Nuovo contratto industria turistica: cosa prevede

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Roma, 21 dicembre 2024 – All’alba, dopo scioperi nazionali, campagne di mobilitazione e una lunga lotta sindacale, è arrivata la fumata bianca per l’ultimo contratto della filiera turistica in attesa del rinnovo da oltre sei anni. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni datoriali Aica e Federturismo Confindustria, al termine di un ultimo, serrato confronto concluso nelle prime ore del mattino, hanno siglato l’Ipotesi di accordo sul nuovo Contratto nazionale dell’Industria turistica applicato a migliaia di dipendenti delle aziende della filiera turistica.

“Un percorso lungo e complicato – avvisa Paolo Andreani, segretario generale Uiltucs – che si è concluso dopo tanti mesi di trattative segnate da mobilitazioni e successive riprese del confronto. Ancora una volta l’unità sindacale ha saputo dare soluzione a oltre 200.000 lavoratrici/lavoratori del settore”. Il rinnovo del Contratto collettivo, con vigenza triennale dal 1° gennaio 2025, porta con sé, appunto, l’atteso adeguamento salariale per lavoratrici e lavoratori, le cui retribuzioni avevano perso da tempo il passo con il costo della vita, insieme con i miglioramenti normativi richiesti dalle organizzazioni sindacali. L’accordo prevede un aumento salariale a regime di 200 euro, in linea con gli altri contratti del settore, distribuiti in 4 tranche, 5 per le agenzie di viaggio e i tour operator. Riconosciuta anche l’una tantum di 450 euro, 320 euro per le imprese di viaggio.

“L’ipotesi di accordo – specifica Stefano Franzoni, segretario generale aggiunto Uiltucs – ci consegna un aumento salariale atteso e necessario: 6520 euro l’aumento complessivo per il periodo gennaio 2025/dicembre 2027 per il settore degli alberghi e 5240 euro quello generato, per lo stesso periodo, dalle tranche contrattuali relative alle imprese di viaggi e turismo”. Sulla parte normativa significativo l’intervento sull’esternalizzazione dei servizi di pulimento e riassetto delle camere e altri servizi, con l’estensione della procedura per il confronto sindacale prevista per la prima esternalizzazione anche ai successivi cambi appalti, garantendo il trattamento normativo e economico del contratto nazionale del settore sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative. Prevista, per la prima volta, una norma anche per l’internalizzazione di tali servizi (insourcing).

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Tra gli aspetti qualificanti il rilancio della contrattazione di secondo livello, da rendere effettivamente esigibile, con l’introduzione di un elemento economico di garanzia, fino a 186 euro, qualora non venga definito un accordo integrativo entro 6 mesi dalla presentazione di una piattaforma da parte delle organizzazioni sindacali. Il rinvio al secondo livello contempla l’erogazione di elementi economici integrativi e del premio di risultato correlati ai risultati aziendali. Ampio spazio è dedicato alla tutela della genitorialità, con la disciplina dei congedi di maternità, dei riposi giornalieri e dei congedi parentali che saranno computati nell’anzianità di servizio ai fini dell’integrale maturazione e corresponsione della quattordicesima mensilità senza comportare riduzione di ferie e permessi retribuiti. Sulle pari opportunità, in conformità alla normativa Ue in tema di parità di genere, le parti concordano sulla possibilità di istituire nelle aziende con più di 50 dipendenti la figura denominata ‘Garante di Parità’, demandando la materia al secondo livello di contrattazione. Attenzione anche al contrasto alla violenza di genere, con la previsione di ulteriori tre mesi di congedo oltre le previsioni di legge, da riconoscere alle lavoratrici vittime di violenza inserite nei percorsi di protezione certificati, con il diritto alla corresponsione di una indennità corrispondente all’ultima retribuzione e il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e la possibilità di essere trasferita ad altra unità produttiva.

L’intesa punta anche sulla prevenzione della violenza e delle molestie nei luoghi di lavoro, con la previsione di iniziative di formazione e informazione del personale, da realizzarsi anche attraverso l’Ebit, l’Ente bilaterale di settore, da condividersi con le Rsu/Rsa e le organizzazioni sindacali territoriali. “Molti i punti di forza in materia di parità di genere – spiega Samantha Merlo, segretaria nazionale Uiltucs – Innalzamento delle tutele legate ai temi della genitorialità e della parità di genere; consolidamento della retribuzione in occasione del pagamento della quattordicesima mensilità, maturata durante i periodi di congedo di maternità obbligatorio e congedo di paternità, obbligatorio e alternativo. E ancora maturazione dei ratei di ferie, riposi per riduzione dell’orario, ex festività, tredicesima mensilità e quattordicesima mensilità durante i periodi di congedo parentale”. Sul welfare contrattuale il rinnovo disciplina la governance e i criteri di funzionamento della bilateralità settoriale, nonché le modalità di finanziamento: le parti convengono di istituire una Commissione paritetica per elaborare l’aggiornamento dello Statuto dell’Ebit. Sull’assistenza sanitaria integrativa le parti concordano sull’aumento del contributo al fondo FonTur a decorrere dal 2027, pari a 3 euro.



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