«Ora nuove strategie, dal presidio all’animazione»

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PERUGIA – Polizia e carabinieri stringono il cerchio intorno alle quattro persone che giovedì sera, intorno alle 20.30, hanno aggredito e picchiato selvaggiamente a calci e pugni davanti a piazza Vittorio Veneto un 31enne, finito in ospedale. L’identikit è chiaro e gli aggressori sono stati individuati. Anche per le immagini del pestaggio, riprese da una telecamera di sorveglianza, che hanno fatto presto il giro della città e dato il via all’acuirsi di una polemica politica molto pesante. Tra la Lega e Alleanza universitaria che soffiano sulla rabbia dei residenti frustrati da anni di degrado e la sindaca Vittoria Ferdinandi che assicura impegno e annuncia nuove strategie di intervento integrato tra «presidio territoriale, riqualificazione urbana e animazione socio-culturale e economica».

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Dal punto di vista delle indagini, dalla questura informano come la vittima delle botte sia un giovane che – per motivi ancora al vaglio ma che potrebbero essere scattati da una vendetta per un’aggressione a bottigliate consumata poco prima – è arrivato al Santa Maria della misericordia con il volto tumefatto e ferite giudicate guaribili in 30 giorni. Sono in corso gli approfondimenti investigativi da parte di polizia e carabinieri finalizzati a ricostruire la dinamica del pestaggio e a identificare le persone coinvolte, anche grazie alle analisi dei sistemi di videosorveglianza cittadini e alle testimonianze delle persone presenti. Con la strada che racconta si possa trattare di personaggi vicini al mondo dello spaccio, ma facce nuove. Cioè, nuovi arrivi sulla piazza, per cui si ipotizza una battaglia di posizionamento sul mercato della droga a Fontivegge. Ipotesi, tra le altre, su cui sta lavorando la task force di squadra mobile e carabinieri coordinata dal pm Gennaro Iannarone.

Ma la polemica intanto si infiamma. «Mentre il sindaco Ferdinandi depotenzia il Nucleo di polizia urbana di Fontivegge e disarma gli agenti togliendo loro il taser, nel quartiere continuano a succedersi in maniera sempre più frequente episodi di criminalità – attacca Lorenzo Mattioni, commissario della Lega Sezione Perugia -. Il sindaco trovi il coraggio di intervenire seriamente sulla questione e, come ha fatto la Lega, si impegni per garantire la presenza dell’esercito nel quartiere». Preoccupata anche Azione Universitaria, con il presidente Mattia Vagnetti che pensa alla «presenza in quell’aria di zone fortemente frequentate da ragazzi come lo studentato dell’Ottagono e la sede dell’Università Telematica UniPegaso oltre a centinaia di appartamenti abitati da iscritti all’Università degli Studi di Perugia».

«Questi episodi, purtroppo, com’è noto, non sono certo una novità a Fontivegge – spiega sui social Andrea Fais di Progetto Fontivegge -, anche se il livello di brutalità di questa aggressione mi ha particolarmente turbato. Non è nemmeno pensabile che sia l’Amministrazione comunale ad eliminare la criminalità dal quartiere. Ciò che realisticamente si è cercato di chiedere negli ultimi mesi era di mantenere gli strumenti già in capo alla Polizia Locale per aiutare le altre forze dell’ordine nei compiti di indagine e repressione». Il comitato, insomma, non vuole tornare alla vecchia concezione del vigile urbano, ma la sindaca Ferdinandi invece parla di nuove strategie. «L’amministrazione comunale – ribadisce – continuerà a dedicare la massima attenzione, collaborazione e sinergia per tutte le attività finalizzate a tutelare la serenità e la sicurezza di tutta la popolazione andando ad intensificare le azioni di contrasto e presidio del territorio specie nelle zone più sensibili a partire dal quartiere di Fontivegge». «Quanto abbiamo visto accadere in questi primi cinque mesi di governo, specie a Fontivegge – sostiene la prima cittadina – dimostra come l’assetto definito dalla passata amministrazione comunale, che al momento non è stato modificato in alcun modo, non è sufficiente a garantire i risultati attesi e necessità di una profonda revisione. I fatti di questi ultimi giorni ci restituiscono un quadro non certo rassicurante che merita di essere affrontato con nuovi strumenti e nuove strategie, sulle quali stiamo lavorando nelle sedi e nelle forme opportune». Da qui, oltre alla comprensione di disagi e preoccupazione dei cittadini, si impegna ancora a «dare al più presto risposte concrete lavorando d’intesa con la Prefettura e le Forze dell’Ordine per mettere in campo un’azione corale e congiunta che passi innanzitutto dal potenziamento delle attività di presidio del territorio, a cui, per altro, stiamo per dare una prima risposta aumentando le ore di presenza su strada della polizia municipale».

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