durante la fruizione del permesso. Tuttavia, il tempo di riposo dovrebbe costituire la parte minore della giornata dedicata alla persona disabile.

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