Risorse comuni Ue per difesa, Paesi Sud e frugali meno distanti

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Saariselka (Finlandia), 21 dic. (askanews) – Aumentare le spese nella difesa è “necessario”, ma trovando delle soluzioni condivise a livello europeo per gravare il meno possibile sui bilanci statali. Un tema – quello dei finanziamenti comuni – che anche per i Paesi “frugali” non è più tabù, a causa della minaccia russa e viste anche le dichiarazioni di Donald Trump, che sul contributo alla Nato dei Paesi membri batterà cassa. Così fonti italiane riassumono quanto emerso dal primo vertice Nord-Sud in Finlandia.

Ospiti del premier finlandese Petteri Orpo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni; i primi ministri di Grecia Kyriakos Mitsotakis e di Svezia Ulf Kristersson e l’Alta rappresentante dell’Ue per la politica estera e la sicurezza Kaja Kallas, si sono incontrati a Saariselka, cittadina turistica della Lapponia 250 chilometri oltre il circolo polare artico e a 50 chilometri dal confine con la Russia, con cui la Finlandia condivide oltre 1.300 chilometri di frontiera. Un “pericolo” quello russo, che non si respira nei resort della città e nella baita che accoglie i leader, dove per la tradizionale foto di famiglia c’è anche un Babbo Natale che intrattiene i giornalisti, in attesa sotto una fitta nevicata con il termometro che segna diversi gradi sotto lo zero.

Proprio il formato, sottolineano fonti italiane, è la vera novità dell’incontro, che ha messo attorno al tavolo quelli che fino a non molto tempo fa erano i “frugali” del Nord e i “pigs” del Sud, spesso su fronti opposti sui temi (soprattutto economico-finanziari) dell’Europa. “Dobbiamo fare in modo che venga compreso che c’è un problema comune di sicurezza. Credo che riusciremo a combinare le due differenti esigenze”, assicura Orpo aprendo i lavori.

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Oggi “tutti sono d’accordo sulla necessità di aumentare l’impegno in sicurezza”, confermano le fonti italiane, e la stessa Meloni “non è contraria ad aumentare le spese per la difesa, ma bisogna stare attenti alle questioni di bilancio”. La strada per lei è quella del finanziamento comune, e il tema non è più – viene affermato – “off limits”.

“Nella discussione – precisano le fonti – non si è entrati nel dettaglio di eurobond o di scorporo delle spese in difesa dal rapporto deficit-Pil, ma è stato possibile affrontare il tema da posizioni meno distanti: è un inizio. I leader hanno convenuto che bisogna trovare un sistema che consenta di aumentare le spese senza far soffrire i bilanci nazionali e ci sono delle idee”. Collegato a questo è stato toccato il tema dell’industria della difesa: “Bisogna unirsi di più, occorre che le spese a livello nazionale, europeo e di Nato dialoghino meglio”.

Se la questione della difesa e della sicurezza, sia terrestre che marittima, è stata al centro della prima sessione di lavori (guidata dalla Finlandia), la seconda è stata dedicata al tema delle migrazioni, priorità di Grecia e Italia. “Meloni – viene spiegato – ha ribadito l’importanza di risolvere a livello europeo il tema dei Paesi sicuri, questione che non riguarda solo l’Italia”. A questo proposito, viene fatto notare, c’è “un buon numero” di Paesi membri che hanno la “volontà” di “anticipare l’impalcatura del nuovo Patto per la migrazione e l’asilo” e sia su questo che sulla direttiva rimpatri annunciata da von der Leyen “c’è la volontà di avanzare nella prima parte del 2025”. Sul dossier migratorio, Mitsotakis si è soffermato in particolare sulla questione del rapporto con la Turchia, Meloni ha ribadito la politica migratoria italiana nei confronti del Nordafrica, basata sulla difesa dei confini esterni ma anche sulle partnership con i Paesi d’origine e di transito.

“Abbiamo bisogno di più sicurezza ed è molto intelligente mettere allo stesso tavolo Paesi che storicamente sulle questioni europee sono stati spesso su fronti molto diversi. Le guerre diventano ibride e le minacce si moltiplicano, dobbiamo mettere insieme gli sforzi. Questa è la nostra priorità”, ha detto questa mattina arrivando al vertice Meloni, quasi completamente afona. La premier, infatti, è giunta in Lapponia con la figlia Ginevra ancora con i postumi dell’attacco influenzale che l’aveva colpita a Bruxelles. Per questo nel pomeriggio ha dato forfait alla visita a una fattoria di renne, con breve tour dei leader a bordo di una slitta, con la stampa italiana che l’ha aspettata invano per oltre un’ora, nel buio gelo finlandese. Alla fine la sua slitta trainata da una renna, già pronta, è stata portata via. Questa sera sarà alla cena di lavoro dei leader, che domani mattina chiuderanno il summit con le dichiarazioni alla stampa.



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